1) Ciao Ragazzi! Benvenuti sul nostro sito! Iniziamo dalle presentazioni!
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Ciao, sono Dagon Lorai e sono un praticante poliedrico delle arti, ho all’attivo sei album da solista e tre dischi con il mio progetto di punta, “L’inguine di Daphneâ€. Sono davvero onorato di poter colloquiare con voi che restate fra gli ultimi punti di riferimento di un modus vivendi.
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Mi occupo anche di pittura, regia e poesia perchà© credo nell’arte come a un infinito orizzonte da poter spostare a piacimento e secondo le esigenze espressive individuali. Sono circa dieci anni che muoio e rinasco in funzione delle mie creazioni sostenuto da bizzarri e controversi personaggi che completano ogni mio tentativo del dire.
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Nel caso specifico di Ombra Luminaria, il sesto album, i debosciati al cortese seguito, sono Dario Alcontrario, Alexandr Sheludko, Luigi Mash Bucarelli, Salvatore Ciniglio e Federica Capano.
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2) La prima domanda non puಠche essere relativa al vostro monicker: Dagon Lorai. è un nome di fantasia? Suona molto poetico…
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Dagon Lorai è un nome d’arte.
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Ho scelto oltre dieci anni fa, di generare un personaggio che potesse identificare il volto pi๠profondo di certi miei pensieri, un’identità chiarificatrice in grado di spiegare tutta l’essenza del mio fare creativo.
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Dagon, o Dagone, è una figura mitologico/religiosa, un demone d’acqua che a dire di certa letteratura, prendeva in consegna le anime di cui lo stesso satana non sapeva che fare. Io mi sento molto attratto dalla metafora dell’acqua perchà© essa si adatta alla forma che la contiene un po’ come me che nell’atto di creare mi adeguo agli strumenti a disposizione siano essi pittorici, musicali ecc.
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Poi, come nel caso di questo demone raccoglitore degli ultimi fra gli ultimi, che ancor prima era chiamato “nettuno”, prendo anche io in consegna “gli ultimi†nel tentativo di raccontarne l’esistenza e parlare di cose che nessuno vuol sentire. Lorai, invece è semplicemente un cognome dalla cadenza affascinante originario del territorio Sardo.
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3) Parliamo del vostro nuovo cd! Intanto la copertina… perchà© avete scelto un’immagine cosଠcolorata e legata all’infanzia, con le sue illusioni, i suoi sogni… l’abbraccio (e il calore) di quella madre, i fiori arancioni tutto intorno, quasi un preludio all’estate, il viso un po’ impaurito del bambino…è “un ossimoro” rispetto alla cupezza esistenziale che poi “infesta” le atmosfere del cd! Di là dal discorso prettamente musicale, nel quale avete intessuto una trama oscura e umbratile, ma testi come “Perla” o “Vento del Nord” sono durissimi! In “Perla” il testo ha derive quasi nichiliste (“Io che sono niente svanisco nel nulla/noi che siamo niente svaniamo nel nulla/ il buio che si vede ora non è lo stesso del tuo ventre da cui tutto ebbe origine persino la paura/ proteggimi ancora una volta dal male pi๠grave, quello di cercare il bene”); In “Vento del Nord” cantate: “schiacciati dall’inverno perenne noi/ il freddo della cella congelava anche i nostri nomi /come quella neve calpestata dell’esercito del male/anche se provammo freddo la fame non svanà¬/noi due in eterni abbracci/che mai nà© mai sfiorivano/quelle margherite calpestate dall’esercito del male…eravamo ceneri perduti nel vento del nord”. è una canzone che parla dei Gulag? Io l’ho intesa cosà¬, anche con quella atmosfera veramente boreale a cui avete dato vita. Mi viene in mente una cosa che mi raccontಠil mio professore di storia: nei Gulag le persone morivano dal freddo, e mentre morivano, i prigionieri venivano obbligati a cantare a squarciagola canti russi…”Ombra Luminaria” prosegue la stessa freddezza di “Vento del Nord”, tanto che le due canzoni potrebbero quasi essere riunite in una traccia unica…
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L’immagine in copertina è una fotografia scattata nel maggio dell’85, da mio padre e raffigura me e mia madre. La motivazione per la quale ho scelto questo fotogramma risiede nell’esigenza di ricostruire, a partire da essa, il rapporto che vige fra uomo adulto e bambino. I colori primaverili esprimono l’epifania della ragione che ogni bambino vive nei primi anni di vita. Il preludio a una finta estate che si manifesterà come infinito inverno in realtà . Nella foto mia madre mi guarda, dice qualcosa, probabilmente canta canzoni serene a ricreare un cuscino virtuale nella mente perchà© sa che alla fine cadrಠcome tutti gli uomini. Vorrei cosଠesprimere il senso irreale e quieto dell’ambiente prima d’un’ “esplosione nucleare”.
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Adoro i bambini non soltanto perchà© essi sono “innocenti” ma perchà© restano esempio veritiero della natura che in realtà non è composta di bene e male ma solo da se stessa e tutto questo, prende vita nell loro simbologia. In quest’album non voglio, infatti, delineare il bene e il male ma solo il senso naturale delle cose come la sovrannaturale osmosi fra madre e figlio. Non è esattamente nichilismo quello che esprimo ma profondo rispetto delle leggi naturali malamente intersecate in quelle dell’uomo. Se tutti accettassimo che la nostra esistenza vale quanto quella di una pianta, per esempio, potremmo rivivere e non lasciarci svanire. Posso ipotizzare che Peppino Impastato l’avesse compreso e per questo fu’ ucciso.
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Vento del nord affronta un tema similare a quello da te esposto… i campi di concentramento Tedeschi.
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Per alcuni anni, ho avuto il forte impulso di studiare l’orrore del passato dittatoriale europeo e conosco molti aneddoti che oggi mi hanno spinto a scrivere questa canzone. Ho immaginato questa donna con il figlio rinchiusi nelle celle del campo. Sono affamati, deboli, infreddoliti e il loro sogno pi๠grande resta quello di ritornare a casa… insieme, per mano. Non v’è qui una conclusione felice ma
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la madre, affronta la condanna alle camere a gas e successivamente ai forni crematori, con sconcertante serenità , racconta al figlio che torneranno a casa volando davvero per mano come nuvole di cenere, liberi di volersi del bene.
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Questo brano possiede l’intera essenza della maternità e del coraggio muliebre.
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4) Avete fortissime influenze classiche: in sede di recensione ho parlato di un Garbo rivisto in versione pi๠cupa e malinconica, oltre ai riferimenti ad Ashram/Hexperos (altre due band che come voi hanno una fortissima componente di ricerca artistica, basti pensare anche ai riferimenti mitologici-greci degli Hexperos non cosଠfrequenti “nel mondo Goth” a 360 gradi) e soprattutto ai Diaframma. In “Autunno nell’aria” compare una sperimentazione quasi Noir-Jazz…in “Mi riverbero come gli alberi” mi avete quasi portato in mente i Lacrimosa per il pathos in bilico tra Sinfonia Classica e tentazioni pianistiche oscure…Mi viene spontaneo chiedervi quali sono le vostre basi ed ispirazioni musicali.
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Diciamo che sono sempre stato attratto dai toni scuri del panorama musicale ma in tutta franchezza adotto da anni il sistema del “disimparare” che ritengo sia la dinamica pi๠efficace per sprigionare se stessi in maniera pura. Quando sento divampare le fiamme irrefrenabili della creatività non cerco di alimentarle ma di spegnerle per leggere le ceneri di risulta. Ascolto tutta la musica, anche quella pi๠improbabile. Sono affascinato dalla musica sacra, dai cantautori sperimentali come Battiato e dalla musica folcloristica dei current93 o Death in june passando per Teresa De Sio e i C.S.I.
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Mi definiscono come un personaggio ottocentesco e credo sia dovuto al fatto che dalla musica e del fare moderno ho una bruttissima immagine. Ci tengo a precisare che non sono un nostalgico conservatore ma solo un ricercatore di buone maniere e tradizioni culturali perdute.
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5) Cos’è una “Siringa d’empatia”? Te lo chiedo con molta curiosità ; io per esempio sono convinta che sia l’incomunicabilità il primo di ogni male; parafrasando cinicamente una famosa frase, “ogni uomo è un’isola”… Tendo a vedere l’essere umano come una particella sfiancata, gli uni lontani dagli altri…Cosa puಠessere allora, “una siringa d’empatia”, cosa ci puಠinoculare l’empatia? Forse solo la Musica, l’Arte a 360 gradi, o cos’altro?
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C’è una frase di Alda Merini che recita:
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“Illumino spesso gli altri ma io rimango sempre al buio” La siringa d’empatia è pi๠o meno questo. Nel brano la intendo come un dono all’autodistruzione. L’iniezione è una pratica dolorosa ma evidentemente necessaria al fine della guarigione. L’empatia puಠessere iniettata dallo stato delle cose, da necessità incomprensibili o da noi stessi nel tentativo di salvare qualcun altro. Una madre s’annulla in favore dei figli e l’amore per lei è una droga mortale e dolorosa infondo. Trovo molto bello lo stato d’empatia ma prendo atto che questo genera sofferenza ulteriore a chi la provala siringa è metafora di paura…quante madri conosciamo che hanno timore quotidiano del ruolo che investono ma una forza oscura attraversa queste donne e le rende immuni alla caduta, vaccinate.
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6) “La tua bellezza diviene un fiore morente/quante le cose preziose andate perdute”cantate in “Elevando il gomito”; è una canzone che parla di alcoolismo? O di rimpianto?
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Esatto, questo brano, racconta una vicenda di alcolismo che mi è molto vicina. Il testo è molto chiaro sull’argomento.
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Certi catturati dal “demonio” alzano il gomito per alzare l’umore ma questa non è una soluzione evidentemente.
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7) “Ombra Luminaria”: un titolo veramente bellissimo. Cos’è un'”Ombra Luminaria”? Un Ombra che non è -paradossalmente- negazione di luce, ma anzi, la completa o la racchiude? Forse è questo il motivo per cui a un cd tanto cupo musicalmente avete abbinato una foto cosଠlieta e serena?
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Ombra Luminaria vuol dire buio protettivo che genera luce. Il sole di primavera riscalda la pelle e l’anima ma diviene col passar dei giorni sempre pi๠invadente, insopportabile, distruttivo. Le madri ci proteggono da esso aprendo le ali su di noi ombreggiando il nostro habitat, filtrando le radiazioni esistenziali e generando una luce propria che illumina il cammino anche se scurificato dalla sua stessa ombra.
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L’ombra luminaria è sinonimo di salvezza e simbiosi. E’ esatto ciಠche scrivi, l’ombra è un refrigerio pi๠che negazione proprio come comunica la foto di copertina.
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8) Anche i Kyrie nel cd “Lo splendore del mattino che viene” trattavano temi esistenziali, piccole tristezze inevitabili, e una base molto ricercata e intimista a livello di suono; in generale, cosa pensate della scena italiana? Ultimamente escono parecchie band interessanti e professionalmente con tutte “le carte in regola” per sfondare all’estero!
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Come già ho scritto, non ho molta stima della musica moderna ma ci sono eccezioni alla regola. Vige un terrificante conformismo che gioca a favore dell’abbigliamento e dell’immagine sotto di cui è sepolta una totale mancanza di contenuti. Alcune realtà fortunatamente scacciano questo spettro attraverso una serie di enunciazioni interessanti ma quelle stesse, nuotano in un mare d’arroganza e frustrazione percui tutto s’annulla. Il panorama Dark ad esempio è ricchissimo ma spento perchà© titubante di fronte le avanguardie, Ancora fortemente legato a dinamiche sociali e sottofondi, oggi, totalmente fuori luogo. Mi dispiace dire questo ma lo penso davvero. Forse è colpa di coloro i quali hanno creato un business stilistico su questo genere culturale e traggono vigore dallo stereotipo.
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In Italia, da una ventina d’anni si tenta di conquistare l’estero ma chi ci riesce, paradossalmente deve annullare tutti i caratteri peculiari della cultura Italiana, la loro cultura! (che non è quella di spaghetti e mandolino ovviamente).
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Non conosco nessuno che abbia avuto successo cantando in italiano argomenti d’interesse oggettivamente globale. Solo essendo qualcun altro viene data la possibilità di uscire dallo stivale. Anch’io dovrಠtradurre in inglese quest’album per riuscire a espormi fuori di qui purtroppo. M’imbatto in belle novità ma hanno sempre quel carattere arrotondato e conforme che mi secca molto. L’esterofilia è una piaga assoluta se parliamo di arte perchà© non è solo una beneaccetta ed essenziale contaminazione quella che viviamo ma totale distruzione di se. Io li vedo certi ridicoli personaggi che fanno della loro forza la negazione della loro provenienza ma i soldi li guadagnano qui.
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9) Come vi muoverete per promuovere “Ombra Luminaria”? Realizzerete qualche video, magari? E per quanto riguarda la sfera dei live?
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A breve pubblicherಠil video del singolo “elevando il gomito” dove ho reso la cosmetica metafora dell’alcolismo. La protagonista passa il suo tempo a truccarsi in maniera eccessiva e crede di star bene, di essere bella.
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La realtà invece è un’altra.
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Questo inverno, in concomitanza con l’uscita de “i danni del desiderio” terzo album del mio progetto di punta “L’inguine di Daphne” affronterಠun piccolo tour nei luoghi pi๠adatti a ospitare “Ombra Luminaria” in Italia ma senza pretese ne affanni perchà© capisco d’essere un personaggio complesso e fuori dal tempo percui risulterebbe inutile lanciarmi nel viluppo modaiolo della massa.
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10) Nella bio scrivete che il cd è dedicato alle madri che hanno avuto i figli uccisi dalla mafia… Purtroppo, la lista di vittime è lunghissima; spesso furono proprio i sindacalisti pi๠impegnati nelle rivendicazioni sociali, come Salvatore Carnevale (ucciso nel 1955) o Peppino Impastato (1978) a finire nel mirino della mafia, che mirava a conservare il sistema del latifondo;
e poi ancora: 1992, strage di Capaci, Falcone e Borsellino, 1993, Padre Puglisi, sullo sfondo di uno Stato inetto e incapace non solo di prevenire, ma anche di processare e di applicare condanne esemplari. Spesso si ricorre alla metafora della piovra, dai tanti tentacoli, e in effetti, la mafia si insinua ovunque: sanità , edilizia, prostituzione, droga, gioco d’azzardo… ma perchà© è cosଠdifficile per lo Stato (= alti dirigenti, magistrati, sindaci, assessori, politici, persino vescovi…) intervenire per debellare questa piaga? Si sa, le persone difficilmente parlano, e l’omertà genererà sempre vittime; ma chi decise di parlare o vive sotto scorta continuamente (con una vita sempre sul filo del rasoio) o vive “sotto terra”… ma se lo Stato funzionasse, forse, le persone, sentendosi tutelate, deciderebbero di non tacere… Cosa ne pensate? E pi๠in generale, come mai avete scelto di trattare questo tema?
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A proposito; mi ricordo di aver letto pi๠volte i commenti sarcastici dei divorziati che alla Chiesa rimproverano non solo la convivenza con la mafia, ma anche che fior fiori di mafiosi ricevono ogni domenica l’ostia consacrata…mentre invece i divorziati ne sono del tutto esclusi! Anche questo, non è una delle tante assurdità che permettono alla mafia di prosperare?
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I tessuti delle mafie sono praticamente ramificati in maniera incontrovertibile sul territorio. La cosiddetta “piovra” è parte dello stato pi๠che dell’antistato ed è cosa certa. Per questo motivo trovo impossibile che il governo riesca a disintegrare questo tumore in continua espansione visto che da esso attinge carburante e nutrimento. Viviamo in un paese dove la disonorevole classe dirigente ha addirittura giustificato l’evasione fiscale ad esempio e questo è il sentore che il fattore unità è pressochà© inesistente. Io penso che il governo abbia un continuo contatto con le organizzazioni di delinquenti mercenari in maniera anche indiretta e incomprensibile ai piu’. Vorrei anche ricordare che durante lo scorso decennio furono applicati decreti ristrettivi sui programmi di protezione come nel caso di Ilde Boccassini o pi๠in sordina, di quegli imprenditori e lavoratori onesti lasciati SOLI dalle istituzioni ad affrontare l’incubo del pizzo. Io vivo nella provincia di Napoli, un cumulo di terre cadaveriche spremute come limoni dalla speculazione territoriale sfrenata. Quasi ogni giorno assisto o sento parlare di violenza e camorra adoperata da gente comune che la domenica va in chiesa appunto. In prima persona ho sentito la puzza dei loro cadaveri putrescenti. Subimmo, io e la mia famiglia un tentato omicidio con efferata violenza da parte di dieci bestie sguinzagliate da un nucleo di criminali affiliati alla camorra. Costoro, decisero per chissà quale motivo di spaccarci le ossa con delle mazze da baseball mentre eravamo a lavoro. Forse per divertimento o per generare paura nella cittadinanza tutta, o marcare il territorio come gli animali. Mio zio di sessant’anni, già invalido a una mano (pacifista e artista) dopo, subଠun delicato intervento al volto completamente tumefatto dalle percosse. I figli, nell’atto di denunciare l’accaduto ai carabinieri, facendo nomi e cognomi dei disonesti vandali, furono anche avvertiti dagli stessi che sarebbe stato meglio ritirare la denuncia in quanto si trattava di personaggi della malavita campana molto potenti.
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Pendevano, su uno degli aggressori, addirittura tredici denunce di tentato omicidio e aggressione ma ancora oggi vedo la sua faccia da maiale percorrere le strade di questo inferno a bordo della sua macchina di lusso. Nemmeno un giorno di carcere, nemmeno un attimo di fermo…niente di niente. Il giorno seguente all’attentato, avevamo in programma un’esibizione nella zona di Amalfi e nonostante il nostro fisico fosse provato, realizzammo uno dei pi๠bei concerti fra i nostri, iniziando con un discorso a volto scoperto contro la mafia con nomi e cognomi. Fummo invasi dagli applausi di mille persone e la gente s’alzo in piedi addirittura.
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Da allora mi faccio testimone di questa infezione.
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Abbiamo anche partecipato ad alcuni eventi in favore della legalità a braccia aperte. Nel 2010 con L’inguine di Daphne ho interpretato alcune poesie di Mimmo Beneventano, anch’egli vittima dello stato/mafia nel centro nevralgico di certa criminalità degli anni 80 ovvero Ottaviano, piccolo comune del Vesuviano in parte raso al suolo dal mal costume, dalla grassa ignoranza e dal passato orribile.
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11) Concludete a vostro piacimento la nostra chiacchierata!
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Sono stato davvero lieto di rispondere a domande cosi profonde e resto positivamente colpito dal fatto che nelle suddette, vive già la risposta. Questa condizione mi dona gioia e autostima perchà© significa che s’è verificata l’arte.
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L’arte, è la comunicazione attiva fra due elementi, opera e fruitore e mai sino ad ora avevo cosଠchiaramente riscontrato la tesi come in questo caso. Il tuo acume mi ha spiazzato e venir interpellati dalla realtà che siete voi di Darkitalia mi riempie di speranza per tutti quelli che non hanno dimenticato la poesia e il ruolo sociale delle arti.
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Mi sento di ringraziare tutti i sostenitori coraggiosi e impetuosi che credono nelle mie umili parole facendole proprie. Mi auguro che i tempi orribili, nostra odiosa cornice, possano trascorrere pi๠in fretta possibile ed io come voi cerco di ricostruire un’identità e un profilo migliore per questo schifo di Italia.
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con immensa gratitudine
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Dagon Lorai