Ciao Alessandro! Bentornato su Darkitalia! La volta scorsa ci hai reso partecipi di un viaggio nel passato, alle origini ottantiane dei Symbiosi… Ora ci vuoi introdurre i Dorothi Vulgar Questions? Ci vuoi spiegare il vostro monicker, cosଠcriptico?Ah, il nome non vuol dire assolutamente nulla, partorito per mancanza di idee originali e non cadere nel banale. La band ha ormai qualche anno di attività , abbiamo pubblicato il primo ep nel 2006 ed è nata per caso, dopo un tributo ai joy division, un incontro tra musicisti di generazioni ed influenze diverse.
Salta subito all’orecchio come i Symbiosi di song come “Fantasmi”, “Odio II”, “Profumo di morte” esprimevano sଠil disagio di vivere, ma forse anche la voglia di “trovare alternative” tramite la “rabbia” del Rock. Nei DVQ si “respira” una maliconia pi๠rassegnata e umbratile (in song come “Against Myself” o “In your bedroom”) ma “adulta”, quasi che la malinconiafurore giovanile abbia lasciato spazio a una consapevolezza-malinconica catartica e inevitabile… Vuoi parlarci delle analogiedifferenze tra le 2 band? A livello di poetica, intenti, feeling...E’ normale che il tuo “mondo†di ventenne, è diverso rispetto a quello di quando hai passato i 40 anni da un pezzo, quindi la lettura che ne hai, non puಠche darti risposte diffrenti, tuttavia è uguale l’approccio e le tensione con cui mi appresto ogni volta a raccontare qualcosa che ho dentro, attraverso l’architettura di una canzone..è anche vero che molte canzoni dei symbiosi sono state scritte da David Taddei.Il paragone con Leonard Cohen ci sta tutto nel vostro caso. Eppure in “Keep away from me” c’è una vena Shoegaze (a proposito, azzeccata l’idea del contrasto tra voce dreamy e quella robotica!) in “Aganist myself” e “La macchia” mi avete fatto venire in mente i Placebo di song come “In the cold light of morning” e “Broken promise”; qua e la spuntano frammenti sonori alla My Bloody valentine (come in “Unbelievable”) e Spaceman3, o riff Gothic Rock moderni alla Bloody Mary come in “Everything is not forever”. Vi accosterei anche ai Madrugada di “Nightly disease”, una band abile a fondere Gothic Rock “sexy e tenebroso” a Blues e influenze Cantautoriali, come avete fatto voi in “A snake on the ground”, stupenda ballata degna dei Death in June pi๠onirici e malinconici o dei Foresta di Ferro. Siete d’accordo con la mia analisi, affermando che il vostro sound è molto eclettico e rifugge qualsiasi definizione immediata?
Certo, aldilà delle importanti citazioni, delle quali sono onoratissimo, il nostro sound è proprio un concentrato di esperienze musicali diversissime, dalle quali spero perಠche emerga un filo conduttore riconoscibile, un marchio di fabbrica insomma.Alternate pezzi pi๠cantautoriali e riflessivi (la già citata “A snake on the ground”, una vera gemma ) a pezzi pi๠Gothic Rock adrenalitici, come “Everything is not forever” che lasciatemelo dire, prende a calci nel sedere le ultime penosissime uscite del settore (him e 69 eyes). Ma i DVQ sono pi๠a loro agi nei panni dei “Cantautori riflessivi-scapigliati” o in quelli di Gothic Rockers adrenalitici? Come sono i vostri live?
La dimensione live è quella che preferiamo, centelliniamo anche le nostre apparizioni, perchà© vogliamo prima di tutto suonare in situazioni adatte ad un sound piuttosto complesso come il nostro, su youtube esistono diversi live nostri, tanto per farsi un’idea. Cosa volete trasmettere all’ascoltatore? E che tematiche trattate nei testi? Penso che ognuno che ci ascolta e che ci apprezza, trovi in noi un qualcosa di interessante, le tematiche come puoi vedere, riguardano il mondo di chi scrive, visto con i suoi occhi.
Personalmente apprezzo quelle band che “osano” cantare in italiano. Dai primissimi Marlene kuntz, ai Litfiba, ai Diaframma, ai Moda e al di là del genere di appartenenza, Autori come De Andrè, Carmen Consoli o Mario Castelnuovo, alcuni artisti hanno elevato i testi a vere e proprie poesie. Anche voi avete cantato in italiano. Quanto è difficile, sia qui che all’estero, scegliere di cantare in italiano, abbinandolo al Rock e alle sue correnti, quando “siamo un pಠtutti sudditi” dell’uso necessario, ma spesso abusato, dell’inglese e spesso le band italiane da “Sanremo” hanno testi puerili come “dammi 3 parole sole cuore amore”?
In realtà , la questione della lingua viene da sola, ho composto sia in italiano, sia in inglese, la canzone nasce già nella lingua prescelta, con i DVQ adesso abbiamo scelto l’inglese, perchà© abbiamo avuto, molti pi๠riscontri dall’esetero che dall’Italia, ormai oggi puoi essere conosciuto dall’Australia alla Polonia, e con l’inglese, riusciamo a comunicare con tutti.Come pensate di evolvere in futuro? Sperimentando vie alternative (improvvisazioni Jazz, o appesantendo il suono con riff Doom o “acidi” alla ’70s, effetti Drone, o enfatizzando il sound con Synth, effetti electro ,vocals femminili ecc..) o avete già trovato la vostra alchimia sonora perfetta?
I nostri primi due lavori, sono stati improntati proprio alla ricerca di un “equilibrio†sonoro, con “Against myself”, pensiamo di aver raggiunto la giusta dimensione, anche se nel prossimo lavoro che faremo, qualcosa di nuovo ci sarà di sicuro.Parlateci del video “Against Myself”. Volete svalarci qualche “concept” o qualche suggestione o qualche rimando..?La storia del video è stata scritta dal regista Andrea Montagnani, che si è basato sul testo della canzone, è stato girato in piccolo teatro settecentesco a Colle Val d’Elsa, l’idea di Andrea è stata quella di contrapporre al protagonista (io) un “doppio†che viene circondato dai quattro personaggi mascherati che simboleggiano quattro stati d’animo…
Viviamo in un epoca di musica (e libri) “usa e getta” per “colpa” anche dei Social network, dove chiunque puಠessere famoso in breve tempo ( e cadere nell’oblio altrettanto velocemente). Questo ha portato al “sovraffollamento musicale” con migliaia di band e cd che seguono, magari, l’ultimo trend, e al conseguente calo di “bravura musicale” e “talento” che caratterizzava il mondo della musica di, magari, 30 anni fa, dove spesso “ce la faceva” solo chi aveva qualcosa di valido e innovativo. Come vi descrivereste per invogliare le persone ad ascoltarvi, per incuriosirle e “scomodarsi” ad ascoltarvi? Sembra brutto, ma purtroppo “il pubblico” è molto pigro e non va a cercare band, si limita e “pigliare” le prime che capitano..
Bella domanda….sapessi come fare.., in realtà hai ragione è davvero molto difficile oggi farsi notare, occorre fortuna e magari qualche canale giusto…Domanda “provocatoria” che rivolgo ad Alessandro: via mail mi dicevi che “non sapevi se i DVQ erano dark”. Ascoltandovi sul vostro sito, mi avete subito trasmesso un “feeling oscuro” che i già citati gruppettini di fighetti truccati ultra pubblicizzati, magari, per il loro bel visino, non trasmettono neppure da lontano. Penso che il vostro sound sia “oscuro”, interessante, “entra nell’anima” con le sue diverse rifrazioni emotive, cosଠcome le canzoni dell’era Symbiosi come “Fantasmi”, “Odio II”, “Uscire” o “Profumo di morte” che a distanza di cosଠtanti anni (sbaglio o sono del 1987?!?) ancora emozionano e racchiudono ancora la vostra oscurità esistenziale che provavate nel 1987. Cos’è in definitiva, per te che hai vissuto “la nascita-morte apparente e risurrezione” di ciಠche ora chiamiamo “musica Gothic” (spesso abusando del termine!) e al di là delle puerili associazioni vestimentarie, cos’è il sentimento “Dark” che un musicista come te, decideva di incarnare nel 1987 e ora nel 2011, in canzoni che acquistano una vera e propria funzione catartica (penso a gemme assolute come una “One Hundred Years” dei Cure o una “Marian” dei S.O.M o a pezzi che sono un vero e proprio trionfo barocco di Gelo Oscuro come “Sarajevo” degli Artica).
Ti sembrerà strano, ma non mi sono mai sentito “darkâ€, ho iniziato ad ascoltare la musica da adolescente alla fine degli anni’70, sono cresciuto con pistols, ramones ecc…ho alcuni gruppi/artisti totem di riferimento quali : doors, velvet underground, suicide, stooges, bowie, joy division, killing joke, nick drake, leonard cohen…e tutto ciಠche ho scritto ne risente per forza, nella cosiddetta musica “dark†(ma che vuol dire poi ?) ci sono alcuni dei miei ascolti preferiti, ma sono sempre stato avulso da qualsiasi etichettatura.
Concludete l’intervista come volete!
La concludo ringraziandoti ancora una volta !!!