Oramai è passato più di un anno dall’uscita di Lux Tua primo Ep di inediti dei LoboLoto, e credo sia doveroso spendere qui due parole in merito a un disco che l’Italia (un po’ cieca da un occhio ora e dall’altro poi), si è lasciata scappare per quello che poteva essere un ottimo inizio. Non ci troviamo davanti a un progetto innovativo o che ha nell’originalità il proprio punto di forza sia ben chiaro, ma in un mondo dove la musica mainstream si muove su voci come quella delle varie Adele e Lana Del Rey, o ha visto l’ascesa di pop star come Shivaree o Nina Persson (Cardigans), si può pensare ascoltando i 5 brani che compongono questo esordio di notare quantomeno le potenzialità e le sonorità giuste per aspirare a questo tipo di palcoscenico. Alice Lobo, cantante di Biella trasferitasi a Ferrara nel 2005 è la vera protagonista di un Ep che ha il proprio punto di forza proprio nella sua voce, ed è difficile non apprezzarne il timbro e la moltitudine di registri in cui riesce sempre e senza fatica a incidere e stupire. Circondata da loop di drum-machine con riferimenti alla d’n’b inglese dei primi anni 90 e tastiere più volte filtrate e campionate, i pezzi hanno forse l’unica pecca di non essere incisivi e diretti al 100 per cento. E’ forse questo il salto che mi aspetto di veder compiere dai LoboLoto anche se apprezzo il tentativo di riuscire a ricreare atmosfere non scontate come in Lux Tua (affiancato da un particolarissimo video retrò in bianco e nero), o in Love Stink (che ricorda nei cori l’eccentricità della voce di Bjork). Una maggior concretezza nella stesura dei brani, e una maggiore musicalità potrebbe sicuramente giovare ai LoboLoto che hanno tutte le carte in tavola per ritagliarsi un posto tra le nuove novità italiane. Non ci rimane che attendere. In bocca al lupo ragazzi!
LoboLoto – Lux Tua (ALKA record label)
- andyharsh
- 7 Giugno 2016
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