Anche quest’anno, grazie a Darkitalia, ho avuto l’opportunità di realizzare il mio diario di bordo della 28a edizione del WAVE GOTIK TREFFEN: l’unico ed inimitabile festival internazionale della scena goth che si celebra ogni anno seguendo il calendario pagano nella splendida Lipsia.
Arrivo giovedì sera 6 giugno davanti alla stazione centrale (Hauptbanhof) e da subito inizio a respirare aria di Festa.
Attraversando la strada, noto una fila interminabile di persone: sono tutti in attesa per acquistare il tanto desiderato biglietto del festival e il relativo braccialetto che permette di partecipare a tutti gli spettacoli ed usufruire gratuitamente di tram e bus.
Dopo un veloce giro nella splendida Lipsia, che ormai comincio a conoscere bene, mi reco in hotel: il giorno dopo mi attendono concerti molto interessanti!
Venerdì
Mi sveglio carichissima e pronta per perdermi tra le strade tinte di nero e, dopo una buona colazione a base del famoso Pretzel e cioccolata calda, mi reco subito per ritirare il mio pass all’Agra-Messegelände, centro indiscusso del Treffen.
E’ sempre molto emozionante varcare quel cancello, essere accolto dallo staff che cordialmente ti regala un sorriso ed un Hallo Claudia Buon Treffen.
Bevo una bella birra fresca e corro entusiasta dentro al mercato, ci sono stand pieni di accessori, abiti, parrucche, lenti ,cd e tutto l’occorrente per rifarsi un corredo e una libreria goth!
Noto però che quest’anno mancano molti stand storici.
Per gli acquisti però meglio attendere perché a 10 minuti a piedi c’è il Villaggio Pagano (Heidnische Dorf). A mio parere questa è la location e la situazione più bella in assoluto, sembra di tornare indietro nel tempo: suoni, profumi, sensazioni magiche e ancestrali mi regalano totale relax.
Come oramai da tradizione, pranzo lì, seduta finalmente a gustarmi la PiadaPizza (come la chiamo io ) una sorta di pizza sottilissima cosparsa di formaggio morbido, peperoni interi, spek e altre prelibatezze.
Stranamente trovo posto a sedere subito, rimango stupita perché le scorse edizioni era impossibile tanta era la gente.
Inizia a suonare una band che non conosco, ma della quale ho sentito parlare molto bene, gli Urze de lume, portoghesi di Lisbona, formazione da 4 elementi che oltre alla classica chitarra e strumenti a fiato usa anche strumenti tradizionali folk.
Poco prima del termine però devo andare a prendere il tram che mi porta al Täubchenthal, altra splendida location purtroppo piuttosto lontana da raggiungere. In questo caso infatti è necessario l’utilizzo dei mezzi pubblici che, pur essendo tanti e ben distribuiti, sono sempre pieni nei giorni del festival perché i partecipanti sono migliaia.
Arrivo giusto in tempo per vedere salire sul palco gli OKTOBER BURNS BLACK, superband goth-rock inglese formata da elementi piuttosto conosciuti: il frontman Ger Ejan (The Burning Effigy), James Tramel al basso (The Wake), Lars Kappeler chitarra (Sweete Ermengarde), Gordon Youg chitarra (Pretention moi) e alla batteria Simon Rippin (The Eden House).
Impatto molto piacevole, band con sonorità che ricordano molto i Fields of the Nephilim, il gothic rock vecchio stile… dal vivo hanno una grande carica e ne consiglio vivamente l’ascolto!
Il locale è già pieno, esco per acquistare il loro cd, bevo e faccio due chiacchiere con amici.
Questa location è bellissima: un cortile con panche e tavoli dove potersi rilassare con del cibo o una bevanda ed un terrazzo dal quale osservare tutto il meraviglioso panorama musicale alternativo in questione.
Rientro per vedere il prossimo live: ecco che inizia Gitane Demone Quartet, band che si può definire goth rock jazz con molte influenze musicali interessanti.
Gitane Demone, come saprete sicuramente, è l’ex tastierista e corista della storica band Christian Death, ho avuto la fortuna di vederla in Italia con un altro progetto musicale.
Lei in splendida forma, carismatica, con movimenti ed espressioni teatrali, uno dei miei pezzi preferiti è Bells for Barbara.
Dopo qualche pezzo esco, perché il locale è pieno e fa molto caldo; mi imbatto in alcuni interessanti personaggi, scambio qualche battuta con Barry Galvin ex chitarrista dei Christian Death e componente dei Mephisto Waltz.
Sì, perché il Treffen è anche questo: conoscere e chiacchierare con personaggi che fanno parte della storia della musica che ami.
Ultimi, ma non certo per importanza, sono gli UK Decay, band post-punk inglese di Luton attiva dal 79. Nonostante non si possano definire di primo pelo, sono molto carichi e trasmettono una grande energia.
Si conclude la prima giornata con il party When We Were Young, dj set e selezione musicale internazionale molto ricercate. So anche che Dj Safiria di Radio Darkitalia farà Dj set qui!
Sabato
Il tempo non promette nulla di buono e decido di recarmi alla galleria della stazione centrale dove ci sono negozi e ristoranti per tutti i gusti.
Qui trovo una mostra d’arte molto interessante… ovviamente è allestita a tema Treffen: opere realizzate con materiale di recupero e ingranaggi, davvero steampunk!
Dopo aver pranzato all’Agra con un bel piatto di gnocchi vegetariani, in compagnia di amici italiani, torno al Täubchenthal dove la scaletta è allettante e piena di aspettative.
I primi a salire sul palco sono i Dystophian Society, fiorentini trapiantati a Berlino: Max e Sara vengono accolti dal pubblico presente con entusiasmo e partecipazione.
Subito dopo si esibiscono i Murder at the Registry, band post-punk tedesca del 1988 di cui rimane solo il cantante dalla formazione originale, sono piacevolmente sorpresa nel vedere che il chitarrista è Ralf Hunefeld, già membro di altre band (Frank the Baptist, Wires e Lights) ma anche mia conoscenza di vecchia data.
Sonorità decise, ottimi musicisti che tengono benissimo il palco.
Seguono The Bellwether Syndacate, super gruppo che arriva dall’America, composto da: William Faith chitarra e voce (Christian Death, Faith and the Muse, Frankestein, Mephisto Waltz, Shadow Project), la moglie Sarah Rose voce e chitarra e il batterista Stevyn Grey (anche lui membro di band di spicco della scena dark come Christian Death, Fangs On Fur, Frankenstein, Heathen Apostles, Mephisto Walz, Mz O And Her Guns, Shadow Project, The Last Dance); per me questa è stata una scoperta davvero interessante.
Giusto il tempo di mangiare qualcosa ed ecco gli Inkubus Sukkubus, band storica inglese goth rock formata nel 1989.
Sul palco la cantante Candia Ridley ha una voce molto grintosa ed una presenza carismatica; Tony Mc Karmike, che la accompagna con la sua chitarra, ci incanta con la sua musica. Da segnalare la bellissima cover di Paint it Black.
La serata è quasi terminata, rimane però da vedere la band che mi incuriosisce di più, gli Shadow Project nati nel 1987 da un’dea dell’indimenticabile e amatissimo Rozz Williams. La formazione è composta da quasi tutti gli altri componenti dei Christian Death: William Faith, Eva O, Stevyn Grey e Scarlet Dream, figlia di Eva O. Dopo qualche anno di inattività il gruppo si è riunito appositamente per questa serata e si appresta a farci emozionare!
L’intro di Eva O, che indossa un velo nero da sposa, accompagnata dalla voce di Rozz in sottofondo, ci fa entrare in un tunnel di emozioni che si alternano e si conclude con l’ultimo magnifico pezzo, Romeo’s Distress.
Il pubblico impazzisce e, guardandomi attorno, noto che non sono l’unica alla quale è uscita qualche lacrima.
Poco dopo il termine mi reco alla fermata del tram che mi porta all’Agra per l’ultimo concerto della serata, i New Model Army, gruppo post-punk inglese che ho avuto il piacere di vedere in concerto a Roma nel 1992. C’è molta gente, mi aspettavo tuttavia che l’Agra potesse riempirsi di più considerando l’importanza della band.
Il live è molto carico, il pubblico canta e balla estasiato; del loro repertorio la mia preferita rimane Vagabond, brano con il quale si congedano tra gli applausi scroscianti.
Nella sala comunicante comincia il dj set, rimango a ballare per circa 2 ore; in quasi tutte le location dopo i concerti vengono proposti aftershow dove ti puoi divertire fino alla mattina (a tuo rischio e pericolo, perché poi bisogna affrontare il giorno successivo!).
Domenica
Mi sveglio presto, per me è, ahimè, l’ultimo giorno e purtroppo dovrò rinunciare ai concerti del lunedì. Vado come di consueto a fare un giro in centro tra gli stand e i negozi, come sempre fiumi di persone passeggiano per le vie in un magico clima amichevole e aggregante.
L’ultimo pranzo di questo WGT lo consumo al villaggio pagano: una specie di pasticcio di patate ripieno di formaggio filante e ricoperto da bacon abbrustolito (gnam!).
Mi concedo anche un bicchiere di Met, il nettare degli Dei, una sorta di idromele.
Nel frattempo inizia a suonare un duetto, i britannici ArHai, la cui cantante di origine serba ha una voce splendida; la band propone un misto di sonorità folk medievali, bravi ma per i miei gusti un po’ troppo rilassanti…
Arriva il momento di lasciare il villaggio, all’Agra ci sono i concerti a cui tengo di più in assoluto: Lord of the Lost e London After Midnight.
Arrivo un po’ in anticipo, quindi mi fermo a chiacchierare con un gruppo di ragazzi piuttosto su di giri che invitano i passanti ad una festa fetish, intonando Felicità di Al Bano (sic).
Incontro anche Olivier Tarabo il cantante dei Rosa Crvx, ci salutiamo e mi riferisce di essere molto contento perché quest’anno presenta al Treffen le opere che crea con le sue mani; dopo qualche chiacchiera andiamo a prendere posizione, tra poco finalmente vedrò i Lord of the Lost, sono emozionatissima, aspettavo questo momento da anni!
Si abbassano le luci, ci fanno allineare a bordo palco per le foto, ed eccoli entrare… adrenalina a mille mentre scatto, dopo qualche secondo partono a sorpresa le fiammate e sono fortunata a poterlo raccontare: ho rischiato veramente di rimanere abbrustolita!
A fine concerto, ciliegina sulla torta, ci salutano con la loro versione distorta di YMCA dei Village People, da segnalare anche la cover dei Pet Shop Boys, It’s a Sin.
Usciamo tutti per una sigaretta e una birra, mentre all’interno i tecnici effettuano l’ultimo cambio palco: arriva il momento dei London After Midnight.
I LAM sono americani, li vidi la prima volta a Strasburgo nel lontano 1993, il loro leader è Sean Brennan, personaggio sensuale e carismatico.
Siamo tutti pronti per le foto, si accende lo schermo e come sottofondo alle immagini parte Carmina Burana di Carl Orff: l’Agra è satura.
Dopo il primo pezzo però mi sembra che qualcosa non vada: vedo Sean un po’ spento, anche il resto del pubblico sembra aver percepito qualcosa… fortunatamente però, dopo poco, tutto torna alla normalità e i LAM ci regalano una hit dopo l‘altra.
Con quest’ultimo concerto si conclude anche per quest’anno il mio appuntamento al WGT. L’unico rammarico è che i concerti da vedere nei giorni del festival sono tantissimi, spesso si accavallano in diverse location e bisogna fare delle scelte, inevitabilmente qualcosa di interessante si perde sempre.
Carica di esperienze emozioni e sogni, come ogni anno, lascio Lipsia e il WGT, aspettando già la prossima edizione!