Angelspit è il nome di una delle band noto come uno dei progetti più in voga , nella scena industrial, degli ultimi anni. Il gruppo è sempre riuscito a produrre buona musica ed a creare scenografia e contesti di assoluta originalità grazie ad un lavoro estatico davvero affascinante. L'impatto visivo ,per gli australiani, è stato sempre di vitale importanza .
Le scenografie dalla forte enfasi fetish hanno fatto da sempre da cornice ad una musica distorta e grottesca che non teme affatto di lasciarsi andare a riottosi atteggiamenti punk ed a sinuose e meccaniche atmosfere industriali. Il vero nero cuore della band è la frontman Destroy X , oscura ancella vestita di lattice , che si trova perfettamente a suo agio con le subdole e vili atmosfere industrial-cyberpunk. L'iconografia messa su da questo gruppo di sballati mantiene tutte le velenose e malate atmosfere vissute nei precedenti lavori ed anche in questo Hideous and perfect,infatti, si possono rivivere le stesse tempre oscure e le stesse immagini stranianti che da sempre sono il punto di forza del marchio Angelspit.
La musica apocalittica che possiede ogni singola traccia viene rivista e riadattata con classe e trasportata verso i più reconditi anfratti infernali attraverso melmosi ed agghiaccianti sound e rumori rozzi ogni oltre livello di guardia.
Dicht the Rest apre le danze e si getta a capofitto verso i gironi infernali di un industrial-cyber-horror popolato da banshee interamente ricoperte di PVC. L'utilizzo contorto delle demoniache tastiere di Zoog schiavizzano e seducono ogni beat ed ogni distorsione le quali si legano , come edera cattiva , alle vocalizzazioni di Destroy che spazia con fredda e magistrale facilità su lyers sempre differenti ma sempre complementari tra loro.
Il disco continua sulla stessa lunghezza d'onda e si muove su continui stravolgimenti di fronte , incubi industriali e litanie molto simili al compassato brechtian cabaret in versione futurista. L'astuta novità reale che differenzia questa ultima fatica dai suoi tetri fratelli riguarda principalmente l'uso dei sintetizzatori ed il contesto scenografico del disco. L'uso dei campionamenti sono stati totalmente affidati al mammut modular soprannominato il dito medio dio Dio mentre per la scenografia è stato scelto un cantiere navale abbandonato della città di Sidney.
Il cantiere è stato interamente rimodellato e rimaneggiato con percussioni di fortuna. Il luogo, grazie alla presenza di rottami arrugginiti e detriti di ogni genere, ha sicuramente giovato all'aspetto scenografico della totalità disco donando ,all'aspetto musicale, maggiore impatto industriale ed abissale soprattutto alla combinazione di chitarre totalmente trasformate dal retrogusto futuristico e sinistro.
Lo squilibrio e la genuinità della musica degli Angelspit è visitabile nelle successive tracce che si susseguono furiose dopo l'opener track. Stratificazioni robotiche, iper-riff grassi , chitarre croccanti e lussuriosi synth sono solo alcuni ingredienti che compongono la ricetta di questo Hideous and perfect che trova, sicuramente, la sua redenzione nelle funzioni vocali che si fondono elettronicamente attraverso alterati livelli meccanici ed iterazioni sfrenate ed industriali.
In Cold Hard Cashresta difficile, infatti, capire quale sia la voce protagonista; se quella della mistress Destroy X o se quella del tetro menestrello dalle sadiche tastiere Zoog. Nella traccia infatti sono fruibili le totali iterazioni canore che si tramutano in un ibrido androgino che riporta alla mente le liriche ed i fraseggi di Trent Reznor. In "Fink" e "Let Them Eat" sono molto marcati gli arrangiamenti fai da te trovati, per caso o per ingegno, nel cantiere navale. Gli impatti metallici dati dalle arrugginite navi perdute nel tempo, riescono ad imprimere effetti caotici e glitchy che si amalgamano alla perfezione ai riff di chitarra ed alle surreali linee di basso.
Gli angelici contrappunti corali espressi nel testo parlato di Zoog in Hyperlust sono accompagnati da chitarre sleaz molto pesanti che dimostrano la maturità di un gruppo che è sempre alla ricerca di nuove sonorità e nuovi stimoli. In questo calderone infernale non viene a mancare neppure una traccia strumentale ascoltabile in On Earthche appare totalmente immersa in pulsazioni vibranti e che viene continuamente lacerata da sferragliate di basso. La traccia riporta alla mente sicuramente gli Einsturzende Neubauten ma senza cadere nell'amplesso narcotico del derivativo musicale.
Costruito totalmente sul dito medio di Dio, Hideous and Perfect è un disco dalle mille sfaccettature che resta molto difficile da descrivere a parole. Il cd è un totale mix capace allo stesso tempo di far stringere i pugni e di far battere il cuore . Uniforme e concentrico il disco nasconde nel suo background striscianti synth spesso seppelliti dalle violenti e ruvide lapidi industriali. Consiglio agli ascoltatori di gustarsi il disco in cuffia perché ritengo che solamente così si possano incontrare la totalità degli spettri musicali presenti in questo delirante connubio di suoni. Una parola va spesa anche per il songwriting che, come sempre, si mantiene su livelli estetici eleganti nonostante siano incisi su frammenti musicali mutevoli e continuamente manipolati.
Angelspit – Hideous And Perfect