Dopo i suoni chiusi ed allucinanti ascoltati nel non troppo convincente Baalstorm, Sing Omega ritorna l’alchemico e carismatico David Tibet con il nuovissimo HoneySuckle Æons uscito in concomitanza con il concerto di Atene tenutosi lo scorso 24 Marzo.
L’opera si dimostra sin dai primi battiti assai più introspettiva , calda dal gusto assolutamente evocativo ed esoterico. L’artwork che racchiude il nuovo mondo musicale di Tibet inoltre riprende appieno la vena gotica – macabra espressa negli anni passati e risulta molto elegante grazie alla confezione nera lucida nella quale sono stampate a fuoco tre bianche croci.
Rispetto ai precedenti dischi , la line-up di questo platter presenta degli illustri assenti come la mancanza del chitarrista James Blackshaw e del violoncellista John Contreras. Presenti invece i componenti del gruppo compresi anche Armen Ra al Theremin e Lisa Pizzighella alla Kalimba a dimostrazione di come la vena folk dei Current 93 non sia affatto mutata . Quel che sicuramente balza subito alle orecchie è un forte ritorno ad un lirismo dal carattere intimista accompagnato da melodici bagliori di pianoforte,organo e chitarra.
L’inizio è straziante . La prima traccia Moon è di quelle che lacerano l’anima grazie ad un lugubre theremin che assume i connotati di un fantasma senza pace . Le note sommesse del piano prendono forma di gemiti lunari che avvolgono con le loro gelide catene le desolanti liriche di Tibet che in questo caso sembrano essere più cupe e profonde . Le sue parole si tramutano in malinconici sussurri nei riverberi tormentati di un sempre più protagonista theremin come accade nella notturna Persimmon , rivisitazione della subime Soft Black Stars . Le prime due tracce mostrano sicuramente una certa forza evocativa legandosi all’anima dell’ascoltatore grazie a suoni viscerali che mirano dritti all’anima.
Con il passare del tempo però le sonorità rischiano di cadere in un certo limbo concentrico , rischiando tra l’altro di fallire nelle torbide melme di un ripetersi che potrebbe distruggere quanto di buono è stato fin qui prodotto. Tracce come Sunflower seppur esaltata dal chiesastico di Baby Dee e Lily risultano fin troppo galvanizzate dal frontman rischiando di risultare ossessive, pesanti e prive di forza .
La scena comunque viene ripresa in tempo grazie ad accentuazioni di mistico e di storico come accade in Cuckoo dove sicuramente appaiono fondamentali le musiche del liuto arabo di Elliott Davis , ed il ritorno delle malinconiche note del sommesso pianoforte in Planet ed in Queendom .
Un disco dal sapore unico che sa di storie sussurrante attorno al fuoco. L’aspetto esoterico torna ad essere uno dei caratteri predominanti della band spinto da un eretico Theremin dai suoni macabri e spettrali. Fondamentali sono gli aspetti folkloristici di questo Honeysuckle Æons che strappano sapori e storie dalle braccia del tempo . Il lato, criptico e crepuscolare farà sicuramente felici gli amanti delle sonorità più intime dei Current, quelle vicine ai classici tormenti sonori di Black Ships At The Sky
Angel
Neofolk
2011
Current 93