Tornano dopo tre anni di distanza i newyorkesi A Place to Bury strangers con un ep di cinque tracce che non fa altro che evidenziare la notevole qualità del loro sound .
Accantonati i continui rimandi ai mostri sacri del passato , nelle sonorità del primo lavoro erano troppo evidenti i richiami ai Jesus Mary Chain , la band capitanata da Oliver Ackermann dimostra di possedere quanto meno una solida base musicale su cui appoggiarsi per poi spaziare attraverso diversi canoni stilistici che ,di base, non si discostano dallo shoegaze più puro.
Eppure qualche novità c’è e si può toccare con mano nella terza traccia dell’ep : Onward To The Wall ; caratterizzata da flanger e tamburi tipicamente new-wave molto vicini a quelli dei Cure di A Forest per intenderci, complice anche una certa cura nella costruzione atmosferica , resa cupa e filtrata dai soliti effetti mistici di Oliver.
So Far Away mischia il mazzo delle sonorità aggiungendo un pizzico di rock alla Ozzy Osbourne , ripescato soprattutto nei riff di chitarra alla Crazy Train mentre Exploding Head è bilanciata da numeri più o meno garage rock con clamorose girandole catchy vicine a quelle del surf rock e del classico rock’n’roll. Nothing Will Surprise me , aggiunge un improbabile retrogusto country , se si tolgono di mezzo le onnipresenti effettistiche di Oliver , raggiungendo stadi oltre l’immaginario shoegaze .
Ritengo sicuramente l’ep un passo davvero importante per il processo evolutivo del percorso artistico degli A Place to Bury Strangers . Oliver sembra voler tirare le somme delle sue diverse idee ed esperienze concentrando in un’opera sola ricami shoegaze cuciti addosso a tessuti ben più variegati . L’ibridazione di più elementi può definirsi nel complesso riuscita grazie soprattutto al non banale intento di donare una maggiore fruibilità a trame sonore eclettiche e distanti fra loro , fuggendo così definitivamente dalle derive cervellotiche ed aggiungendo un pizzico di originalità alla sua poliedrica personalità.
Angel
A Place To Bury Strangers – Onwards The Wall