Riesumiamo un altro gruppo italiano di cui andare fieri: gli Artica!
Le influenze della band vanno ricercate nel solco dei Bauhaus/primi Cure, resi ancora più tombali (Sarajevo è esplicativa al riguardo…) Tre le caratteristiche che rendono questa band unica e dotata di una propria e riconoscibile impronta stilistica:
– Le ottime doti vocali teatrali e drammatiche del singer , che passa da un cantato languido e decadente a uno più cadaverico (Sarajevo) e sofferto (come in Leniha o Honiria), quindi eccellente timbro vocale, eclettico e versatile, da applausi!
– Il talento e la genialità degli intreci compositivi e delle influenze ( di base restano il basso cupissimo + chitarra “scheletrica ” o “gocciolante” ma il tutto viene miscelato e riproposto anche attraverso “stacchi atmosferici”, e la voce sempre eclettica, tanto che via via si percepiscono i rimandi non solo ai Bauhaus, ma anche ai Mephisto Walz e ai Cupio Dissolvi.
In Sette Anni ho colto una rievocazione molto cureiana alla Siamese Twins, e credo che sia un pò l’anima del gruppo; a parti più “cimiteriali” si susseguono parti più malinconiche e autunnali.
– L’uso della lingua italiana: ascoltare canti dolenti nella nostra lingua, rivestita per l’occasione dagli Artica con riverberi saturnini e malinconici, è un’ulteriore invito all’ascolto di questa band (in Preghiera (mcmxcv) c’è anche un intermezzo in latino!) mentre colpisce per la crudezza linguistica Sarajevo ( “Sangue sulle pietre/ …occhi che amano il silenzio/ ….Guarda la madre/che piange/ sul teschio del figlio” )
Questo cd originariamente uscì nel 1995, fu ristampato nel 2003 e si conferma come un album eccezionale;
Non ci resta che incrociare le dita e sperare che esca un nuovo album a nome Artica, perchè questa band ha il potere di rivestire la nostra scena musicale italiana di notte e oscurità…!
Un eventuale seguito alla proposta musicale della band (e perchè no, una bella collaborazione con qualche altra band!) non passerebbe inosservata….
Chiudo con una citazione a parte, per Sarajevo, a mio parere da candidarsi a un “oscar della Canzone Oscura”, una traccia di estasi spettrale e catatonica, che culmina con vette di tenebra sonora insuperata e insuperabile tutt’ora.
Band geniale, da supportare e da sostenere!