Finalmente!
Finalmente si intravedono luci sull’orizzonte oscuro dei Clan of Xymox. Nel nuovo album “Days of Balck”, Ronny Mooring ha deciso di alleggerire il suono, disarcionandolo dal molo di matrice elettro-teutonica, a cui era stato ancorato nei precedenti album. Lavori nei quali non mancavano certo quantità e qualità, ma sui quali gravava un senso di pesantezza nell’ascolto, in grado di mettere a dura prova anche lo zoccolo più duro dei fans.
Purtroppo questo alleggerimento non ci rende un album di rottura come fu all’epoca “Creatures”, ma abbiamo di che gioire di fronte a brani come “Loneliness”, “Set You Free” e “Vixen in Disguise” che ci riportano alla mente i bei tempi che furono.
Questo alleggerimento del suono è stato apportato grazie all’impiego più costante della chitarra, alla quale viene conferito in certi episodi il ruolo principe: lo splendido lento “I Couldn’t Save You” ne costituisce l’esempio emblematico. Il cantato sofferto ed ispirato di Moorings si sposa alla perfezione con la trama chitarristica deliziosamente malinconica.
Purtroppo, come anticipavo, siamo però lontani dalla perfezione. Il senso di soffocamento degli ultimi album si palesa non appena Moorings decide di rimettere piede nel recente passato. Così un brano come “The Rain Will Wash Away”, completamente inutile nell’economia del disco, spezza l’incantesimo. Fortunatamente vengono però in soccorso le note di “What Goes Around” a risollevarci lo spirito, permettendo di dare una seconda possibilità all’album anche da parte di chi non è adepto al verbo del Clan, con rigorosa ammirazione e osservanza.
Un passo avanti verso al ritorno al passato remoto, per lo meno periodo “Creatures” è stato fatto… Speriamo che il buon Moorings si convinca definitivamente a ripercorre quella strada che conosce molto bene; forse meglio di molti altri suoi colleghi che non sono riusciti nel corso di un’intera carriera musicale a sfiorare lo splendore di album come “Medusa”.