Attesissimo e chiacchieratissimo ancor prima di essere legalmente reperibile nei negozi ,Staeygaetow†ultima prova dei Joy Disaster , combo francese giunto alla seconda release. A primo orecchio questo nuovo platter mantiene sostanzialmente tutti i tratteggi stilistici del precedente Paranoia e sicuramente rappresenta un altro interessante capitolo della loro epopea di carattere gothic rock .
E così Nicholas Rohr (voce e chitarre ) , Franz Mac Gray (Bassi ) e David L’Huillier (batteria ) a distanza di sei anni dai loro tetri albori si presentano sicuramente più maturi rispetto al passato , ridisegnando la loro musica attraverso suoni più compatti e maggiormente ispirati. Lo scarto stilistico dei Joy Disaster infatti è rappresentato da un sound più coeso e più pulito , fiero della sua disperazione e geloso dei sui paesaggi austeri e glaciali.
Desolazione e malinconia terminale vengono nascoste da introversioni invernali interpretate da tormentati riff di chitarre che cercano di barattare la sofferenza cosmica ,presente in alcuni brani, con pigli più altezzosi e dinamici , presenti in altri brani . Si assiste così ad un approccio progressivo in costante bilico tra ombra e luce , dove l’enfasi armonica si scioglie attraverso cariche in grado di esaltare il lirismo del disco risultando così costantemente sospeso tra rabbia e dolcezza .
Proprio rabbia e dolcezza risultano essere gli attori principali di questo tetro ed arcano mondo cinematico e musicale , presentandosi attraverso emozioni che spaziano tra cosmici abbandoni , notturni bagliori , natura , morte e sterminio del tempo.
La disperazione traspare dal malinconico incipt di Remember The Time , traccia che apre i sipari dell’opera in questione. Le dimenticate lande sulle quali poggia la canzone sono dipinte a pastelli da eteree chitarre acustiche che sfociano in epocali visioni oscure d’approccio all’oblio dell’anima, attraverso puri momenti di abbandono nichilistico e lacerati , a tratti , da frammenti di luce e di speranza. L’aspetto oscuro ed utopistico ,presenti nella prima traccia, continuano attraverso la tetra esecuzione musicale che si rivive nei ritmi , ancora lenti ma in crescendo , di Pressure.
Dalla nebbia ecco nascere la rabbia che contamina totalmente la terza traccia Inside, una delle perle nere del disco. Con Inside i Joy Disaster distruggono in modo improvviso la preconfezionata e mortifera esperienza vitale presente nelle prime due tracce del cd , confezionando un gothic rock semplice e magistrale che sicuramente si tramuterà in un succulento boccone da dare in pasto ai dancefloor della “MittleEuropa. Il nubifragio visionario/sonoro continua attraverso l’incisiva e pulita The Light . L’introduzione di quest’ultima ha del sublime e del difficile nel contempo. Nella sua apparente semplicità infatti è molto marcata la totale voglia di prendere a calci nel culo il tormento dell’anima e la desolazione che fecondano le prime due tracce del disco.
La dolcezza invece caratterizza “Dory†, altra perla nera del disco. Nell’interno delle sue stanze si possono assaporare puri momenti emotivi dipinti da bellissimi riff e distorsioni chitarristiche. Presenti nella traccia vocalizzazioni femminili che ben duettano con la calda voce di Nicholas. Le ombre e la sofferenza tornano a danzare attraverso i tumuli sfocati di “Vision 98†per poi esplodere come nebulose impazzite attraverso i riff di “Damage Addictionâ€.
Il disco continua con le calde atmosfere di Today e di Primitive Agent (nella quale sono da applausi le armonizzazioni ) per poi morire nell’abisso profondo e spettrale di Cold Sequence e nell’utopistico crollo emotivo di White Attraction .
E’ dunque valsa la pena la snervante attesa dell’uscita di “Staeygaetow†che consacra in modo definitivo una delle band più abili e più ispirate dell’universo gotico europeo. Un disco dai molteplici volti ed a tratti nascosto che riesce ad incastrare ,in modo pressoché perfetto, frammenti di ombra in raggi di luce. Ora non resta che attendere la loro giunta nelle nostre lande sperando che anche questa attesa non si dimostri poi così snervante.
Angel
Gothic Rock
2010
Joy Disaster