Spalancate il rosso sipario , indossate il cilindro e lasciatevi andare ad un sincero inchino davanti al ritorno della leggenda musicale targata Killing Joke. Interminabili ventotto anni ci sono voluti per rimettere insieme quelle geniali menti in grado di partorire vere e proprie opere monumentali divenute sin da subito linfa e ninfa vitale per la musica ,per la scena e per lo stile prettamente di matrice post punk.
Eccoli dunque in formazione originale , come demoni che con la loro musica hanno eluso e condannato il paradiso , giungono nel presente passando direttamente per gli umidi cunicoli di un trapassato remoto , riportando alla luce persino il bassista “Youth†co-fondatore della leggenda , che il tempo aveva un po’ nascosto nelle sue nere vesti di pizzo , anche perché la sua apparizione risale solamente ( si fa per dire ) al primo iconico ed omonimo disco della band inglese “Killing Joke†, datato 1981, per essere poi rimpiazzato da Paul “Raven†, compianto bassista venuto a mancare per insufficienza cardiaca lo scorso 2007.
Il ritorno della band è di quelli che lasciano il segno. Tecnicamente perfetti , come sempre geniali e soprattutto originali i Killing Joke dimostrano ancora una volta di non temere di gettarsi nell’oscuro pozzo dell’azzardo rinnovando ancora una volta il loro eclettico sound . Buona parte degli arrangiamenti e delle innovazioni sembrano giungere proprio dalla mente creativa del “nuovo arrivato “ Youth che con le sue linee di basso riesce a donare lucentezza e soggettività alla maggior parte delle tracce presenti in questo “Absolute Dissentâ€.
Pertanto la soggettività e l’originalità sembrano essere proprio le due colonne portanti del nuovo platter. Molte tracce infatti non si mostrano sin da subito nascondendosi nella stratificata ombra atmosferica creata a meraviglia dalla band , mutando intensamente la loro prospettiva sonora a seconda da dove si ascolta e soprattutto a seconda da come si ascolta. Si passa cosi all’immancabile richiamo alle nobili frequenze sonore dei primi lavori come si può facilmente notare in “The Great Cult†ed in “Depthcharge†a quelle ed ottantine che somigliano tanto a quelle dei nostri beniamini Depeche Mode ; come in “The Raven King†ed in “European Super State “.
Nuovi innesti richiamano anche qualcosa dello stoner vecchia maniera come quello dei leggendari Kyuss mentre non vengono a mancare neanche clichè sonori di sapore post-industriale di ottima fattura che si legano in maniera perfetta ai vocalizzi di un Coleman che ci appare ispiratissimo . “European Super State” acclamatissimo pezzo nonchè singolo di lancio del nuovo disco , rasenta lo stile disco-club e risulta sicuramente essere uno dei pezzi migliori dell’intero lavoro . Gli inglesi non si fanno mancare nulla infilando nel nero calderone persino un pizzico di hard rock vecchia maniera come in “Here Comes The Singularityâ€ed un pizzico di metal un po’ più duro dal sapore più futurista come in †Fresh Fever From The Skies” ed in “This World Hell”.
Absolute Dissent presenta tanta carne al fuoco ma a differenza dei fumosi calderoni che stiamo osservando ultimamente in giro le idee risultano essere ben precise e soprattutto l’arrosto risulta cotto al punto giusto. Frammenti , innesti ed innovazioni sono eseguiti praticamente in modo perfetto ed anche l’obbiettivo di far convivere diversi stili in un’unica stanza digitale sembrerebbe portata egregiamente a termine dalla band inglese . Bella prova di Coleman e compagni che tornano con un disco che richiama il passato , non oscura il presente e strizza l’occhio al futuro .
La capacità di mettersi continuamente in discussione e quindi di graffiare le pareti della musica cercando nuovi stimoli e nuove idee sicuramente farà storcere il naso ai vecchi fan dei KJ che si aspettavano un ritorno maggiormente orientato verso l’oscura nicchia ma bisogna assolutamente sottolineare che la musica contenuta in questo “Absolute Dissent “ in parte si riveste di nero ed in parte succhia e si nutre di nuovi innesti musicali eseguiti ed incastrati assolutamente in modo magistrale. La tecnica e la pulizia ancora una volta risultano essere i determinanti punti di forza di una band che forse non è stata capita appieno ma che continua , a distanza di lunghissimi anni , a colpire per la grandissima forza e vena artistica.
Angel
Darkwave
2010
Killing Joke