La Grazia Obliqua è un recente progetto romano che, dopo un anno di arduo lavoro, da alle stampe il primo autoprodotto ep La Grazia Obliqua datato Marzo 2017. Cinque tracce non sono molte per un’ accurata recensione di una band ma bisogna ammettere che questo mini piace e colpisce al cuore.
L’apertura di A ja ljublju SSSR con le liriche di CCCP è un ben venga pugno allo stomaco nella suo incedere dark-wave militaristico, ” Voglio Onorare il sapore Celeste del ferro, voglio vedere il profumo sanguigno del fuoco . Il fuoco di un cuore che incendia la mente, puo’ fondere il gelo del marmo bollente. Onoro il braccio che muove il telaio. Onoro la forza che muove l’acciaio” Ben detto LGO !
Si accede alle altre songs con saporito gusto apocalittico-decadente tra synths oscuri e ritmi electro-dark. Scared si apre aerea nella migliore tradizione darkwave elettronica, Velvet 1994-2000 accende i ritmi con l’incipit dei primi Xymox con un eccellente testo di chi ha visto la sconfitta del mondo dalla propria finestra. Venus in Furs non ha certo bisogno di presentazioni. Qui il pezzo dei Velvet Underground viene riproposto, soffuso e piangente, con il piano ed i cori di fondo ad enfatizzare l’oscurità che avanza sulle Veneri di cui nessuno apprezza più la bellezza. Come on sun brano di chiusura sigilla con il suo C’mon Sun Rise la richiesta alla Luce, la ricerca del bagliore, qui dove i ritmi rallentano di nuovo per divenire una synth-dance-ballad dal giusto sapore di rivincita, tutto si fa speranza. Obliqua la Grazia alla Voice & Acoustic Guitar, Franz Keyboards & Computer, Massimo alla Electric Guitar & Programming supportati ritmicamente da Eva Giulia Faith al Basso & Valerio Michetti alla batteria e dalle live performance di Valentina Papagno danno nuova linfa vitale al panorama musicale romano, già ricco di battagliere neo-formazioni.