“Quando nell’inferno non ci sarà più spazio i morti cammineranno sulla terra”
Apro la recensione di questo disco con questa celebre citazione tratta dal film cult di George A. Romero “L’alba dei morti viventi” . L’Ade dovrebbe risultare già piena in quanto i leggendari Voodoo Church decidono di lacerare le nebbie del tetro mondo diviso dallo Stige e giungere di nuovo alla luce dopo il leggendario ep d’esordio ,che risale al lontanissimo 1982, e dopo il loro anonimo primo disco “Unholy Burial” uscito nel 2006.
La marcia verso la luce dei Voodoo Church questa volta è decisa grazie anche ad una line up assolutamente da urlo in grado sicuramente da far sobbalzare anche i più critici e paranoici degli amanti delle sonorità “deathrock” La nuova schiera delle dannate anime vede oltre che il socio fondatore Rob Reimere la Voodoo Master Eva Winter un ospite di eccezione ovvero Rikk Agnew membro leggendario e chitarrista dei veri Christian Death .
La nuova formazione incide moltissimo sulla complessità del sound espresso in questo Eminence Of Demons apparendo molto più profondo ed oscuro dei loro precedenti ,concentrando il loro grande impatto chiaroscurale su riff e ritmiche che grondano sangue e dolore. Il flusso sonoro ,liquido ed altisonante , scorre senza coordinate ben definite , in grado di confluire perfettamente nelle modulazioni canore della singer Eva cha appare molto ispirata nei suoi amplessi tragici ed a tratti meditativi.
I vocalismi ed i riff di Agnew risultano essere le costanti sulle quali viene costruita l’anima del disco. Le voci , che rievocano alla mente i bei tempi dei Faith and the muse , si legano perfettamente ai ritmi deathrock ,ipnotici e trascinanti espressi dal chitarrista, dipingendo immagini buie e soffuse attraverso una rassegna di emozioni e sentimentalismi nascosti e reconditi incastrati , come neri diamanti , nelle liriche del platter.
La nuova maschera musicale della band si tiene bel lungi dal copia-incolla degli stilemi dark , penetrando costantemente attraverso il paradiso-inferno della musica a tinte oscure. E così , non appena le nebbie si diradano un poco , si apre Crumble con chitarre inghiottite da vortici eterei e cosmici e vocalismi in costante bilico tra misticismo e sofferenza fino all’incedere tetro e spettacolare di Darker My Love totalmente annegata nelle distorsioni chitarristiche cicliche e maledette.
La maledizione continua con la terza traccia Burning obsession dai caratteri ossessivi ed evanescenti e da modulazioni vocali filtrate e malinconiche. Everywhere si apre con toni e distorsioni mistiche ed a tratti sacrali soffocati da una densa nube di riverberi e disturbi sonori . Continuando il viaggio attraverso i claustrofobici cunicoli di questo Eminence Of Demons non si possono non notare le indemoniate schitarrate presenti nella cupissima Delicious Suicide e la sincera disperazione presente in Veils Of Masquerade. La chiusura del disco è affidata ai marziali e devianti ritmi di Ideness and Industry ed alla conclusiva Eminenza che incredibilmente squarcia le ombre e dona redenzione ai non-morti musicali rinchiusi tra le concentriche gabbie musicali delle precedenti tracce. L’ultima traccia dimostra l’emotività di questo disco che risulta essere spinta agli estremi in un viaggio a cavallo tra ombra e luce , delirio e pace.
Accogliamo con sensibile gioia il ritorno dei Voodoo Church anche a causa del lungo periodo di magra del genere musicale trattato. Eminence Of Demons un disco che riporta alla luce la musica deathrock in tutto il suo essere ed in tutta la sua essenza. Accogliamo a braccia aperte anche il ritono alle scene che più gli competono Rikk Agnew poiché buona fetta del successo di questo cd è da assegnare ai suoi virtuosismi di chitarra ed ai suoi ritmi in costante bilico tra funereo e sognante. Un disco assolutamente da consigliare agli amanti del genere ed a chi ritiene che questo genere musicale sia totalmente sepolto.