L’angoscia ha un suono?
Si.
Ne è un esempio “Nothing”, opener di “Wake” -l’incedere lentissimo trova analogo riscontro solo nelle moderne lamentazioni Funeral Doom, oltre non si va….-
Non si può nemmeno dire che un barlume di luce provenga dalla chitarra, che stancamente declina i riff gelidi che si propagano concentrici mentre la voce rantola -si, NON sta cantando- i propri lamenti perchè nei Lycia non c’è spazio per i virtuosismi lirici cristallini e “positivi”: solo la prima track dura oltre i 5 minuti proponendo al sesto minuto uno stacco quasi Ambient, nerissimo.
La bellissima “Wake” con female vocals eteree (…spettrali?) è una rilettura di “Siamese Twins” dei Cure, ma ghiacciata e affondata: non siamo neppure lontani da un certo Gothic metal che si svilupperà nei primissimi anni’90 come in “This decline”, che suona quasi come un’anticipazione dei Draconian! con tanto di campanellino funebre che conduce questa totentanz di suicidi e impiccati tra rami di salici scossi dal vento -a tratti se ne percepisce il sibilo- o in “Incinerate” che echeggia tra mausolei.
La musica dei Lycia è tutta qui:
dilatazione -le song sfiorano i 6 minuti- ghostly mood, echi e rintocchi in un ottica più Dark Ambient che non Cold Wave.
“Song like sirens” -quasi alla Tyranny e se vi immergete nella pece nerissima del Funeral Doom non hanno bisogno di presentazioni…- fa ripiegare su se stessi in un sopore catartico…direi che la band provoca una sorta di catalessi data dall’eccessivo (ab)uso di battiti funebri ed echi..immaginate una versione più doomish e slowly di Sopor Aeternus periodo “Dead lover’s sarabande”….
L’ariosa “Time” ci concede un sospiro di sollievo malgrado il lento dipanarsi delle male vocals rantolanti, anche se i riff sono proto Shoegaze mentre “The bells” propaga suoni su onde circolari che culminano in battiti da requiem.
“Fromfoam” è addirittura insostenibile:
una danza macabra che ci invita a saltare nellìabisso dei dannati e che raggiunge livelli di thanatos sublimi nella sua tetraggine asfissiante…da seppelito vivo.
Un cd che si compiace di un contagio necro strisciante e vischioso: un album altamente “depressivo” che sprofonda su ritmi paludosi e congelati…Non è dai Lycia distrarsi su ritmi e tematiche “Glomour Gothic”, perche la band riversa tutto il suo malessere in song statiche e abissali che vi cullano su pericolose (…meravigliose? A voi la scelta) elegie funebri…..canti cimiteriali per chi non ha più lacrime da piangere.
….Ma siete abbastanza forti per non fravi travolgere dal cupio dissolvi dei Lycia?……
Lunaria
Darkwave
1989
Lycia