Come in un importante agenda dove si appuntano le “cose belle della vita” di cui tenere alta la memoria, ho scelto questo mese di cimentarmi nello scrivere circa questo seminale ed importante progetto italiano che sfortunatamente fu. Con Siderartica nello spazio-tempo 2001-2006 Elena Alice Fossi, gia’ nella Divisione Kirlian Camera con il fido fondatore Angelo Bergamini e recentemente, Kyoo Nam Rossi, Simone Fornari e Falk Pitschk nonche’ front-girl di varie ed ispirate altre formazioni piu’ o meno recenti ( Spectra Paris post-Siderartica, Stalingrad, Alice Neve Fox ), diede vita ad un esemplare combo che purtroppo per noi ebbe vita breve.
La formazione vedeva oltre la Fossi (voce-arrangiamenti-testi-artwork) operativi sulle autobhan sintetiche anche Andrea Savelli ed Andrea Fossi (fratello per l’appunto di Captain E.A.F.). Dal 2002 anno in cui uscì il loro primo lavoro ” Night Parade ” sino a quattro anni dopo i nostri produssero pochi lavori ma autentiche gemme di Electro-pop (o Futur-glacial-pop / arctic-pop) forse come gia’ il nome geneticamente robotico e sintetico lasciava intendere.
“Night Parade” l’opera prima, “Shapes and colours from the land of God” il seguente doppio album, il 7″ picture “King Snow’s Garden / Silver Surfer’s Shroud”, un fantomatico split CDr condiviso con “Drifting (Live Rehearsals 2003 Kirlian Camera )” e il misterioso progetto “Camera Artica” con “Lunar Cockroach” ( Bergamini-Fossi) piu’ la versione acustica di “Arkhangel’sk” , uscito in Limited edition di 283 handnumbered copies, alcune tracce sparse su varie compilations.
Andremo piu’ avanti ad analizzare queste cinematiche gemme sonore ma possiamo sin da ora affermare che la pattuglia Siderartica fu una geniale invenzione di Elena Alice Fossi che regalo’ ai posteri un implacabile gelido primo lavoro, plumbeo si ma equamente solare al contempo. Un album a base Roland Mc-505 ed artici tappeti elettronici fusi a chitarre trattate ad un minimalismo quasi siderale appunto, nonche’ voci suadenti e glaciali degne di una grande vocalist come la Fossi è. Il seguente “Shapes and colours from the land of God ” uscì invece in versione di doppio cd dove la Phase I che dava il titolo al lavoro si presentava piu’ complessa ed articolata rispetto al primo full-lenght e la Phase II dal titolo fantasmagorico di ” Toys and Robots from the land of God” aggiungeva nuovi tasselli prismatici al poliedrico cd uno.
Una curiosità: le tracce in numerazione dalla prima alla ottava edite nel lavoro, vennero ispirate dalla soundtrack del film americano “Portrait of Jennie” ( per le musiche di Dmitry Tyomkin & Bernhard Herrmann) del 1948.Il 7″ picture “King Snow’s Garden” infine vide la luce nel novembre del 2005 in Lim. Edition di 500 copie. Dopodiché la “Tigre Bianca” ibernò il progetto dando vita al contemporaneo glamour-spy-project Spectra Paris ma chissà che un giorno la “nostra” non si riavventuri nuovamente sulle banchise desolate e fredde di notti boreali, attraversando nuovamente le forme ed i colori della ( meravigliosa ) Terra di Dio. Noi siamo qui intanto, a crogiolarci in questi sempreverdi siderpanorami , catartici suoni, scaturiti da un accecante e solitario sole generatore di metriche pulsazioni elettroniche. Vi illustrero’ al piu’ presto questi lavori, che brillano diligentemente di Luce Artica e che non devono assolutamente andare perduti…Come lacrime nella pioggia ? Disse Batty il “Replicante”.