Togliamoci subito il sassolino dalla scarpa: confesso che appena partita Love Runs Away (prima track del nuovo cd dei 69 Eyes intitolato X – numero romano che sta a indicare il decimo album della band) ero già seriamente preoccupata…
non è un mistero che gli ultimi 69 Eyes, per non si sa bene quale ragione, abbiamo sempre più relegato il Gothic Rock nell’angolo, a favore di un piglio “Rock Los Angelino”, che sarà stato anche cool o in linea con gli esordi “street” della band (fortamente rimarcati in un tripudio di look “ultra stiloso” tra giacchetti, toppe e bandane in testa…), come (falsamente?) ammesso, ma che faceva un pò storcere il naso ai fans (almeno quelli acquistati da Wasting the dawn in poi…)…e infatti, per quanto riguarda questa track, la voce di Jyrki ha perso “tenebrosità” e si è adagiata su un cantato più rock: a mio parere fanno un pò il verso agli Him (ovviamente quelli più easy) nel ritornello e mantengono solo la chitarra per un “assolo rock” che sembra un pò “buttato lì tanto perche siamo Rockettari”… è un pezzo decisamente poco “69 Eyes old style” e più alla Negative, se proprio devo essere sincera…
Per fortuna i pezzi successivi (pur con qualche mezzo passo falso) riescono a portare un pò di luce oscura pescando “dai bei vecchi tempi della band”:
Tonight e Black sono pezzi che ricalcano il passato del periodo Paris Kills\Blessed Be, con l’aggiunta di qualche “coretto ohoh” (rari, per fortuna) del periodo Devils\Angels, e il ritornello volutamente catchy (ma la chitarra resta liquida e malinconica): finalmente qua Jyrki sfodera la sua inconfondibile ugola tenebrosa e sexy! (che da qualche cd a questa parte ha relegato nello sgabuzzino preferendo quella da “Rocker vissuto”…)
If You Love Me the Morning After prosegue sempre su questa direttiva (è un pezzo molto sweet), mentre Red è una ballata (senza infamia e senza lode, a dir la verità, anzi, con i coretti in falsetto…);
I Love The Darkness in You cita i Mission/The Cult, pur avendo un pizzico di innovazione (un timbro vocale che passa dal sussurrato alla forma più decisa e baldanzosa) : è sicuramente un pezzo creato ad arte per piacere, tanto che rimane impresso fin dal primo ascolto…Penso che dal vivo farà furore, perchè è decisamente calcato sull’adrenalina ! Gran bel pezzo!
Borderline è un’altro pezzo lento dal sapore vagamente “country”: davvero curatissime e sensuali le vocals di Jyrki, che sfodera tutta la bellezza della sua ugola e tinge di decadentismo questa ballata che si avvicina molto a una Dance D’Amour per intonazione vocale. Finalmente Jyrki si ricorda di essere Jyrki, potremmo dire…
Se in Borderline le atmosfere da “saloon country” erano appena appena accennate, I’m Ready non lascia dubbio alcuno… questa è una canzone decisamente inusuale in ambito Gothic Rock, e sembra più un pezzo alla L.A Guns\Lee Aaron\Cinderella\Poison periodo Flesh e Blood… di per sè la song non è male… ma non c’entra davvero nulla e rimanda più che a Devils, ad Angels, e alle band citate, quindi esula veramente moltissimo dai binari Gothic Rock. (diciamo la verità: non si capisce cosa ci stia a fare una song di questo tipo, con tanto di vocals femminile roca e da “bad girl” che accompagna un Jyrki in pieno delirio da “saloon” -pure stonato!- !)
I Know what you did last summer, fortunatamente, torna su sonorità più consone (ma anche qui, il pezzo è sempre fortemente adrenalitico, pur avendo degli stacchi atmosferici molto notturni)
When a Love comes to an end è l’ultima track che chiude il cd: è una ballata dal piglio decisamente “americaneggiante”, come Red, senza infamia e senza lode (malgrado l’effetto “scroscio di pioggia”)
Conclusione?
Un Album che la sottoscritta annunciava come una catastrofe… lieta di essersi sbagliata!
Rispetto al cd precedente, i nostri ragazzi hanno rimesso mano alle atmosfere dei loro grandi classici; certo, siate coscienti che si prosegue a tutto spiano con le derive “Street da Sunset Boulevard” intraprese da Devils in poi, ma, se non altro, qualche atmosfera oscura ancora c’è…rispetto al cd precedente che era trainato da un pezzo come Dead Girls are Easy…
Stiamo ancora parlando della stessa band che sfornava pezzi come Brandon Lee, Betty Blue, Dance D’Amour, Stigmata, Don’t turn your back on Fear, ok…ma il piglio è decisamente più sul rock, con una patina di “street”, che non Gothic Rock (almeno su quello “standard”) …
Il mio consiglio è di soppesare i pro e i contro: se cercate i 69 Eyes di Paris Kills/Blessed Be, difficilmente lo troverete di vostro gradimento al 100%; se della band vi piace anche Wasting the Dawn (e i cd precedenti), potreste apprezzarlo, quasi certamente se siete fans soprattutto degli album da Devils in poi, sarà di vostro gradimento quasi al 100%.
A voi la scelta se supportare o meno i 69 Eyes, anche dal punto di vista “Live”. Personalmente io sono una “Die hard fan” del periodo Paris Kills/Blessed Be, ho storto il naso qua e là sulle derive troppo “street-eggianti” (e no comment su I’m Ready )… se invece dei 69 Eyes apprezzate proprio questo lato, ben rappresentanto in passato da song come Devils o Lost Boys, bhè, qui c’è adrenalina da vendere (escludendo le ballate citate).
CD & Vinyl
(Side A)
01. Love Runs Away
02. Tonight
03. Black
04. If You Love Me The Morning After
05. Red
(Side B)
06. I Love The Darkness In You
07. Borderline
08. I’m Ready
09. I know What You Did Last Summer
10. When A Love Comes To An End
Bonus DVD
– Red (video single)
– Made In Sweden – Stockholm & THE 69 EYES (documentary)