Una 'realtà perduta' dal panorama Indipendente degli Anni '80s . Emozionati ed ispirati dalla poesia di Baudelaire , poema contenuto ne "Les Fleurs du Mal" , cui devono il nome , e dalle atmosfere gotiche del Post Punk dei primi '80s , i giovani LE MASQUE nascono a Milano nel 1979 da un'idea di Edgardo Moia Cellerino (chitarrista , cantante ed autore dei testi) e Tiberio Boncristiano (batterista) , entrambi fondatori del primo nucleo della formazione , che ha vissuto diversi cambi di musicisti sia in entrata che in uscita , per quanto riguarda l'impiego di basso , tastiere , pianoforte , saxofono e clarinetto .
Proprio il più affascinante dei poeti francesi (almeno in ambito Dark Wave) e l'oscuro palpitare del sound Post Punk di matrice britannica , 'binomio' allora piuttosto in voga tra le giovani formazioni 'indipendenti' , determinano l'imprinting del gruppo e ne definiscono compiutamente la poetica anche negli anni a venire , con testi crepuscolari e decadenti , affidati al leader Moia Cellerino , sorretti da musiche suonate magistralmente , che successivamente , nei loro dischi forse più riusciti , si allontanano sia dal Rock sia dai canoni tradizionali dello stile 'cantautorale' , per modellare melodie ed arrangiamenti originali , più intimi e quasi 'cameristici' , dal notevole impatto emotivo .
La pima incisione del gruppo Milanese , avviene su cassetta autoprodotta , dal titolo "Trouvailles pour Comediens" nel 1983 , sei brani tutti cantati in inglese nonostante il titolo francofono , a cui seguirà una intensa attività concertistica ed il primo vinile , "The Happy Flock" , un bellissimo Ep del 1984 , contenente tre canzoni con testo sempre in inglese , stampato da una piccola etichetta di Savona , la Mask Productions .
Nel 1986 , grazie alla storica Indie-Label Supporti Fonografici , pubblicano un altro Ep molto bello dal titolo "Colloquio" , comprendente tre brani ed uno strumentale , disco che rappresenta per loro il definitivo passaggio alla lingua Italiana .
Il testo della title track viene recitato , estratto dal lungo poema del 1906 , "Un giorno" di Carlo Vallini , che assieme a Gozzano e Corrazzini fu tra i principali esponenti del movimento poetico 'Crepuscolare' del primo '900 Italiano .
Nel Novembre dello stesso anno partecipano al secondo 'Meeting delle Etichette Indipendenti' , che si svolge a Firenze e viene trasmesso in diretta nel programma 'Stereodrome' , in onda su Rai Stereouno . Proprio in questo periodo vengono notati dalla EMI che nel 1990 pubblica il mini album dal curioso titolo "Il Signor Gustavo Coscenza" , sei brani dove spiccano "Le terre di Monluè" e "L'uomo felice" , canzoni che riportano alla memoria alcuni grandi della Canzone Italiana come Luigi Tenco . Prodotto da Angelo Carrara , vengono abbandonati del tutto i 'lamenti sonori' del nero Post Punk per una più matura 'Chanson' appena venata di Wave , così che Le Masque partecipano proprio alla XVI° Edizione del 'Premio Tenco' , ottenendo un notevole successo da parte della critica .
Nel 1991 pubblicano "La Memoria di Venere" (per Target Music) , il loro primo vero longplaying , con alcuni brani veramente notevoli ("Makrya" , "La Bella Estate" e la title track su tutti) ed intraprendono un faticoso tour di concerti nelle principali città Italiane . Nel 1993 vengono nominati all'interno della Enciclopedia del Rock Italiano , volume edito dalla Arcana editrice , dove viene sottolineata l'originalità della loro proposta musicale . Nel 1995 viene pubblicato "Le Masque" (No Way Record/Sony Music) , disco con cui il gruppo tenta il 'grande salto' ed uscire dal pubblico 'di nicchia' che tanto li aveva celebrati .
L'album in questione è piuttosto controverso , le canzoni sono 'rivestite' di arrangiamenti forse al passo coi tempi , ma talvolta 'inappropriati' rispetto alla natura dei brani e dei testi di Cellerino , come sempre centrati sui temi della solitudine , dell'inadeguatezza .
Undici brani di piacevole Pop , a tratti Techno Pop , taluni addirittura dall'incipit quasi 'houseggiante' , con la presumibilmente 'proustiana' "Marcel" come apripista commerciale , presente anche la cover de "La Banda" .
E' giusto ricordare che , nei concerti del periodo , i Le Masque si staccano dagli 'errori' di produzione del disco , restituendo alle canzoni la loro vera ed intima natura , dimostrando inoltre di essere musicisti eccellenti .
Nel 1997 la UPR (distribuzione Sony Music) pubblica il cd singolo "Dandies" , comprendente il brano omonimo ed una cover del "Leggenda di Natale" di Fabrizio De Andrè , tratta dal bellissimo "Tutti morimmo a stento" del 1968 , secondo album in studio del grande Genovese , ispirata a sua volta da "Le Père Noël et la petite fille" di Georges Brassens .
Nel 1998 , i Le Masque pubblicano "Dal Diario di un Soffiatore di Vetro" (uscito per la Fuoco , collaborazione tra la Eibon Records e la Amplexus) , una bellissima antologia comprendente materiale prodotto dal 1994 al 1998 , alcune versioni registrate dal vivo al Premio Tenco , ed un inedito "La Lunga Notte di Gianni" , dedicato allo stilista scomparso Gianni Versace .
Nel 2003 , dopo diversi anni di silenzio , grazie alla Snowdonia (ottima etichetta indipendente , nella cui scuderia sono presenti i bravissimi Maisie) , il progetto Le Masque ritorna con il cd "Gli anni di Globiana" .
L'album mantiene salde le sue radici nella Canzone d'Autore Italiana , e rimane com ultima produzione ufficiale del gruppo Lombardo , escludendo la recente ristampa 'expanded' uscita nel 2008 ("Colloquio") e quella futura (con il dodici pollici "The Happy Flock" e la prima rara cassetta del '83 , assemblati insieme) .
Nel 2009 il cantante del gruppo Edgardo Moia Cellerino , oltre ad aver partecipato nuovamente , ma come solista , al celebre 'Premio Tenco' , ha pubblicato un altro importante compendio sonoro , dal titolo "L'Amore che gira il Mondo" , raccolta a suo nome , di brani tratti dal materiale prodotto dai Le Masque , uscito tra il 1995 ed il 2003 (includendo anche i brani del singolo "Sai" del '99) e la title track , canzone nuova ed inedita .
Una formazione quella dei LE MASQUE che fu valorizzata all'epoca (vari rinomati magazines del periodo , quali Rockerilla , Buscadero etc …) ed attualmente molto poco viene ricordata , per non dire 'rimossa' mentalmente .
Asserendo ciò , mi riferisco soprattutto al pubblico 'indie' di allora , che non ha forse mai 'perdonato' la loro svolta musicale e linguistica (pubblico audiofilo ormai quarantenne , di cui facevo/faccio parte , con 'il tappo nell'orecchio' in certi casi , spesso e volentieri quando si trattava di artisti nostrani , per dirla come potrebbe fare solo il sagace e grandissimo Jannacci "… quelli che … se sono 'indie' e cantano Italiano … devono fare solo il Rap …" , tanto per capirci …) , sebbene questi ex-giovanotti abbiano fatto canzoni stupende , pur non usufruendo di quei badget economici che avrebbero meritato , anche se passati alle major , considerati una 'scommessa' a rischio , per non dire persa .
Adesso , nel mio piccolo , Giustizia è fatta .
Palco d'Onore all'interno di Pinzillacchere Musicali , che altresì vuol significare gratitudine da parte di un appassionato fruitore e collezionista di vinili , con 'affinità elettiva' nei loro confronti , come dimostra la minuta foto del mio profilo .
The Masque – Le Fleurs Du Mal