Se ne sta parlando davvero tanto. Forse troppo. Davvero troppo per quel che vale . Il nuovo degli Aestethic Perfection è solamente un prodotto gonfiato a dismisura , impacchettato con duemila ghirigori ed infiniti fiocchetti , tutto lustrato e luccicante per essere dato in pasto ai mercati generali ortofrutticoli della musica che non vale un cazzo .
La confezione spesso inganna ed i grassi avvoltoi dalle tasche senza fine lo sanno fin troppo bene , proprio per questo All Beauty Destroyed ha goduto di una grandissima visibilità e di una fin troppo esaltante campagna pubblicitaria , rubando spazio a gruppi ed a band che sicuramente avrebbero meritato di più. Saltiamo comunque i convenevoli ed i soliti discorsi polemici ( eppure ce ne sarebbero di cose da dire ) ed entriamo nei dettagli del cd in questione.
Fatta questa necessaria premessa si può passare a stroncare senza appello questo disastro musicale dal titolo di All Beauty Destroyed. Cosa è successo al nostro caro Daniel? Non lo sappiamo , fatto sta che il crollo verticale si avverte fin dai primi battiti del platter. Nessuna innovazione , nessuna idea ed un totale distaccamento da tutto quel di buono fatto finora. I cari e vecchi ipnotici beat , le graffianti e sorprendenti linee vocali sono un lontano e sfocato ricordo. Dei lavori passati non è rimasto nulla tutto si è stinto in un innocuo ed apatico ibrido di dance stantia , di terza mano, priva di un’anima , rasente l’apatia , il superficiale ed il commerciale.
La bravura di Daniel Graves garantisce qua e la qualche bel momento musicale grazie alle sue effervescenti rasoiate vocali ma non basta di certo a salvare un’opera ed una vena artistica che appare involuta ed abbandonata ad una inconcepibile pigrizia .L’involuzione risulta determinante nella poca attenzione della ricerca musicale e ad una sorta di non appartenenza a questo tipo di sound da parte del frontman che spesso e volentieri sembra essere la vittima di una serie tv survival .
Qualche sopresa può regalarcela il song writing ma sembra che stia disperatamente cercando di salvare questo disco . Comunque carica d’effetto la lyric di A Nice Place To Rest I know, That you want me, I know, That you love me, And I hope, When you touch me, That you know you touch damnation, comunque davvero troppo poco per risollevare le sorti del disco.
Se questo è il nuovo look degli Aestethic Perfection non c’è di certo da stare allegri , c’è solo da sperare che sia soltanto un momento negativo , una parentesi nera che interrompe una discreta carriera musicale. D’altronde quasi tutti i più grandi artisti hanno avuto il loro momento no. Quel che lascia comunque è una malinconica considerazione prima di compiere il suo viaggio verso il dimenticatoio.