Rilettura “made in Mexico” del celebre racconto di Edgar Poe The Fall of the House of Usher (che ha avuto variegate trasposizioni: da quella di Corman – 1960 – a quella di Franco – 1982). Girato con quattro attori – più una breve apparizione di un cocchiere – e in una singola location (tipo non più di cinque sets). È un film che, malgrado l’esigua ristrettezza di budget, riesce a sorreggersi in qualche modo, grazie all’evidente impegno del personale coinvolto. Così, quando il povero Roberto, si reca alla proprietà dei Gerard per scoprire cose ne sia stato della sua fidanzata – Isabel Gerard, appunto – si ritrova coinvolto nelle [de]cadenti atmosfere – alla lettera – della magione, mentre il fratello di lei – Eric – e il maggiordomo Manuel tentano di rendersi immortali, sacrificando la giovane sorella niente meno che a Satana. Il piano fallisce, ma fallisce anche l’idillio amoroso tra Roberto e Isabel, quando un terribile segreto emergerà in un finale fin troppo convulso. Lontano eoni dalla forza espressiva del capolavoro cormaniano, il film conserva comunque un suo minimo fascino proprio nella ricostruzione gotica, ancorché Soler (El castillo de los monstruos, 1958) ecceda in banalità e nella stanca riproposizione di stilemi logori – specie per una pellicola realizzata negli anni’70. Gli interpreti – alquanto legnosi – finiscono per asservire bene il loro ruolo di avatar metaforico, anche se la mollezza di Lizalde (Más allá de la muerte, 1986 Sebastián D’Arbó) mal si aggrada alla figura dell’eroico protagonista. Se, considerati i suoi cannoni produttivi, appare come senz’altro accettabile, il film rimane comunque un mediocre drammone gotico a sfondo horror, nel quale la cosa più terribile sono senz’altro le musiche di Ernesto Cortázar (Blue Demon contra las diabólicas, 1968) e la sceneggiatura del produttore Alfredo Ruanova (Échenme al vampiro, 1963 di Alfredo B. Crevenna e Alberto Marescal) che massacra i suoi pochi spunti interessanti sotto un flusso di situazioni incoerenti e di dialoghi a tratti decisamente imbarazzanti.
Satanás de todos los horrores (1974 – Julián Soler)
