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1) Ciao Anna Rita! Benvenuta! Vuoi dire qualcosa di te ai nostri lettori?
Come rifiutare un cosଠgentile invito…Grazie per il benvenuto e per lo spazio che mi concedi e ringrazio anche tutti i volenterosi lettori che mi dedicheranno un po’ della loro attenzione.
Per definirmi in modo stringato scelgo tre parole che mi stanno molto a cuore: scrittura, musica e arte.
Scrivere è sempre stato nel mio DNA in tutte le sue forme: dalle lettere agli amici fino ai libri, passando per i post del blog che condivido con mia sorella e, perchà© no, anche per i commenti su FB e su Twitter.
La musica ha guidato i miei passi, sin dalla pi๠tenera età : ho iniziato a leggere le note prima delle lettere dell’alfabeto e sono diventata musicologa.
Infine, l’arte: lavoro come grafica, ma amo anche disegnare e tuttora coltivo questa passione, afferrando una matita e inseguendo la mia fantasia.
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2) Hai scritto “L’assassino va in scena”, un Giallo dalle tinte operistiche e teatrali. Come ti è venuta l’idea di rifarti proprio ai personaggi mozartiani per imbastire il modus operandi dell’assassino?
àˆ presto detto. Mi ripeto, ma è necessario, la musica è un elemento essenziale della mia vita e anche se a volte la accantono per seguire altre “stradeâ€, lei si ripresenta con il suo piglio deciso che mi rende impossibile ignorarla: vuole proprio entrare in ogni mia attività .
Il suo modo di manifestarsi è piuttosto creativo: nel caso del libro ho avuto una specie di flash, mi sono immaginata un uomo morto, riverso a terra, vestito come Papageno (uno dei personaggi del Flauto magico di Mozart) e con un carillon vicino.
L’idea è nata cosà¬, da un’immagine ben delineata, inoltre, in quei giorni avevo già in programma di recarmi a Salisburgo, cosà¬, nella borsa ho aggiunto un taccuino e il gioco era fatto…
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3) Oltre a questa trovata interessante (che inoltre descrivi con dovizia di particolari, in modo da renderla chiara anche a chi non dovesse conoscere alla perfezione le Opere mozartiane) hai dato anche ampio risalto alla psiche dell’assassino; alla fine, infatti, nella scena del dialogo con Saverio, il lettore sente quasi il dovere di giustificare gli omicidi…
Sono stata per diversi giorni con la “penna†a mezz’aria, a pensare come incastrare il tutto con dovizia.
A volte, sono proprio i personaggi a guidare la storia: diventano dei veri e propri tiranni e se poi ti stanno anche simpatici… perch੠non trovare un modo per giustificarli?
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4) Veniamo ora all’unico “punto che non mi ha convinto” nel tuo romanzo: l’Angelo Diego. Perchà© se è un Angelo non ha capito subito l’identità dell’assassino?! Pi๠in generale, perಠvolevo chiederti se ti sei ispirata in questo senso, per trovare “la spalla” a Saverio, al famoso Watson…o comunque, se ami leggere i Gialli, e quali sono i tuoi preferiti.
Lo so, Diego è un angelo un po’ inconsueto.
Uno si aspetta che come minimo un “personaggio celeste†si esibisca in interventi roboanti, spieghi le ali per mettersi in mostra, ma il mio angelo non è cosà¬, è un amico che suggerisce in modo sottile. Nel libro, è lui che mette Saverio sulla strada giusta, ma lo fa impercettibilmente, si muove in punta di piedi o in punta di ali, se preferisci, e lascia, comunque, sempre Serafino a “vegliare†su Saverio.
Diego non conosce l’identità dell’assassino, è Dio che viene considerato onnisciente e gli angeli, in fondo, sono dei semplici impiegati…
Sà¬. Forse, Diego, come dici tu, un po’ si avvicina a Watson, amo molto Conan Doyle e i gialli classici, ora, perà², mi sto formando alla scuola di McBain: sono alle prese con i suoi gialli.
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5) Data la componente operistica/sinfonica che funge da leitmotiv per gli omicidi che descrivi, non ho potuto fare a meno che associare al tuo romanzo qualcosa di sinfonico, anche se virato in chiave moderna; cosa ne pensi degli Artisti che ho citato, gli Aesma Daeva di “D’Oreste” e i Lacrimosa di “Halt Mich”? Pensi che possano rappresentare l’atmosfera che avvolge il tuo romanzo? O cosa ti piace ascoltare, che pensi si adatti al tuo romanzo?
Interessanti i due esempi che hai proposto, non conoscevo nessuno dei due gruppi, ma amo molto scoprire nuovi spunti musicali. Sà¬, credo siano adeguati per il mio giallo, molto bella la voce della cantante del primo gruppo e suggestiva la commistione tra musica classica e metal in entrambi i brani: un matrimonio ben riuscito.
Io, invece, come musica avevo pensato a qualcosa di originale, visto che il personaggio di Saverio è liberamente ispirato a un mio amico organista, nonchà© compositore, per un eventuale book trailer avevo accarezzato l’idea di commissionargli un brano inedito che rappresentasse a dovere le vicissitudini dei personaggi di questa storia.Ora ho anche altre possibilità grazie al tuo suggerimento.
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6) Adesso stai scrivendo nuovamente? O cosa ti piace fare nel tempo libero?
Sto scrivendo un altro giallo che spero di finire per Natale.
Io e mia sorella, scrittrice anche lei, volevamo fare una pubblicazione insieme.
Due gialli ambientati nel periodo delle feste natalizie.
In tutto questo tran tran scrittorio mi mancano delle lunghe passeggiate e lo sguardo perso all’orizzonte, invece che lo spazio limitato del monitor del mio computer, ma si sa, le passioni hanno il loro prezzo, conto, comunque, di rifarmi presto.
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7) Concludi a tuo piacimento la nostra chiacchierata!
Ringrazio sentitamente, faccio un inchino e auguro a scrittori e lettori buona lettura.
Per fortuna che non potete vedermi… tutta questa attenzione alle mie parole… mi ha fatto arrossire.