Dopo diverse ore di viaggio attraverso la Germania (Monaco) e la Repubblica Ceca (Praga), eccoci tornare per la terza volta nel festival che tanto aspettiamo dal momento stesso in cui è finito quello precedente (infatti adesso che scrivo sto in attesa del prossimo).
Con me quest’anno il solito Black Ossian, e due amici piemontesi, Riccardo ed Elisa. Ci accoglie un tempo abbastanza nuvoloso, e reduci dall’anno scorso (vedi Castle Party 2011) speriamo vivamente che tenga. {phocagallery view=category|categoryid=22|imageid=1985|float=left}Arriviamo a Bolków il giorno prima del Warm up, Mercoledì 25, e ci accomodiamo nell’appartamento dell’anno scorso.. iniziamo a girare un po’ per il paese notando ogni tanto qualcuno di nero che passa (due o tre persone) ma diciamo che ancora ci sono solo paesani che girano.. il paesaggio e l’atmosfera che si respira sono rimasti esattamente gli stessi, forse con qualche ammodernamento dei locali e ristoranti che conoscevamo.. il paese senza molta gente che passa, come siamo abituati a vedere, è esattamente come ci si aspetterebbe da un villaggio di montagna, tranquillo e con qualche gruppetto di persone che passano ogni tanto, l’affollatezza della città è molto lontana da questo posto. Arriva sera e siamo all’Hacjenda, e tra una birra, poi molte di più e uno stargate oltrepassato da parte mia, saltiamo direttamente (che è meglio) al pomeriggio del warm-up party!
26.07 – Giovedì
{phocagallery view=category|categoryid=22|imageid=1980|float=right}La serata prevede dei concerti all’Hacjenda Club, aprono Black tower (pl) e Guilt trip (se), seguono i Syncropath (pl), che non saprei se scadenti o per la pessima acustica dello spazio sotto il locale , ma non sono stati molto allettanti, infatti sono stato subito deciso ad andare prima al piano di sopra e poi a zonzo nella notte, incontrando ogni tanto qualcuno e continuando la festa all’aperto, fino a capitare sul tardi al Sorento, che però stava per chiudere e non c’era nessuno, mi dirigo quindi a dormire in attesa del giorno dopo.
27.07 – Venerdì
H.EXE (pl) – Aggrotech, originalità e “tensione” industrial, voci alienate e vocoder, il tutto Made in Poland, seguendo però sempre e comunque la ricetta tedesca, un esecuzione live perfetta. I tratti rock ne fanno anche un piacevole ascolto, mai noiosi. La band è composta da mr. Odo, growler black metal, e Dj Rex Rotten, ricetta quantomeno insolita ma che sembra funzionare bene.
Vigilante (cl) – aka Ivan Muñoz, magari un po’ fissati con la rivoluzione e l’anarchia, ma comunque tecnicamente avanti e originali, molto bravi coi suoni. Fanno muovere la folla prepotentemente, aggressivi e scenici, il cartello di cartone scritto col permanente “Revolution Is Now” voleva essere probabilmente sia un monito sia pubblicità per il lancio del nuovo album (acquistata la versione tedesca, merita parecchio), famoso nel Sud America come uno dei principali esponenti dell’electro industrial del continente latino.
{phocagallery view=category|categoryid=22|imageid=1982|float=left}Desdemona (pl) – Dal Gothic metal all’electro industrial, dotato di una front woman dai capelli rossi ( *___* ) , aggressiva e con una voce forse troppo pulita, ogni tanto stonava leggermente. Molto conosciuti in Polonia, avanti di una discreta quantità di album e uno al momento uscito da un paio di mesi, “Endorphins”. Anche se niente di nuovo, bravi al sintetizzatore a usare suoni un pochetto insoliti e alti, probabilmente per andare d’accordo col timbro della cantante. Attivi dal 1996 danno un po’ l’impressione che stanno perdendo completamente l’impronta metal delle origini.
Digital factor (de) – In procinto di far uscire un nuovo album, ma a mio parere rimarranno una delle tante band del genere, essendo troppo poco originali nei suoni, un po’ monotoni.
Artrosis (pl) – Gothic metal polacco, con evidenti influenze provenienti dai Closterkeller, Rammstein per la chitarra che riporta un po’ dei loro pattern, la bionda come cantante.. nulla di nuovo ma sembrano avere una schiera abbastanza larga di fans. Cantano in madrelingua.
Laether strip (dk): Old School Ebm, a noi! Claus Larsen è ancora in grado di tenere un palco attivo, sonoro come mai. Ovviamente presente la schiera di tedeschi della Ebm army sulle transenne.
Ordo rosarius equilibrio (se) – Le leggende del neofolk, la voce di Tomas Pettersson, il concerto in sè, non so cosa di più ma è stato magico.. quaranta minuti in stato comatoso a sentire una chitarra che andava avanti. Il pubblico più che in delirio era nello stesso stato, immagino. Ho sentito che molte persone li vorrebbero vedere come Headliner, meritatamente direi.
{phocagallery view=category|categoryid=22|imageid=2016|float=right}Closterkeller (pl): Ad oggi 24 anni di attività, rappresentano la personificazione del gothic rock polacco, amatissimi dal pubblico. Non è proprio il mio genere ma mi sono piaciuti in qualche pezzo, direi molto bravi ed esperti in live. La vocalist Anja Orthodox, oltre ad essere l’unico membro originale della band, ha un immutato fascino ed una splendida voce, a dispetto dell’età. è stata ringraziata alla fine con due mazzi di rose rosse ed applaudita più volte.
Arrivo in ritardo di un’ora al djset di Black Ossian nella chiesa a causa del ritardo dei Closterkeller (ho assistito al concerto dall’inizio alla fine), per me è stato il solito suo djset, magari un po’ più mainstream del solito, ma per i polacchi nuovo, molta gente a ballare pezzi anche italiani, sono rimasto sulla pista fino alla fine anche ad osservare. Ho potuto notare un certo apprezzamento soprattutto per il batcave, e ad un certo punto è comparso anche un Gesù in tunica in mezzo alla folla, che ha contribuito a portarsi gente attorno. è continuato bene fino alla fine, quando è comparso un altro dj a mettere harsh ebm. A quel punto sono scappato verso l’Hacjenda, che purtroppo però aveva già chiuso.
28.07 – Sabato
Depressive Disorder (cz) – Mi dispiace dirlo ma questa è un altro gruppo fatto con lo stampo ebm-industrial, le solite cose insomma. Passiamo oltre.
Ambassador 21 (by) – Particolare nei gusti musicali, mix tra dubstep, ebm e techno trance.. generalmente electro multi stile, forse un po’ al limite col contesto ma mixata in modo inaspettatamente coerente. Ma che può far muovere dall’inizio alla fine di un live come quello che ho visto. Assolutamente consigliati se si ha voglia di un po’ di novità, e di sentire cosa può offrire un paese come la Bielorussia.
{phocagallery view=category|categoryid=22|imageid=2044|float=left}Bloody Dead & Sexy (de) – Ritorniamo sugli amati classici death rock, con questo gruppo tedesco.. anche se un po’ di nuvole iniziavano a coprire il cielo, sono stati spettacolari, attirando molta gente a sentirli. Non li ho mai visti dal vivo ma sembrano molto concentrati, a dispetto di altri gruppi come Christian Death o Cinema Strange, sull’aspetto musicale, quindi visivamente abbastanza anonimi. Sono stati headliner al WGT nel 2005 e nel 2006.
The Cuts (pl) – Interessante scoperta, wave un po’ spinto e piacevoli percussioni, una band tutta da ascoltare e ballare. Già un po’ conosciuti a casa loro, subito dopo la fine del concerto corro a vedere se c’è un loro cd ma niente.
Spiritual Front (it) – L’attesissimo momento neofolk inizia e la gente riempie lo spazio sotto il palco… il cielo è sempre più nero ma il pubblico rimane imperterrito, e a quanto ho potuto sentire da molti avventori del festival, aspettavano proprio loro… stupenda “Jesus died in Las Vegas (Poland)”.
Pink Turns Blue (de) – Dalla città dell’Amphi Festival, sale sullo stage questa band che ha dato un bello spettacolo anche se personalmente li ho potuti apprezzare meglio in cuffia, forse hanno scelto dei pezzi troppo da ascolto come scaletta, e oltretutto durante il loro live ha iniziato a piovere leggermente e la gente si allontanava dal palco, facendo così in modo di lasciare poche persone rispetto al live precedente.
Ordo Rosarius Equilibrio (se) – Live bis dei fratelli svedesi degli Spiritual Front, ma stavolta acustico. Iniziato un’ora in ritardo circa, sono stati posizionati sull’altare della chiesa dove la sera c’è la console per i dj. Con i loro pezzi migliori in versione acustica deliziano il quieto pubblico presente, dando il meglio a mio parere con “A world not so beautiful”.
{phocagallery view=category|categoryid=22|imageid=2085|float=right}Hocico (mx) – Qua sono arrivato in tempo solo per l’ultimo pezzo (non ricordo quale ma abbastanza conosciuto) purtroppo, ma dev’essere stato un live magnifico.. il pubblico ancora riempiva il prato, il palco era spettacolare: troneggiava un idolo caprino e i due componenti erano vestiti in modo da completare un quadro post-apocalittico/tribale, il tutto illuminato da una luce rossastra.
Alien Sex Fiend (gb) – I mitici ASF, tecnicamente all’avanguardia, synth suonati magistralmente da Mrs Fiend e un’esperta interpretazione live di Nik Fiend come ci si aspettava d’altronde da un icona del Goth – Post punk inglese. Magari è da rivedere il repertorio di ritmica e suoni, alla lunga sono stati un po’ monotoni (le prime tracce, poi non sono più potuto rimanere).
29.07 – Domenica
Cold In May (by) – Una buona scoperta, molto orecchiabili ed è come se fossero una versione più alternative rock dei Diary of Dreams. La Bielorussia ha in questo modo riservato la seconda sorpresa, più che alternativa ed originale.
At The Lake (pl) – Altra parentesi metal fan-only del festival, gruppo power metal. Ho provato a rimanere all’inizio per sentire se, magari, avessero qualcosa di nuovo da proporre (avevo intravisto un violino elettrico nella formazione) ma tutto ciò che ho potuto sentire è una brutta copia dei Nightwish, purtroppo. Si può dire solo che i fan erano più che presenti nelle parti principali
Devilish Impression (pl) – Black/death progressive metal (oppure, ciò-che-odio-di-più) tanto per accontentare anche i fan del genere. Riffoni di chittara e solita cassa veloce, neanche qualcosa di più. Me ne vado a fare un giro per le bancarelle (cd, maglie, fauna, eccetera.. ).
{phocagallery view=category|categoryid=22|imageid=2168|float=left}Śmiałek (pl) – Lanciato in prima fila, stupendo spettacolo con varie comparse divertenti, ottima performance musicale e visiva. Me ne avevano parlato in passato amici ma non avevo mai visto questo gruppo di Cracovia. A quanto pare, in patria una bella e curiosa novità, meriterebbero decisamente di essere esportati. Carino anche il rifacimento di Sonne dei Rammstein, infatti il loro sound li ricorda, ma non troppo strettamente per fortuna.
Deathcamp Project (pl) – Altro gruppo industrial-goth rock sorpresa, polacco. Movimentati, energici, originali. Apprezzo i suoni nuovi e la voce del cantante, che sa quello che deve fare. Sicuramente consigliati, anche a chi magari non piacciono troppe schitarrate. Sono attivi da più di un decennio e hanno diviso il palco con gruppi del calibro di Christian Death, Clan Of Xymox e Cinema Strange, inoltre hanno già suonato più volte in questo castello.
Merciful Nuns (de) – Visto solo l’inizio, poi putroppo allontanatomi per disinteresse, come dire.. noia. un arpeggiamento continuo, abbastanza monotono. Il pubblico era un po’ stanco o sentiva la mia stessa sensazione a giudicare dalla quantità di applausi o da quanta gente si muoveva. Sbadiglio, o forse restano meglio da ascolto.
Blutengel (de) – I vampiri del sy nthpop, spettacolo fatto di ombre e donne che danzano e sanguinari personaggi, forse appunto troppi elementi di questo genere, su cui a mio parere potevano certamente risparmiarsi certe volte. Purtroppo hanno suonato solo le solite hit come “Engelsblut”, “Bloody pleasures”, e altre, senza aggiungere nulla di nuovo. Bello, ma forse mi aspettavo di più.
{phocagallery view=category|categoryid=22|imageid=2239|float=right}Combichrist (no/us) – non tanto una delusione quanto ho avuto come l’impressione di un calo di grinta, può essere dipeso dal fatto che al primo pezzo hanno devastato il palco e spaccato la cassa frontale (ero posizionato sulle transenne centrali). Hanno suonato ininterrottamente per 45 minuti, entrando vestiti in modo alquanto insolito ( Andy da orsacchiotto puffoso, Abbey Nex (chitarra) da batman a quanto ricordo) in una pausa lasciando al pubblico un tamburo (che ho percosso pure io) che poi sparì tra la folla. Ma a quanto pare chiunque altro fosse un po’ più lontano o comunque laterale mi conferma sia stato una figata dall’inizio alla fine (come ci si aspettava da loro, insomma).
Mi sono poi direzionato all’Hacjenda, dove c’era poca gente e musica abbastanza pessima e decentrata dal contesto, in quel momento doveva essere presente dj Maniac. Ho sentito solo due pezzi, ma appunto era tutt’altro che ebm o electro. Mi sposto al Sorento e trovo dj Woodraf alla console. Un magnifico djset con pezzi assolutamente azzeccati come non ne sentivo da tempo, vecchi validi pezzi e new entry di grande impatto. Qua quando arrivo trovo Black Ossian ed Elisa che mangiano, Riccardo ormai perso di vista dall’inizio del festival (a quanto pare è piaciuto molto anche a lui), chiudo con questa serata anche quest’anno un magnifico Castle Party, anche se col rimpianto “dei vecchi tempi andati”.
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