Speciale Il Neoclassico. ARTICOLO A CURA DI LUNARIA, BATHORY LEGION & SADNESS 666.
Il 1700/1800 furono secoli ricchi di continui dibattiti filosofici e poetici, artistici ed etici, e tutto ciò influenzò anche la musica. L’Illuminismo permise una grande libertà di idee; si rinnovò anche la Musica, che potremmo suddividere in diversi periodi:
un primo periodo (1700-1750) con il melodramma, il genere serio e tragico, (con protagonisti i grandi personaggi dell’antichità greca come Didone) e il genere buffo (con personaggi e vicende ambientate nello stesso ‘700). Possiamo citare Alessandro Scarlatti, Baldassarre Galuppi, Gianbattista Pergolesi.
In ambito sacro sono da ricordare soprattutto Haendel col “Messia” (strepitoso successo, ma autore anche di “Musica per i Reali Fuochi d’Artificio”, più suntuoso e articolato, e “Musica sull’Acqua” dal fascino spensierato, composto in onore delle gita sul Tamigi di Re Giorgio II) e il divino Johann Sebastian Bach (“Messa in Si Minore”) che si dedicò anche ai “Concerti Brandeburghesi” dalle atmosfere “vivaci e rococò” come nei Concerti numero 1,2,3 e 6 o ancora “Concerto per oboe d’amore archi e basso continuo in La Maggiore” e “Concerto per violino, oboe, archi e basso continuo in Re Minore”.
Autore di lavori organistici cupissimi è invece Dietrich Buxtehude (sublimi opere come “Preludio e Fuga 140, 146, 149”, “Ciacona n.159 e 160” e “Passacaglia n. 161”). In ambito strumentale abbiamo il Concerto Grosso, solistico, la Suite per Orchestra e la Sonata, legati ancora alla tradizione Barocca secentesca; progressivamente si andrà sviluppando il cosidetto Stile Galante, meno “elaborato”.
Da citare Arcangelo Corelli, Domenico Scarlatti, Antonio Vivaldi (Autore oltre che delle “Quattro stagioni”, anche dell'”Estro Armonico” che oscilla tra spensieratezze rococò lievi e delicate a malinconie intimistiche..). Da ricordare anche il celeberrimo “Trillo del Diavolo” di Tartini. In Francia, invece, il più noto è Couperin, che compone numerosi pezzi per clavicembalo.
A partire dal 1750-1800 si afferma l’Età Classica o Classicismo, sviluppatosi soprattutto a Vienna con le Sinfonie Immortali e celebri di Franz Joseph Haydn ( da ascoltare la Sinfonia n.88 e n.94) W.Amadeus Mozart e Ludwig V.Beethoven ( e credo che ascoltare ancora oggigiorno le sonate tragiche e dolenti come “Al chiaro di luna”, “Appassionata” o “Patetica” con le loro tinte sinfoniche lacerate, ci rende preda dei tanti quesiti esistenziali legati all’Amore, alla malinconia, all’animo umano…).
Da notare come il violino e il pianoforte relegano nell’oblio il calvicembalo che aveva caratterizzato il periodo precedente. Come non citare anche Chopin e i suoi “Notturni”, carichi di Spleen Malinconico e Cupio Dissolvi,
Paganini e i suoi “Capricci” “diabolicamente” perfetti, e “Una notte sul Monte Calvo” di Modest Musorgskij che è a mio parere.
A CURA DI BATHORY LEGION
Fra i più importanti esponenti dell’800 possiamo citare Franz Liszt, il musicista che ha introdotto tematiche e sonorità macabre al grande pubblico. La trascrizione per piano dell’opera “Danse Macabre” di Saint-Saëns e “Totentanz” sono solo due degli innumerevoli esempi, nei quali sicuramente è di spicco l’elemento tetro. Oltre ad essere un eccezionale compositore ed esecutore di opere per pianoforte e d’orchestra, Liszt è un eccellente organista.
Il “Preludio e fuga sul nome B-A-C-H”, composizione per organo nella quale il musicista utilizza la scala minore Bachiana, è uno dei più grandi esempi di come l’opera di Liszt abbia gettato delle imponenti basi per tutta quella musica contemporanea considerata di derivazione oscura. L’esecuzione è magistrale, l’ascoltatore sprofonda nei più reconditi abissi sonori in un modo totale, Liszt cattura in modo totalitario attraverso un’esecuzione tecnica impressionante, anche e soprattutto rispetto alla maggior parte delle esecuzioni “contemporanee” che vorrebbero evocare atmosfere di un certo tipo. Difatti, Liszt esprime il suo massimo potenziale nelle composizioni soliste. Tuttavia, fra le composizioni per orchestra, la massima espressione è rappresentata dalle “Rapsodie Ungheresi” e inoltre dal “Mephisto Waltz”. Nelle sue opere, Liszt presenta anche degli elementi di romanticismo più classico, come ad esempio nel “Sospiro” e “Les Jeux d’Eau à la Villa d’Este”.
Per concludere, degne di nota per la sorprendente velocità d’esecuzione sono “Gnomenreigen” e la trascrizione per piano de “La Campanella” di Paganini.
A CURA DI SADNESS 666
Ai giorni nostri forse questo genere musicale forse sta diventando sempre più di nicchia, in contrapposizione alle nuove mode e tendenze. Tuttavia possiamo ritrovare in Ludovico Einaudi un ottimo portavoce di quella musica classica che arriva a toccare il cuore e che meriterebbe sicuramente uno spazio maggiore.
Questo pianista e compositore di origini piemontesi è riuscito nelle sue melodie a miscelare tematiche ed elementi più tipici della musica contemporanea. Uno dei suoi migliori lavori, che ritengo valga la pena di essere ricordato, è l’album “Le Onde”, un ciclo di ballate ispirato al noto romanzo della scrittrice inglese Virginia Woolf.
Quest’opera porta l’ascoltatore in una sorta di viaggio introspettivo ricco di emozioni ed ha fruttato all’autore una fama ai massimi livelli della musica classica contemporanea, soprattutto all’estero, in cui questo genere trova più consenso che in terra italiana.
A CURA DI LUNARIA & SADNESS 666
Facendo un parallelo con il “Nostro Mondo Oscuro”, sono da citare senzaltro gruppi come i Fondamentali Dead Can Dance di “Spleen and ideal”, e tutto il movimento Neo Classico / Heavenly Voices…guidato da fanciulle, dame e madonne medioevali e rinascimentali, spesso affiancato a rivisitazioni Folk fantasy ed elfiche….o a connubi col Gothic Metal primordiale…
Gruppi come Stoa, Haggard, Elend (alfieri di una visione della Musica Classica tinta di nero pece in modo quasi insostenibile….), Angels of Venice, Caprice, Gothica, le Miranda Sex Garden di “Amarylis”, Mediæval Bæbes, Ataraxia, Nox Arcana, Blackmore’s Night, Corvus Corax, Artemisia, Narsilion, Elane, Ashram, Lupercalia, …All my faith lost, Hexperos, Dark Sanctuary, Ophelia’s dream, O Quam Tristis, gli “elettroneggianti” Helium Vola e Heimataerde, Dargaard, Camerata Mediolanense, solo per citare rapidamente alcune band, rivisitano la atmosfere arcane, misteriose, fatate, operistiche, rococò e barocche della Musica Classica a 360 gradi.