Gli Slowdive sono un gruppo inglese formatosi a Reading nel 1989.Il nome della band già suggerisce l’atmosfera sprigionata dalla loro musica:infatti “slow dive”si può tradurre come “lenta immersione”ed infatti ascoltando le songs del gruppo si ha quasi la sensazione di fluttuare nell’acqua;le atmosfere create sono ricche di riverberi,con il suono delle chitarre dilatato e liquido,feedback e distorsioni caratterizzano le canzoni e una voce a tratti sussurata, dolcissima,regala un senso di pace e malinconia;personalmente non ritengo gli Slowdive una band deprimente ,anche se portano l’ascoltatore a una dimensione sonora emozionante-malinconica:mi ricordano quelle giornate estive passate in riva al mare,giornate serene ma inevitabilmente ascurate dal pensiero che l’estate passerà e arriverà l’inverno… Un gruppo seminale per la scena Shoegaze,etereo,angelico,che consiglio a tutti i fans dei Cocteau Twins o agli amanti dei Cure specialmente del periodo “Kiss me kiss me kiss me”,”Disintegration” o “Bloodflowers”..o a chi ama sognare immaginando le onde del mare..
E ora qualche accenno anche ai ROSE OF AVALANCHE!!Sicuramente tra i meno conosciuti,autori di due album “first”(1985) “always there”(1986),decisamente orientati verso un rock intimista e sperimentale,meno etereo e “dream pop” rispetto ai gruppi loro contemporanei;le influenze shoegaze nei Rose of avalanche sono date quasi esclusivamente dalla chitarra sempre molto “liquida”;penso che,come per i Telescopes,saranno i Placebo a riprendere e sviluppare ulteriormente queste sonorità. In “Always there” è presente anche una riuscita cover di “waiting for the sun”(scandita da vocals molto “sciamaniche”)ma il capolavoro è la stupenda “majesty”, un gioiello di pura emozione sonora,che riporta in mente i migliori Mission(le vocals sono sussurate ed evocano un senso di malinconia molto acuto);”Just like yesterday”ha un intro di chitarra wah-wah e la canzone mantiene questo tono “’70s”,anche se le vocals profonde contribuiscono ad accentuare la cupezza del suono; “Velvet rain” inizia con atmosfere tra i Gene loves Jezebel e gli Smiths(penso tra le principali influenze della band,insieme ai The Cult più hard rock)e “who cares” è molto ritmica e marziale,per poi dare spazio a uno sfondo di riff e la voce ieratica:L’unica song un pò fuori contesto è “the machine men”,forse troppo “easy rock”. Per quanto riguarda il primo cd,rispetto a “always there”riaffiorano il basso cupo alla Bauhaus,ma ci sono molte influenze alla Nick Cave del periodo Birthday Party (per esempio in tracks come “rise to the grove” e “gimme somme love”i riff sono ruvidi,distorti,”sbilenchi”)quindi ne sconsiglio l’ascolto se non amate suoni troppo grezzi,troppo “old rock”;a mio parere “always there”è sicuramente meglio e molto più in linea con la filosofia sonora darkwave. I CRANES sono un gruppo musicale inglese di Portsmouth formati verso la metà degli anni ’80:prendono il nome dalle gru(in inglese “crane”)che si trovano nei moli del porto di Portsmouth.
Nel 1992 parteciparono ad un tour insieme ai Cure;nacque una collaborazione con Robert Smith con dei remix di alcuni brani dei Cranes,tra cui “jewel”(una delle hit dei Cranes).Il loro capolavoro è il bellissimo “wings of joy”(1991)con canzoni da brivido,malinconiche,con la voce infantile e inquietante di Alison Shaw,una fragile ed esile ragazza (finalmente una dark singer non stereotipata e non strabordante in un corsetto di pvc!!)che attraverso il suo timbro vocale narra nenie..filistrocche.. piene di tristezza e dolore.Alcuni detrattori sostengono che la voce di Alison sia troppo monocorde o petulante..non sono d’accordo;forse a un primo ascolto può non si può avvertire come la sua voce sia funzionale al sound dei Cranes,anzi credo che attualmente sia una tra le singer più personali ed originali,rispetto alle attuali “tutte opere liriche” parecchio intercambiabili tra di loro…Nel 2001 pubblicano “future songs” dalle atmosfere meno cupe rispetto agli album precedenti,ma sempre venato da tristezza,vero marchio di fabbrica del Cranes sound.
Gli OPERA MULTI STEEL sono un gruppo di Cold Darkwave francese,formati nel 1983 da Franck Lopez,Patrick L.Robin,Catherine Marie;Eric Milhiet entrò nel gruppo nel 1998.Il loro è un sound molto freddo e sintetico che si rifà ai Clan Of Xymox,anche se rispetto ai C.O.X,affiorano atmosfere medioevali e quasi liturgiche grazie alla voce declamatoria,molto ricca di pathos,e ai sintetizzatori che riprendono motivi tipici dei canti ecclesiastici medioevali.Alcune songs sono molto lunghe e quindi possono stancare ad ascolti ripetuti,ma nonostante questo credo che gli O.M.S abbiano un sound particolare e si distinguano nettamente dalle altre electro wave band. Di loro consiglio “cathedrale”.