Secondo album per la creatura di Peter Spilles, anticipato a Dicembre dall’EP “Rocket Heart” (recensito sulle nostre pagine), pronto ad annientarci con la sua electro oscura e delirante. Con i Project Pitchfork è stato negli anni novanta uno dei pilastri della EBM oscura tedesca, pubblicando album fondamentali per il genere, e negli ultimi anni, oltre alla sua band principale, si è dedicato alla fondazione di ben due progetti, Santa Hates You ed Imatem, dando libero sfogo alla sua ventennale esperienza in campo electro/dark. Tornando al disco in questione, il nostro Peter Spilles non delude, e insieme alla nostra connazionale Jinxy, pubblica dodici canzoni che dalla prima all’ultima riescono a coinvolgere l’ascoltatore in questo viaggio sarcastico-contorto-delirante creato dalla mente dei Santa Hates You.
In “Crucifix Powerbomb” si viaggia su binari surreali, trainati da suoni acidi e corrosivi e da beats martellanti che ammaliano in danze industrialoidi. Apre le danze “Fuck that! I’m Human”, piccolo assaggio di quello che sarà il viaggio, con la voce di Jinxy che è sia in versione “cattiva” che naturale, dimostrando ottime capacità vocali; introduzione perfetta all’acidità corrosiva della band, con synth abrasivi, iniettandoci dosi di calma apparente. “Hexenpolizei”, “God Is Hiding Under My Bed” e “Rocket Heart” sono ballate electro-industrial dirette e letali come un macigno, nessuna pietà per chi si imbatte in queste canzoni. “Slime Green Spaceship” è un buon esempio di sperimentazione musicale con la timbrica vocale di Peter Spilles che sembra riemergere dai Project Pitchfork. “You Make Me Wanna Bang My Head Against The Wall And Not In A Good Way” ottimo esempio di electro clash tanto in voga ora, ben eseguita, dove Jinxy da libero spazio alla sua ottima dote canora, e la musica della song coinvolge e ci sublima in una ballata sintetica di alta scuola electro. “Your Soul’s Funeral”, “Z.O.M.B.I.E.” e “Sexuelle Unordnung” non si discostano molto dalle altre, rientrando sempre nel delirante mondo di Santa Hates You. Vera perla dell’album è “La Malà¬a”, delirio industriale, d’impatto e coinvolgente, e cantata in italiano! Difficile resistere a questo assalto sonoro… Le conclusive “The Bonus 2.0” e “Bootcamp” risultano meno incisve delle altre, ma degnamente riescono a chiudere “Crucifix Powerbomb”.
Santa hates you – Crucifix powerbomb