Mi scuso anticipatamente con tutti i fan di questa band se questa recensione potrebbe risultare offensiva ed estremamente cattiva ma i demoni che infestano la mia mente ,dopo questo nefasto ascolto, stanno martellando i miei già tesi nervi e non essendo in possesso di freni funzionanti ntantomeno di una frizione che possa controllare la supersonica velocità delle mie emozioni sull'autostrada che congiunge la mia mente alla mia bocca sarò estremamente sincero Innanzitutto , prima di cominciare , divido la band in due frammenti ben distinti ovvero Caroline Herve Michael Amato in arte rispettivamente Miss Kittin e The Hacker. Per i più attenti e per i più incalliti ascoltatori della scena elettronica – trance – ebm il nome Miss Kittin non giungerà assolutamente nuovo alle sue orecchie. L'artista , infatti , grazie alle sue performance live ed al suo carattere assolutamente esibizionista nonchninfomane di successo è riuscita ad apparire nei festival e nei contest di mezza Europa. Non tutti sanno però che l'artefice di tutto il lavoro è proprio Michael Amato rilegato e inchiodato nelle immeritate “dietro le quinte “ di un teatro divorato e strappato a forza e,grazie anche alla sua indubbia forza di seduzione , da Caroline. I
l resto è storia , mentre The Hacker divorava la sua mente , la frustava sena pietà in un estenuante ricerca di nuovi stimoli , nuove emozioni spaziando nelle più recondite stanze dell'electroclash senza , spesso trovare risultati , Kittin si prendeva tutti i meriti cantando senza freni e senza rimorsi le canzoni . Michael si ritrovò in un limbo contorto che lo portò a sfiorare il baratro musicale perdendosi nel totale anonimato e nel girone dei dannati popolato dai classici sfigati malinconici di sonorità ormai perse nella nebbia del tempo. Il collasso si ebbe nel 2003 con “The Beach” ultimo disco creato con la collaborazione di Caroline. Credo che attualmente sia impresa ardua trovare un disco peggiore di questo . Dopo la caduta libera i due si separarono .
Michael sfornò raccolte , 12†, singoli e altre follie mentali in quantità industriali dimostrandosi un artista senza freno sempre pronto a tramutare in musica tutto quello che gli passa per la testa. Caroline , ovviamente , si limitò a rivisitare ed a riproporre quanto prima partorito proprio da The Hacker. Non voglio immaginare cosa li riporta a incrociare le loro strade ma un'idea , credo di averla ma mi limiterò a parlare brevemente di questo disco che non è un'altra caduta nel baratro , solo grazie all'esistenza di The Beach , ma poco ci manca. Di fronte abbiamo il solito lavoro ovvero due tracce orecchiabili , semplici e commerciali ed il resto è un'orda di canzoni dementi , prive di senso e spesso talmente scontate che si fa fatica a capire se sia realtà oppure frutto di uno scherzo. La musica spazia dall'electroclash , elettronica e synth-pop semplice e senza fronzoli. La musica interamente scritta ed arrangiata da the hacker viene espressa , malamente , da Miss Kittin con linee vocali improvvise e sferzate di delirio davvero incoerenti.
L'unica cosa positiva , volendo proprio riuscire a trovare un bagliore notturno a questo demoniaco abisso è la musica di Michael che sembra distante dalla passata edizione e sembra aver raggiunto una certa maturità sonora proponendo un sound molto più compatto e proponendo alcuni brani che saranno sicuramente capaci di incendiare i dancefloor europei. La sua tecnica è in evoluzione e credo , che finalmente , dopo eterne nottate passate a studiare e a dannarsi l'anima posso dire che la strada del suo graal non è poi cosi distante . Non posso sicuramente consigliare questo disco e ritengo che sarebbe stato bene proporre un singolo contenente due tre tracce , credo che avrebbero fatto una figura migliore