Esordio dark “deep” ambient dalla Germania, gli Sphäre Sechs ci deliziano tramite “sei fasi” omogenee che riflettono la loro performance “sedante” durante un concerto a Sophienkirche durante il Phobos Festival (anno 2011, il disco invece esce nel corrente anno 2012). “Tiefschlaf” funge da debutto a tutti gli effetti, ogni traccia umana è cancellata (niente voci nella musica e in sottofondo) e anche la produzione acquista un senso di profondità molto affascinante, il suono sembra perdersi e svanire ma fortunatamente rimane sempre li, vivo e “frusciante”, organico e quieto, come il lento fluttuare di una superficie acquosa.
Non c’è mai un cambiamento durante i sei episodi (tutti collegati, è più logico parlare di una singola canzone avviluppante e tiepida in grado di concedere calma e riflessione perenne nell’ascoltatore), tutto rimane ancorato ad un ambient cristallino e “gassoso”, tinto solo leggermente d’oscurità e pieno di una sorta di “vita nascosta”, una vita che passa il suo tempo lontano da tutto e tutti, e che li si sviluppa senza fretta alcuna.
“Tiefschlaf” è il classico disco da mettere su durante la notte mentre si aspetta il sonno in pieno “stallo onirico”, ma penso possa dare molto accompagnato visivamente da lente immagini di assemblaggio/creazione. Lenti droni pronti a cullare cervelli in grado di staccare la spina per guardare altrove, magari verso lo spazio e la luna (mi viene anche in mente la parola “lunare” per descrivere al meglio questa creazione), ossessivi nel loro continuare a cercare un contatto che deve rimanere in qualche modo evanescente e lontano da noi (una sensazione d’esserci e non esserci allo stesso tempo) per riuscire a fornire i frutti sperati.
Se è un clima freddo ma profondo quello che cercate, con questo disco l’avete trovato.
Nothing,Never,Nowhere
Ambient
2012
Sphäre Sechs