Gli Anima Virus sono attivi sin dal 1996, ma che solo ora riescono ad esordire ufficialmente con il loro primo album “End of the eden”. Album molto affascinante, seducente, che induce l’ascoltatore a non toglierlo per un bel po’ dal lettore cd. Definire la loro musica con uno o due aggettivi non è facile, viste le diverse sonorità che accompagnano l’album.
L’ombra dei primi Christian Death è presente nell’album, ma gli Anima Virus riescono nell’intento di unire la vecchia scuola gothic/death rock d’oltre oceano all’elettronica oscura che contorna le loro canzoni.
Un lavoro molto originale, e direi anche ambizioso, che colloca la band italiana tra le sorprese, ma anche una buona speranza per la musica oscura della nostra penisola, dove molte volte i gruppi hanno poco coraggio ad aprirsi verso nuove sonorità , o come in questo caso, unire diversi stili con un ottimo risultato.
Il disco fila liscio fino all’ultima traccia, non annoiando mai, e anzi, ad ogni ascolto si possono trovare cose ancora più interessanti.
Riff di chitarra in stile gothic/ death rock e industrial rock americano, suoni elettronici coinvolgenti, voce impostata molto bene, che oltre a ricordare la vecchia scuola gothic/death rock, in “metaphora” la voce mi ricorda un moderno Peter Murphy, in alcuni tratti della canzone.
Andando avanti nell’ascolto dell’album troviamo “Zdzislaw Beksinski”, una canzone che mi ha sorpreso molto, in quanto molto ispirata allo stile dei NEFILIM (progetto solista di Carl Mc Coy)facendoci capire che le influenze degli Anima Virus sono molteplici.
“Sin and sacrifixe”,”Metaphora” e “Blood from heaven” sono le canzoni che secondo me, dimostrano in particolar modo la loro camaleontica capacità di unire in modo originale tante sonorità a noi care.
Questo album ha tutte le caratteristiche per essere molto apprezzato anche da persone molto esigenti. Una nuova ondata oscura sta travolgendo l’Italia. Una delle sorprese del 2009!