Ancora , incredibilmente , sconosciuti dalla critica e da più di qualche tipologia di pubblico i Cadabra insistono , sognano e non si arrendono alla ricerca della definitiva consacrazione . Gli italiani si rinchiudono in questa lacrima digitale il cui compito di divenire cristallo è affidato alla neonata etichetta abruzzese Fonoarte . Wave/Action si distacca quasi totalmente dai precedenti lavori della band ; abbandonando totalmente la musica elettronica ottantina espressa agli esordi , concentrandosi su sound più fluidi e di ampio respiro mantenendo intatta , comunque , l’atmosfera sommessa e fragile che da sempre li accompagna da ormai lunghissimi dieci anni di composizioni , speranze e sogni. Per cogliere l’evoluzione e la maturazione della band non occorre spingersi oltre la prima traccia dall’eloquente titolo “ The Spell “. Sebiano , Francesco e Vincenzo riescono , infatti, a tingere la loro musica attraverso decisi colori chiaroscurali ed attraverso variegate sfumature dimostrando di aver metabolizzato ,totalmente, la malinconia espressa e ripercorribile attraverso i primi Diaframma e Joy Division , concedendosi ad andamenti a tratti operistici ed a variegate sfumature che spaziano tra il rock ed il wave.Quello che balza agli occhi è che l’evoluzione non riguarda esclusivamente la parte musicale del disco ma anche la parte della costruzione complessiva dell’intero cd che appare molto più “drammaturgica” ,rispetto agli esordi, e che si muove attraverso una maniacale ricerca della profondità prospettica e della sensibilità atmosferica. L
e sonorità appaiono ,comunque, imbronciate ed assolutamente torve , lacerate solamente da bagliori notturni ,figli delle malinconiche chitarre . Il mistico e l’intimistico restano immobili come ciechi equilibristi in bilico su sogni fragili e sinceri ed attraverso una semplicità sonora a tratti surreale che fanno di questo Wave/Action un fragile universo musicale. Il disco si apre con “ The Spell “ esempio tangibile della possibile convivenza della speranza e della malinconia. Sofferta e baritonale la traccia respira sotto la neve che soffoca la sua anima, riuscendo a trovare calore solamente nelle bellissime chitarre che trasudano speranza. “ Sisters “ , la seconda traccia , è formata da un baccanale chitarristico che si impadronisce totalmente della scena musicale , sferzando l’atmosfera in momenti di repentina accelerazione , uscendo momentaneamente dalla sublime e plumbea sofferenza . “Those Three Days “ , terzo frammento del platter , sfugge totalmente alle arcane trappole della prevedibilità grazie alla sua energia ed alla sua anima puramente rock con sferzate al limite dello shoegaze. Sfocata e malinconica ,come una fotografia che cerca di nascondere i suoi colori agli artigli del tempo, appare “Whatching me Change†in bilico su fili briosi posti su burroni malinconici. Con “Otherside†l’atmosfera si fa quieta e torna ad essere brumosa.
La traccia è immersa in costanti tremolii chitarristici ed in momenti più meditativi dimostrando come il disco sia denso di frammenti intimistici e passionali ed assolutamente eclettico sia nella composizione sia nella varietà di sonorità espresse. Con “Christabel†, traccia che conclude l’opera , i Cadabra dimostrano di saper osare e di aver totalmente seviziato il “demone che dorme†lasciandolo in un sonno eterno attraverso sonniferi semplici e carezze musicali assolutamente “faciliâ€. Un disco che scorre liquido e livido . Piacevole ed assolutamente semplice che sancisce la maturazione ed il ritorno dei Cadabra. Un disco del quale si sentiva il bisogno soprattutto nella nostra nazione ingoiata e lacerata dalla solita musica convenzionale e quasi mai originale. Wave/Action non è un disco che fa gridare al miracolo ma è un disco che dimostra come ormai il semplice sia divenuto il reale complesso. Fonoarte riesce a produrre un disco che alza sensibilmente il livello medio dell’attuale produzione Wave e si segnala come una delle etichette attente e capaci di dare spazio alla musica genuina e veritiera.
Angel
New Wave
2009
Cadabra