Ritornano sulle scene i triestini Der Himmel über Berlin con un EP di 5 tracce che prende il nome di “Emesys”.
In un periodo in cui suoni sintetici e minimalismo esasperato sembrano la tendenza del momento, i Nostri imbracciano i loro strumenti e rilasciano un lavoro degno della migliore tradizione post-punk dei tempi che furono.
Chi ha amato il loro ultimo -ed ottimo- album “Shadowdacers”, non faticherà ad invaghirsi di questo loro nuovo vagito discografico. D’altronde, la ricetta è fondamentalmente la stessa: canzoni perlopiu’ ritmante, che concedono pochi attimi di respiro, sorrette da una sezione ritmica pulsante e coesa, chitarra in prima linea, voce espressiva e perfettamente in sintonia con la parte strumentale.
Attitudine molto “rock”, quindi, ma parliamo di un rock oscuro, crepuscolare, cupo, figlio di band quali Bauhaus, The Brotherood of Pagans, Sisters of Mercy, giusto per fare qualche esempio.
E’ interessante constatare come la band riesca ad inserire alcuni spunti moderni in un sound già di per se trasparente e compatto, senza snaturarlo, dando quel piccolo tocco di originalità e freschezza;la quarta traccia “Dead Cities” ne è un esempio perfetto. Fare un “track by track”di “Emesys” mi sembra alquanto inopportuno, in quanto, anche nella sua breve durata (23 minuti) questo è un disco che va ascoltato per intero in tutta la sua uniformità e coerenza. Un gradito ritorno, quindi, in attesa del nuovo album che, sicuramente, non tarderà ad arrivare.