Il nuovo lavoro degli European Ghost Collection of Shadows rappresenta un chiaro punto di evoluzione per il suono del progetto Italiano che già si era fatto notare con il buono album di esordio “Pale and Sick”.
Le dieci canzoni che compongono l’album guidano l’ascoltatore lungo un percorso nichilista e poco rincuorante, dove la malinconia non lascia mai spazio ad alcun spiraglio di luce. Il suono è molto cupo ma estremamente curato e ricercato, garantendo un’agevole fruibilità dell’opera sin dal primo passaggio.
Rispetto all’esordio discografico il suono si è allontanato dalla ricerca sperimentale, virando verso brani nei quali l’elettronica è si dominante ma viene consistentemente supportata da ricami di chitarra di Mario d’Anelli, che riportano alla mente i primi Clan of Xymox e da corpose parti di basso, curate da Giuseppe Taibi, in grado lasciare il segno.
L’opener “Suspended In The Void” costituisce un chiaro esempio di come l’aggressività sonora possa improvvisamente aprirsi verso note armoniche in grado di trasmettere, solo all’apparenza, un senso di tranquillità, dimostrando quanto la band sia in grado di essere sia aggressiva che riflessiva con una naturalezza disarmante.
La voce di Cristiano Biondo è sempre molto acida ed inquietante, sposandosi a meraviglia con il senso di soffocamento che vuole esprimere la musica, ma in brani come “Skeleton Are Dancing” e “My Hibernation”, vera punta di diamante dell’intero album, si rimane piacevolmente spiazzati dall’intersezione perfetta che riesce ad avere con strutture sonore estremamente ricercate e mai banali.
Alcuni brani come “Acid Man” riavvicinano gli European Ghost alla loro prima prova discografica, ma nel complesso Collection Of Shadows è un album assolutamente da ascoltare. Sono davvero pochi i dischi così cupi ma allo stesso tempo così intriganti, nel panorama italiano ma non solo, in grado di farsi desiderare non appena terminato l’ascolto.