Una copertina romanticamente in viola introduce questo promettente artista francese: Total(e), che, col monicker Lyncelia, (anche se di recente, nel progetto è entrata anche Claudia al basso) ha confezionato un cd davvero piacevole.
Il suono è gelido, (By all These Fears) offuscato appena da frequenze electro (predominanti in Diamonds); le vocals sono spesso teatrali e lamentose, dotate di una buona interpretazione, ma non istrioniche, contrariamente alla tradizione francese di nomi come Leitmotiv o Baroque Bordello (anche se qualche volta -presumo per limiti di registrazione- tendono a essere “sommerse”, a tratti, dal resto degli strumenti). Il nostro Total(e), in questo cd, si è occupato di tutto: voce, chitarra, basso, synth!, e il punto di riferimento sono soprattutto i primi Sisters of Mercy di pezzi come Marian o Valentine (si senta l’intro di Persistence of Vision, dotato di un bellissimo “gioco di chitarre liquide” che si intrecciano tra loro, come pure Assigna o Ghosts of Past Lives, dai synth molto gelidi e polari), il tutto reso liquidamente e offuscato di nebbia sonora, spesso, rallentato ulteriormente, che lo fa virare verso lidi più Dark Wave e astrali, che non concretamente Gothic Rock. Si sentano le torbide Lyncelia o Void of Glass, tutte sospiri, rantoli e onde avvolgenti di bruma, dall’effetto quasi narcotico; e questo è anche un difetto, perchè, se Void of Glass dura 5 minuti, Lyncelia ne dura davvero troppo: 8 minuti! Se fosse stata più breve e meno prolissa, ne avrebbe guadagnato in atmosfera. Extincted, Over the Senses e Clemency tengono a mente la lezione dei Christian Death: il primo e il secondo sono pezzi molto acidi e scarni, ossessionati dal basso persistente e dalla chitarra “scheletrosa” che crea un’atmosfera molto drammatica e paranoica (le vocals sono anche effettate e differite); specie per Over the Senses, il pensiero va anche ai Corpus Delicti; il terzo pezzo pur conservando un tocco old style, è “modernizzato” da vocals molto “mad lullaby”. Anche Scorn si riveste di un pesante drappo funebre e nebbioso, stagliandosi acida e paranoica, configurandosi come una delle track più pesanti -ma rispetto a Lyncelia, più “snella”-. Lovelorn chiude il cd, riprendendo l’aura fumosa à la SOM, ulteriormente rallentati, quasi alla moviola, con effetti spettrali di riff che si perdono su distese circolari.
Davvero una piacevole sorpresa! Togliendo qualche imprecisione o prolissità, Lyncelia resta un nome interessante, sul quale puntare. Peccato che Total(e) non abbia cantato una canzone nella sua lingua madre, il francese…
Riporto il sito della band, dove è possibile farsi un’idea: http://www.lyncelia.com/
Lunaria
Darkwave
2010
Lyncelia