Primo album per gli italiani P.R.K. -Progetto Radio Kabul – ispirato ideologicamente all’Est Europa, post comunista e al socialismo, muovendosi quindi in linea con il percorso dettato dagli immortali CCCP.
La line-up formata da Francesco “Sophia” Maglio -voce e basso-, Francesco De Totaro -chitarra-, Tristano Cannoletta -Batteria-, ai quali si è aggiunto il bassista Marco Locorotondo in pianta stabile, oltre ad avere dichiaratamente indicato come fonte di ispirazione la creatura di Ferretti e Zamboni, manifesta un’urgenza tipicamente punk all’interno di alcuni dei dieci episodi che compongono il disco. La veloce “Sto Bene Così” posta in apertura, che si contraddistingue per gli efficaci stacchi ed il ritornello cantato con enfasi, assieme alla quinta traccia “Dal Vinile” sono un chiaro esempio di quanto la dimensione punk sia importante per il progetto P.R.K., facendo pregustare quello che può essere riversato in dimensione live.
Episodi come “Tzuika” e “Transilvanija” presenti nella prima parte del disco, se pur di buona fattura, sfigurano di fronte a un brano come “Ad Est” che colpisce per la chitarra in stile Diaframma, periodo Sassolini, posta in apertura ed il cantato alla Ferretti dei C.S.I..
La commistione tra punk e suoni più wave contraddistingue quelli che sono gli episodi più interessanti del lotto: “Finestre Celebrali” con repentini cambi di ritmo e l’accelerazione finale o “Scivolo a Spirale”, impreziosita dal suono di tastiere e dalle trame chitarristiche, sono episodi molto accattativanti e per nulla scontati.
La melodia iniziale di “Rivolta” che approda in territorio punk e la calma “In Sogno”, molto vicino ai C.S.I., concludono il lavoro di questa band che ha confezionato un prodotto nel quale si amalgamo due anime distinte ma molto affini. Vediamo come procederà il percorso della band, curiosi di sapere se sarà più punk o più wave.
P.R.K – Ad Est
