Gothic Rock autunnale e dalla bellezza profonda e dolente.
Basta sentire Saints, prima track di questo The Final Act.
Voce sexy, cori romantici, chitarre dolci e tese allo spleen.
Name no names , While you were sleeping, e The Lesser One ricalcano invece, a sorpresa, il Post Punk ruvido di marca Red Lorry Yellow Lorry, (si senta il ritmo sostenuto e “cadenzato” da marcia) addolcendosi nei ritornelli (dico la verità, il singer Justin ha davvero un’ugola seducente, capace di smussare le asprezze -comunque appena accennate- di queste song).
Drift riecheggia di un intro molto Shoegaze, dolcemente ipnotico e dispersivo in onde che si espandono gradatamente, come cerchi nell’acqua; anche le vocals sono effettate. Notevole esempio di contaminazione.
Falling Upwards è una vera e propria hit (che polverizza gran parte delle ultime -indegne- prove a nome Him): ritornello catchy, vocals e cori dolenti, fino alla “pausa”, dove a dominare è solo la batteria, fragili note disperse e l’onnipresente voce maschile romantica e “gotica”; si senta anche il tripudio di dolcezza Gothic di As Above, So Below, con vocals in cori e differite molto effetto “Ghost”…
Cd che ricalca tutte le cordinate stilistiche del Gothic Rock di matrice Lacrimas Profundere/Svenia/For My Pain/Fragile Hollow/San Dimas/The Awakening, aggiungendo un minimo di ruvidezza primordiale (la già citata Name no names, Sight for Sore Eyes e Get What You Ask For che partono con un intro piuttosto roccioso, per poi sfaldarsi in un ritornello catchy e liquidamente dolente).
Assicuro che Get What You Ask For e le successive Feel Fire o Bullet possono aspirare al titolo di Gothic Rock Songs 2012: armoniose e ben bilanciate tra i giri più “hard” e le già citate pause atmosferiche dove a regnare è solo la dolcezza vocale di questo Romeo Gotico.
Se amate i gruppi sopracitati, Passion Play (progetto guidato dal Justin Stephens, inglese, ma residente a Berlino, che si serve anche della collaborazione di Linda Lloyd ,chitarra, e Mike Watkins al basso)
sarà la colonna sonora del vostro inverno. Da fanatica di tale sonorità, lasciatemi confessare che questo cd è anche qualitativamente superiore rispetto a X degli stra-quotati 69 Eyes… Comparando i due album (e acidamente, aggiungendo che i 69 Eyes si sono salvati solo per il rotto della cuffia e che ormai ascriverli al genere Gothic Rock sembra quasi un atto di vilipendio…), la mia scelta pende indubbiamente per il progetto di Justin, che ha il merito di comporre ottime melodie e ritornelli, con qualche guizzo Post Punk. Difficile resistere davanti a un’intro di una song come Down to you o Stop Me…(che hanno comunque il merito di “premere il piede” anche su un ritmo roccioso, dosato alle parti più “mielose” che inevitabilmente riecheggiano -ma non troppo- degli Him periodo Razorblade Romance, soprattutto in Down to you)
Per i detrattori del genere, passate oltre, perchè questo cd, nè più nè meno, si rivolge quasi esclusivamente ai feticisti del Gothic Rock più trendy e chic. Sì, proprio quello trendy e chic, deliziosamente “scacciapensieri”, intriso di clichè da “Belli, Dannati e Tenebrosi” con svolazzi di corvi e rose nere, pioggia e cuori infranti.
Se il genere non piace, è inutile perdere tempo con un cd che ne ricalca pedissequamente, con precisione millimetrica, gli stilemi, a cominciare dalle vocals “sexy e tenebrose per far strage di cuori femminili” (ma non eccessivamente “ville valiane”; siamo più dalle parti dei Lacrimas Profundere).
Quindi, se amate il Gothic Rock tutto Black Roses e Rain on my Broken Heart, fiondatevi subito alla scoperta di questo progetto! Da feticista del genere, io ho già inserito questo cd nella mia top ten di ascolti dell’anno.
Lunaria
Gothic Rock
2012
Passion Play