Torniamo a parlare dei DVG anche se L’Equilibrio (2008) è precedente al notevole Against myself ( con una hit come Everything is not forever che secondo me dal vivo fa scintille!)
L’Equilibrio (“condito” da un artwork molto surrealista) si apre con When your body talks una track adrenalitica (belle le chitarre liquide e scordate) ma dal retrogusto malinconico; anche la voce di Alessandro Grassini è molto sexy e potente, versatile e capace di passare da tonalità più cupe a quella più rock, il che regala dinamicità alle canzoni (avete presente quelle band dove il/la singer di turno non cambiano mai registro vocale??)
Coprimi invece mi ha riportato in mente i prini Afterhours, con un’atmosfera molto secca, desertica,”stonereggiante” (che poi è una caratteristica dei DVQ, il mixare parti più Gothic rock a parti più stoner a differenza di molte band che virano il Gothic rock in salsa pop…)
Unbelievable parte con chitarre gocciolanti, grande basso dark e sfarfallii quasi Shoegaze, na non quello dreamy alla Slowdive, perchè i Nostri ricordano di più Hoodoo Gurus- Swervedriver-Smashing Orange, perchè chitarra e batteria ci sono, e si sente! anche se qualche volta l’atmosfera in generale è molto “dreamy”.
Controllo suona molto Placebo-style (quelli del primo cd) con vocals più secche e scandite, ipnotiche, con qualche effetto eco (non male, e da riprovare più spesso)
Anche Shine è una bella ballata grintosa, da un pò l’idea di ” (dark) rock-solitario-sull’highway”, e a svettare qui è soprattutto la chitarra.
Hate you è un pezzo un pò anomalo, azzarderei un paragone con i Moose di Boy o Jack, che “contraddice” il gioiello che viene dopo cioè My Way, con intro gocciolante (geniale!), un vero diamante nero ammantato di nebbia autunnale, sullo stile dei Lacrimas Profundere, ma più malinconicamente spleen:
secondo me diventerebbe una hit internazionale (altro che quella pagliacciata di Dead girls are easy dei 69 eyes…!) perchè questa song in 3 minuti e 14 secondi, scava solchi profondi di lacrime e malinconia in acquitrini violacei.
Difficilmente si resiste alla tentazione di non ascoltarla di nuovo e questa è la dimostrazione che quando si ha talento e “darkness inside” si creano elegie di “nero velluto vestite”, meste e dolorose di rimpianto e malinconia.
La bellezza dolente e lacustra di questa Canzone (si, con la C maiuscola) è di gran lunga superiore a tante, troppe, pacchianate ultra pubblicizzate, così come la successiva Game over.
Sono due track che a mio parere rappresentano la quintessenza di ciò che chiamiamo Gothic rock, di Oscuro, lastricato da romanticismo e spleen.
Gioielli sonori che “fanno sanguinare” tra foschia e consapevolezza esistenziale.
Wait a moment riprende l’eco psichedelico virato in black, così come la rilassata I giorni di ieri, un pò Marlene Kuntz un pò Verdena.
Relativity chiude il cd facendo calare l’ultimo velo di malinconia cureiana (Disintegration-era) con la chitarra vagheggiante in onde e riverberi.
In conclusione, una band da tenere sotto occhio e (sotto orecchi) perchè le capacità tecniche e di songwriting ci sono e sono state ulteriomente sviluppate e ampliate poi i Against myself.
Il voto 8 va visto come tendente all’ 8 e mezzo, quasi nove…
Voto: 8
Lunaria
Gothic Rock
2008
Dorothi Vulgar Questions