A meno che non siate capitati qui per caso, avrete sentito parlare di una band chiamata “Misfits”; o quantomeno vi sarà capitato di vedere da qualche parte il ghignante teschio che il suddetto gruppo adottò fin dal 1979 come logo, utilizzando il personaggio di un vecchio serial degli anni ’40 (“The Crimson Ghost”) e moltiplicandone all’infinito le apparizioni tra volantini, t-shirts, manifesti di concerti e copertine di dischi, in una sorta di esperienza a metà tra etica punk “do it yourself” e poetica pop Warholiana. Proprio a questo gruppo, i Misfits, è legata a doppio filo la persona che ho avuto il piacere di intervistare: EERIE VON.
Musicista, fotografo e pittore, fu compagno di scuola del futuro chitarrista dei Misfits (Doyle, che sostituì il poco presente Bobby Steele) e venne reclutato
dalla band come fotografo, mentre iniziava la propria esperienza musicale suonando la batteria nei ROSEMARY’S BABIES.
A partire dal 1983 lo troviamo al basso nei SAMHAIN, il gruppo post-Misfits formato da Glenn Danzig, che inizialmente avrebbe dovuto essere un progetto parallelo, più orientato verso territori decisamente più oscuri, e con cui realizzerà tre dischi; resterà nella band anche quando nel 1987 lo stile musicale si farà più rock e il nome verrà cambiato in DANZIG. Con questa formazione rinnovata suonerà fino al 1995, raggiungendo il successo internazionale con i primi quattro meravigliosi dischi (più l’EP “Thrall/Demonsweatlive”).
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E’ autore di diversi dischi come solista e del libro fotografico “MISERY OBSCURA: THE PHOTOGRAPHY OF EERIE VON (1981-2009)”, uscito per l’editore Dark Horse: un documento visivo essenziale (e imprescindibile, direi) a testimonianza di un periodo assolutamente unico e irripetibile. Oltre a tutto ciò, si dedica da tempo a quella che lui stesso definisce “Fiend Art”, ovvero una rappresentazione pittorica delle proprie ossessioni, dei propri incubi e visioni.
Ma lasciamo che sia lo stesso Eerie a parlarci un po’ di se e del suo mondo.
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Fabiano: Com’è stato crescere come punk a Lodi? Ricordo che una volta mi dicesti che nel tuo quartiere c’erano molti italiani… (Si tratta di un Paese in U.S.A. niente a che vedere con la nostra n.d.r.)
Eerie: Sì, Lodi è una città italiana. Di italiani ce ne erano tantissimi ovunque. La maggior parte dei miei amici erano italiani, alcuni erano freschi di trasferimento. Giocavamo a calcio e mangiavamo molta pizza americana! Mi è piaciuto vivere la mia infanzia a Lodi, nel New Jersey. Sono cresciuto principalmente negli anni ’70. È stato fantastico. Ho fatto tutte le cose che i ragazzini ormai non fanno più.
Per quanto riguarda il punk rock, quello è stato durante il liceo, se volevi essere diverso, venivi spintonato o picchiato solo per questo. Una volta poi che il bullo di turno si diplomò e io e Doyle eravamo più grandi, facevamo qualsiasi cosa volessimo, quindi era fantastico.
F: Oltre alla musica, sei sempre stato interessato ai fumetti e ai film horror? Cosa ha fatto nascere in te questi interessi?
E: Io sono nato nel 1964, proprio nel bel mezzo di quello che fu un periodo di revival dei mostri classici del cinema. I film, i giocattoli, i modellini, i programmi TV e i cartoni animati a tema horror erano ovunque, e i mostri della Universal erano negli spettacoli di “Midnight Movie” (negli anni ’50 le stazioni televisive locali degli Stati Uniti iniziarono a trasmettere film horror e fantascienza a tarda notte, spesso con la presenza di un conduttore, come la famosissima Vampira, n.d.e.).
Ne fui catturato. Semplicemente, pensavo che fossero fichissimi.
Sono un tipo a cui piacciono i giocattoli, e li colleziono da 50 anni. Colleziono anche molte altre cose, e ne ho anche vendute altrettante, in tutti questi anni.
I fumetti sono più che altro una cosa di Glenn, certo mi piacciono alcuni titoli, ma per me è più una cosa così.
F: Sei ancora un collezionista?
E: Non così tanto negli ultimi anni, non ho lo spazio per esporre la mia collezione, inoltre non posso permettermi di collezionare molto in questo periodo. Ma ogni tanto prendo ancora un giocattolo o qualche oggetto carino.
F: Come sei venuto a conoscenza di una band chiamata “The Misfits“? Sappiamo che hai iniziato come fotografo per loro e alcuni dei tuoi fantastici scatti sono nel tuo libro…
E: Conobbi Doyle durante le scuole medie , intorno ai 12-13 anni, e pranzavamo insieme tutti i giorni… un giorno mi disse che suo fratello era in una band punk chiamata Misfits, e mi parlò dei Sex Pistols, e mi disse che suo fratello Jerry aveva i capelli blu e che i Misfits erano la più grande band del mondo! Ahahah
F: E’ stato facile catturare le loro personalità su pellicola?
E: Sì, lo è stato, perché erano tutti un branco di esibizionisti! Erano nati per stare sul palco e davanti alla macchina fotografica, quindi è stato facile.
F: La tua band, Rosemary’s Babies, era già attiva quando fotografavi i Misfits?
E: Formammo la band circa un anno dopo, ma suonavo la batteria già da un po’, aspettando che i Misfits avessero bisogno di un batterista.
F: Qualche mese fa mi è giunta voce di un tuo possibile nuovo libro, intitolato “Misery Perfectum”; puoi confermare la cosa… e magari dire qualcosa in più?
E: “Misery Perfectum” è ancora in lavorazione. È un libro correlato a “Misery Obscura” e spero di pubblicarlo presto.
F: Samhain e Danzig erano due band dalle diverse caratteristiche, la prima più gothic/deathrock e la seconda più dark rock e blues; c’erano differenze nell’arrangiamento dei brani per queste due band, oltre agli evidenti cambi di “personale”?
E: Per quanto riguarda i Samhain, a me e Glenn piacevano le stesse cose all’epoca. Cose come Bauhaus, The Birthday Party, Foetus, Alien Sex Fiend, ma ci piaceva anche tutto il vecchio Rock & Roll degli anni ’50 e ’60 e la scena Hardcore di quel periodo.
La band Danzig era influenzata dai Black Sabbath e dal Blues. John Christ (il chitarrista, n.d.e.) era un metallaro e portò Judas Priest, Iron Maiden, AC/DC, Boston e il suo preferito,Ted Nugent , nel mix.
A tutti noi piacevano i Sabbath e alcune cose degli Zeppelin, ma le influenze del passato erano ancora lì, così come l’attitudine Punk Rock, visto che gli altri tre membri provenivano tutti da quella scena.
F: I tuoi dischi da solista sono molto interessanti, e hanno tutti tra loro un sound diverso, pur mantenendo una certa atmosfera blues, anche quando hai usato suoni di batteria low-fi e altri suoni poco convenzionali; stai lavorando a qualcosa di nuovo?
E: Ho quasi finito il mio sesto disco post-Danzig. Mi piacciono un sacco di cose diverse, e faccio la musica che ho voglia di fare, che rifletta come mi sento, e dove sono a quel punto della mia vita. L’ultimo è stato “Kinda Country” (del 2009, n.d.e.) e anche questo nuovo è un po’ country (gioco di parole con il titolo del disco, n.d.e.), ma ha sempre elementi rock e blues. È comunque un po’ diverso sia dall’ultimo che dagli altri. Questo è il disco che ho sempre voluto fare, e sono riuscito a lavorare con molti grandi musicisti a Nashville, Tn., il luogo in cui ho vissuto negli ultimi 10 anni circa. Uscirà quando sarà finito. Spero presto!
F: In tempi più recenti abbiamo avuto modo di vedere alcuni dei tuoi dipinti, la “Fiend Art”, che mostrano un altro lato di te; senti che sia qualcosa di nuovo per te, o la senti come una continuazione dei lavori che hai fatto in passato, come realizzare t-shirt e simili? Cos’è per te la pittura?
E: Oh no, disegno e dipingo da quando avevo 5 anni. Ho iniziato a vendere i dipinti di “Fiend Art” nel 1999 e ne ho venduti più di 400. Questi dipinti sono anche “spettrali e oscuri” perché è un aspetto preponderante della mia personalità.
Proprio come per i dischi, dipingo per la mia soddisfazione, e se alla gente piace quello che faccio, bene, fantastico, altrimenti continuo comunque a farlo.
F: Ho sempre pensato che, come esseri umani, cambiamo costantemente, mentre c’è una parte dentro ognuno di noi che resta inalterata e “pura” nel tempo; chi (o cosa) è Eerie Von oggi?
E: Fondamentalmente sono lo stesso di sempre, ho solo più esperienza e sono più vecchio, ma non sono molto diverso. Sono di mentalità aperta e considero opinioni diverse. Continuo a imparare e crescere ogni giorno e spero di essere in grado di pubblicare dischi, dipingere e pubblicare libri quando voglio, fino alla morte.-
English Version
Fabiano: What it was growing up as a punk in Lodi? I remember you told me once that there were many Italians in your neighborhood…
Eerie: Yes, Lodi is an Italian town. Lots of them everywhere. Most of my friends were Italian, some were fresh off the boat. We played soccer (football) and had lots of American Pizza! I loved being a child growing up in Lodi, New Jersey. I grew up in the 70’s mostly. It was great. Did all the things kids don’t do anymore. As far as Punk Rock goes, that was High School so if you wanted to be different, you were pushed around, or beaten up, for that. Once that element graduated, and Doyle and I were older, we did whatever we wanted, so it was kool.
F: Other than music, have you always been interested in comics and horror movies? What drew you to them?
E: I was born in 1964, right in the middle of a Classic Movie Monster Revival that was going on. The movies, toys, model kits, Horror themed TV shows and cartoons were everywhere, and the Universal Monsters were on “Midnight Movie” shows. I was hooked. Just thought it was all so kool. I’m a toy guy, and have been collecting for 50 years. I also collect many other things, I also sell stuff, all these years.
Comics are really Glenn’s thing, I dig some titles, but it’s more of a casual thing with me.
F: Are you still a collector?
E: Not as much the last few years, I don’t have the room to display my collection, plus don’t have the disposable income to collect much these days. But I still pick up a toy or some trinket now and then.
F: How did you became aware of a band called “The Misfits”? We know that you started as a photographer for them and some of your amazing pics are in your book…
E: I met Doyle in Middle school 7-8 Grade (age 12-13) we ate lunch together everyday, and one day he told me his brother was in a Punk band, called the Misfits, and he told me about the Sex Pistols, and that his brother Jerry had blue hair, and the Misfits were the greatest band in the World! Ha Ha Ha
F: Was it easy to capture their personalities?
E: Yes it was, because they were all a bunch of Hams! (show offs) They were born to be on stage, and in front of the camera, so it was easy.
F: Was your band Rosemary’s Babies already active by the time you were photographing the Misfits?
E: About a year later, we formed the band, but I had been playing drums for a while before that, waiting for the Misfits to need a drummer.
F: Months ago I heard rumors about a possible new book from you, titled “Misery Perfectum”; can you confirm it and maybe say something more?
E: “Misery Perfectum” the Book, is still in the works. It is the companion piece to “Misery Obscura” and I hope to have it out soon.
F: Samhain and Danzig were two different beasts, the first more gothic/deathrock and the latter more dark rock and bluesy; there were any differences in arranging the songs for these two bands, besides the obvious “personnel” changes?
E: As far as Samhain goes, Glenn and I liked the same stuff back then. As far as that type, Bauhaus, The Birthday Party, Foetus, Alien Sex Fiend, but we also liked all the old 50’s 60’s Rock & Roll and the Hardcore scene going on then. Danzig was influenced by Black Sabbath, and the Blues. John Christ was a Metal guy, and brought Judas Priest, Iron Maiden, AC/DC, Boston, and his favorite Ted Nugent, to the mix.
We all liked Sabbath, and some Zeppelin, but those old influences were still there, as well as the Punk Rock attitude because the other 3 of us were all from that scene.
F: Your solo records are very interesting, and they all sound different, still maintaining that bluesy vibe, even when you used low-fi drum beats and unconventional sounds; is there some new music in the works?
E: I’m almost done with my 6th record after Danzig. I like a lot of different stuff, and I make the music I want to make, and it reflects how I feel, and where I am at that point in my Life. The last one was “Kinda Country”, and this one is also kinda country, but still has rock, and blues elements. It’s also a bit different from the last one, and the others. This is the record I’ve always wanted to make, and I get to work with many great players in Nashville Tn. where I lived for the last 10 years or so. It will be out when it’s finished. Soon I hope!
F: In more recent times we had the chance to see some of your “Fiend Art” paintings, showing another side of you; is that something new for you, or you feel it as a continuation of the d.i.y. works you did in the past, like t-shirts and such? What is painting to you?
E: Oh no, I’ve been drawing and painting since I was 5 years old. I started selling the “Fiend Art” paintings in 1999, and have sold over 400 paintings. The paintings are also “Spooky, and Dark” because that’s a major part of my personality.
Just like the records, I paint for my satisfaction, and if people like them, that’s great, but I will still do it anyway.
F: I’ve always felt that, as human beings, we’re constantly changing, while there’s a part inside any of us that stays unmuted and “pure” through times; who (or what) is Eerie Von today?
E: I’m basically the same as I always was, just more experienced, and older, but not much different. I am open minded and consider different opinions. I continue to learn and grow everyday, and hope to be able to put out records, paint, and publish books when I want to, until I die.-