E chi non conosce i Cure?? Sicuramente il gruppo più famoso dell'intera Dark Wave e probabilmente il primo(ma non unico,si spera!!) gruppo che si ascolta quando ci si interessa a questa musica.
Personalmente ho conosciuto i Cure molti anni fa, nel 1999, dopo aver visto lo splendido video dell'ancor più splendida "Lullaby" ("Disintegration"fu quindi uno dei miei primi album)anche se devo dire che fu "Pornography" a cambiarmi la vita (insieme a "First and last and always"!!)
in effetti la mia adorazione dei Cure riguarda il periodo Dark Wave (Seventeen Seconds-Faith-Pornography) anche se mi piacciono gli album più leggeri e "pop". Ritengo che pochi altri abbiano raggiunto la disperazione che i Cure hanno espresso nella triade dark:in quegli album aleggia un senso di cupa desolazione,un viaggio di non ritorno;sono album freddi come la morte,anche se ascoltandoli si ha la sensazione che forse,anche se remota o impossibile,vi è una via d'uscita,una speranza a questo dolore esistenziale.. già la copertina di "Pornography" con quel rossoviola livido (consiglio di guardare anche le foto interne,bianche e grigie) e i volti sfigurati (confrontatela con la copertina,bellissima,di "Meds"dei Placebo) annullati e angoscianti, ci intoducono nel concept dell'album :"IT DOESN'T MATTER IF WE ALL DIE", NON IMPORTA SE MORIAMO TUTTI, è ciò che recita con la voce ridotta a un sospiro da fantasma, Robert Smith, nella prima song dell'album (credo in assoluto una delle più belle canzoni mai composte) "One hundred years" manifesto di ideali nichilisti, in cui il dolore soffoca la vita,l'amore, l'anima stessa … credo che sia l'album dei Cure che più si avvicina alla metafora di un cuore sanguinante… Come poi tutti sappiamo, negli anni seguenti i Cure trovano la propria "cura" a questo dolore come testimoniano gli album successivi, venati di malinconia ma non così cupi e angoscianti..