Già da Promises assaporiamo il classico sound della band: ritmo serrato, dritto, senza pause atmosferiche “che sono tanto trendy “. Da notare come le vocals, contraposte al ritmo granitico, incalzante e folgorante, siano sempre cantate e modulate creando veri e propri ritornelli, a differenza di tante altre band che si limitano ad apllicare distorsioni qua e la. You say parte acido, con vocals filtrate in cori: si percepisce a sprazzi, che il sound è meno ’80s style ed è più contaminato da influenze moderne che lo rendono modulato su frequenze ascendenti e discendenti.
Con Never Know (sopresa!) i Nostri ci propinano una song lentissima -se la valutiamo con gli abituali standard-: le frequenze sono basse, e sussurate fino a che le vocals “urlate” non prorompono creando una scarica fulminante, supportata anche da efetti acidi e corrosivi. Indubbiamente, se non fosse una song tratta dal cd dei Nitzer Ebb, difficilmente la si potrebbe associare a loro e quindi i puristi legati ai classici intoccabili della band, potrebbero storcere il naso. Una track notevole per l’originalità della proposta e che ho molto gradito, ma che suona anomala.
Going away è una ballata (ci credereste?).. ehm… molto malinconica…in questa track non c’è proprio nulla di “classic EBM”, ma siamo più dalle parti di un sound che ricorda certi pezzi dei Placebo come Something rotten. Song di questo tipo mettono in difficoltà, perchè in sè la canzone non è male, con tanto di effetti modello pianoforte che si spegne in lontananza ma a quanti “veri fans” della band “delle origini” potrebbe piacere? Una song, quindi, un pò “pietra dello scandalo”, sicuramente anomala e che “scatenerà” qualche dibattito.
Hit you back riporta il ritmo EBM addolcito però da vocals cantilenanti e con note isolate e distensive. Altra track un pò anomala e molto orecchiabile e che perde un pò di grinta originaria. Payroll parte come un pezzo acidissimo sullo stile dei Revolting Cocks: un cantato recitato molto stile Meat Beat Manifesto, d’impatto e con distorsioni sfolgoranti che balenano qua e la. My door is open rallentato fino allo spasimo, ha un appeal molto da “bad dance” ed è conturbato da una frenesia che sembra stia sempre inibidita, creando suspense e brividi.
I am undone ripropone la ballata lenta e totalmente al di fuori dell’EBM (siamo dalle parti di un electro molto rarefatta)
ehm..non propriamente un pezzo alla Nitzer… o almeno se per voi i Nitzer Ebb debbano suonare sempre e solo come Warsaw Ghetto o So bright so strong o Let your body learn..che comunque vengano riproposte in kiss kiss bang bang, questa si!, terribilmente eccitante ed EBM allo stato puro e fisico con un ritmo tiratissimo e sfiancante!! (pronti a dimenarvi??).
Traveling chiude il cd, ma come I don’t know you è un pezzo senza infamia ne lode, abbastanza “già sentito”, non paragonabile alla killer hit Kiss kiss.. vera e propria saetta EBM. In conclusione, un cd che suona come un’evoluzione dei classici stilemi EBM disciolti on forme più moderne, con varie angolazioni e sperimentazioni. A me più volte hanno riportato in mente i Revolting Cocks di song come You often forget o crackin up….
Nitzer Ebb – Industrial Complex
Lunaria