L'impressione che ho avuto degli Smoke Fish quando li ho ascoltati per la prima volta in occasione della pubblicazione del singolo Insane Inside è stata quella di un gruppo di talento, magari capace di esprimere un suono originale, che potesse caratterizzarli.
Gruppi nati sotto l'influsso di Joy Division, The Smiths, My Bloody Valentine sono tantissimi, ma alla fine quello che hanno saputo fare è trasformare tutto in un allegro calderone pop commerciale; non c’è qualcosa di nuovo, interessante, qualcosa di davvero radicale.
In realtà ascoltando Life Ain't Pink mi devo un po' ricredere sul gruppo; il talento secondo me c'era e continua ad esserci, infatti ci sono anche spunti interessanti che coinvolgono il jazz, indie e synth-wave. Brani come Wake Up, Hey!Talk!, Mary Prankster, non sono male secondo me, Tango With Jesus con la tromba mariachi puಠessere simpatica, ma in generale il discorso è sempre lo stesso, il suono è sempre quello ed indistinguibile.
Particolarmente insopportabili in questo genere quei gruppi pseudo-wave-pop che fanno quelle canzoncine tipo sull’allegro scanzonato con video dove sono sempre tutti felici e contenti
Smoke Fish – Life Ain’t Pink