Dopo aver deluso molto con i loro tre precedenti lavori (Stronghold, Coded messages:12e Bestie:Mensch) gli/i [:S.I.T.D:], dopo due anni di silenzio, realizzano il loro quarto full-lenght, Rot, album che finalmente li colloca ai piani alti della scena ebm-electro: la maturazione per il trio di Gelsenkirchen è arrivata. Se negli EP e remix album vari la band aveva ricevuto ottimi risultati, non si puಠdire la stessa cosa nei full-lenght, dove la loro musica appariva molto piatta, incapace di elevarsi agli ottimi livelli raggiunti dai singoli vari da loro pubblicati. Neanche il cantante Carsten Jacek è stato esente da critiche, accusato di essere un cantante mediocre in passato. Con questo Rot finalmente qualcosa è cambiato, ed in meglio.
La parte musicale è eterogenea, coinvolgente, che passa dall'ebm tedesco all'harsh electro, con industrial celato di sottofondo a completare la tessitura delle canzoni, ed una eccellente produzione che da al disco una marcia in più. Dopo l'intro The insanity of normality il disco parte alla grande con Catharsis (Heal me, Control me), molto ebm oriented, dal ritmo tipico martellante di vecchia scuola. Già dalla terza traccia si respira aria nuova in casa [:S.I.T.D:] con Rot V1.0, nuova club hit per gli amanti delle serate oscure.
Suoni avvolgenti e puliti, buona melodia vocale e ottimo refrain, beat ballabile che non stanca per niente e riesce a far immergere chiunque lo ascolti. Stigmata of Jesus è u pezzo lento, dove si ergono le linee di synth ai confini tra l'ebm classico e ed una industrial leggera. La sorpresa più interessante di questo album è sicuramente l'ottima prova vocale di Thomas Lesczenski, colui che è dietro alle tastiere e ai synth, che dimostra di saperci fare bene e soprattutto con voce pulita, in pieno stile electro pop, nelle canzoni Redemption e Destination. Redemption è una delle canzoni più belle del disco, con un perfetta melodia vocale, beat tosto nello stile della band, ma con un'atmosfera sognante, con giochi di tastiera degni della migliore synth pop. Ecco la varietà di cui parlavo all'inizio, non è più il solito discone grezzo e dance oriented, ma una svolta verso altre sonorità , ben riuscita.
Altro grande episodio di Rot è la strumentale Pride, con beat che strizza l'occhio ai dancefloor e giochi di tastiera e synth notevoli, di gran lunga superori ai loro precedenti lavori. Con Zodiac, Frontal, Pharmakon e MK Ultra i nostri tornano al loro stile originario ma con un suono decisamente più pulito e privo di quella monotonia che li aveva contraddistinti. Chiude Destination, priva di ritmo, avvolta da suoni eterei e dalla bella voce di Thomas, la canzone è sognante, atmosferica. L'album è perfetto, la band ha fatto un bel passo in avanti, piacevole sorpresa di una delle più grandi incompiute della ebm-harsh electro degli ultimi anni.
[:sitd:] – Rot
Tracklist
The Insanity Of Normality
Catharsis (Heal Me, Control Me)
Rot V10 5:58
Stigmata Of Jesus
Zodiac
Pride
Redemption
Frontal
Pharmakon
MK Ultra
Destination