Un intro sinfonico operistico introduce Morpheus, track di Utopia, nuovo cd targato In Strict Confidence.
La voce algidamente femminile si staglia agli antipodi contro la cupa voce roca tedesca, creando un effetto quasi da “la bella e la bestia”. L’atmosfera è drammatica, cupa, (non “easy danzabile”) sotto questo punto di vista questo brano si avvicina molto a Diary of Dreams (si veda il cantato maschile) o L’Ame Immortelle, anche se non mancano momenti più rilassati (quasi sempre prerogativa delle female-vocals).
Tiefer e Irgendwo im Nirgendwo citano un pò i Rammstein…evirandoli però della pesantezza metal(anche se questo non penalizza una song come Tiefer, comunque molto buona per cadenza e composizione mentre Irgendwo im Nirgendwo ha una patina più “sperimentale”). Sono sicuramente track molto meno complesse concettualmente rispetto a Morpheus e più propense ad “intrattenere”.
L’aura neoclassica viene un pò ripresa in Justice che si lascia “sporcare” da contaminazioni electro abrasive e coinvolgenti. Qui le male vocals sono più effettate e trattate.
Forever and more scopre un lato quasi da ballata pop: la voce femminile svetta angelica; qualche volta mi ha riportato un pò alle tonalità da Tori Amos; forse è un brano un pò atipico (ma non solo riferendosi alla band ) e stupisce di sentirlo dopo track come Morpheus o Tiefer.
Archangel torna a percorrere sonorità più consone, anche se sempre molto “pop”, per una track che piacerebbe anche a chi apprezza il Gothic Rock di stile Reflexion. è una canzone che potrebbe diventare un pò “un tormentone”, per il ritornello molto “invasivo”.
Being born e Karasevdah rendono al meglio tutte le potenzialità delle voce femminile, che ora svetta in “angelicità”, ora sfodera frangenti quasi etnici da canto ammaliante e “paganeggiante” (Karasevdah, che ricorda dei Dead can Dance in connubio con l’Elettronica).
Silver Tongues gioca ancora con la voce maschile e quella femminile alternate, mentre quest’ultima mantiene ancora l’aura etnica-oscura in vocalizzi quasi lirici. Come Karasevdah, anche questa è una delle track migliori.
Silver Bells parte strisciante e notturna, siamo dalle parti dello stile alla Diary of Dreams, cupo e strisciante, che cresce progressivamente; una track davvero coinvolgente, molto di più rispetto a pezzi un pò troppo easy come Archangel o Forever and more …
Anche She came with Knives ha il suo punto di forza per la “notturnicità” del sound, quasi languido e peccaminoso: è soprattutto la voce maschile roca e sussurrata a tingere di perversione la track che è ammantata di un fascino sulfureo e di attesa.
Dornenschmerz è affidata alle vocals maschili (sempre un pò “Rammstein-ose”) nel complesso è una traccia che manca di mordente, forse, e tende a impaludarsi un pò.
In a land so far away riprende molto le soluzioni stilistiche care a Diary of Dreams, rarefacendole in frangenti più eterei, atmosfera presente in pieno anche nella dissolta e liquida (dotata però di un intro decisamente “tribaleggiante”) Salvation e nel remix (ad opera di ANDYK) più progressivo e “trance” di Morpheus: belle le vocals “robotiche”!
Shadow hides sun rasenta una certa vena Dark Ambient “sperimentale” (nella parte centrale della canzone): il ritmo è sempre lento e strisciante, funestato da echi lontani synth e la voce maschile “da spoken word”.
Apollo chiude il secondo cd: anche in questa track prevale la vena sperimentale: si sentono echi di voci lontane di astronauti.
In conclusione, un cd ben suonato e ben composto, anche se a parere di chi scrive, forse la band “spera di fare il grande passo” ed essere conosciuta in ambienti “più overground”: accanto a pezzi classicamente electro oscuri coesistono pezzi “più vagamente easy”, di per sè questo non è un difetto, ma può portare ad avere giudizi diammetricalmente opposti: chi adorerà tracce come Silver Bells, She came with Knives o Morpheus potrebbe non gradire affatto Archangel o Forever and more … l’effetto “ossimoro” è più che evidente.
In strict Confidence – Utopia
2012 – Lunaria