Torna l'irriverente personaggio Iamx con il suo quarto atto dal titolo "Volatile Times" . L'album come spesso é accaduto ai suoi predecessori appare sin dai primi battiti un lugubre viaggio psicologico . Nel liquido tunnel elettronico e cabarettistico ritroviamo difatti temi instabili e cervellotici , perversioni religiose , ignoranze sociali e politiche , sesso e narcolessia filosofico-mentale il tutto condito da un netto ritorno alle origini , ovvero a quella onirica teatralità ed a quelle sonorità elettroniche che ci hanno fatto sognare.
Liriche e testi risultano ancora essere punti di vitale importanza per l'artista che non si tira indietro nel narrare attraverso le sue canzoni i suoi stessi demoni , i suoi stessi limiti e le sue stesse paure. Proprio quest'ultime vengono vomitate di getto sul suo tappeto magnifico dei suoni dove lacrime ed odio si addensano in concentriche stanze senza vie d'uscita.
Malinconia e dolcezza spesso si trovano a danzare con liquami dell'anima e con rifiuti tossici della mente prendendo spesso forma di improbabili storie popolate da sussurri e grida senza volto . E cosଠdopo l'invito ad entrare nel meccanico circo del menestrello dal trucco sbaffato "Salute You Christopher" dai toni dolci e pacati si passa alle classiche sonorità targate IAMX che in "Music People " canta tutto il suo disprezzo per la celebrità e pi๠in generale per la musica convenzionale.
La musica torna all'antico candore scrollandosi di dosso lo strato polveroso dal gusto rock ascoltato nel predecessore “Kingdom of Welcome Addiction”. Il ritorno alle origini é evidenziato soprattutto nelle vaporose pennellate di synth che coagulano con duri spasmi ancestrali di musica elettronica dall'arcano ed irriverente gusto teatrale.
"Volatile Times" , title-track del platter, appare come una delle tracce pi๠intense del lavoro caratterizzata da voli pindarici di egregi synth dal pieno retrogusto industriale . Teatro e cabaret si uniscono in una danza tutta lacrime e poesia in "Bernadette" dai sapori dolciastri e burlesque che riportano alla mente le cabarettistiche atmosfere vissute nella splendida "President".
"Ghost of Uthopia " , singolo di lancio del disco, risulta essere un brano eccezionale contenente tutta l'eclettica arte di Corner che canta la sua malinconia attraverso quadri musicali dal sapore electro pop trascinati da trascinanti e malinconici vocalizzi.
Dopo le ruvidi e crudeli "Into Asylum" e "Cold Red Light" poste in un limbo epilettico al limite del baratro industriale ecco la traccia più rappresentativa forse dell'intera musica di Chris Corner. "Oh Beautiful Town " . Mi limito nel dire che forse fin troppo utopico trovare aggettivi e parole per descrivere il pezzo e per quantificare le emozioni provate nell'ascoltare questo onirico delirio musicale che da solo forse puಠvalere l'acquisto del disco.
Un disco eccezionale reso ancor pi๠eccezionale dalla scelta di tornare alle origini musicali. Il consiglio é quello di inserire il cd nel lettore e di lasciar suonare il menestrello pi๠volte fino a quando la vostra anima non verrà rinchiusa nel suo meccanico carillon , dove le sue emozioni si cuciranno inesorabilmente a carne viva alla vostra fottuta anima.
Iamx – Volatile Times
2011 – Industrial , Synth Pop