Album ambizioso, anche per l’artwork, che vede il sound dei Blutengel diversificarsi tra melodia “Goth easy” (le deliziose “Dancing in the light”, “In the shadows”, “Waiting for the night” analoghe a pezzi storici come “Angels of the dark”) e vaghi ritorni al suono primordiale di “Child of glass” (1999, e da allora ne abbiamo viste di cose successe nella scena Gothic under e overground!) come in “Broken girl”, “Kind der Nacht”, “Dreh dich nicht um”, “Schatten”, esperimenti “Dark ambient” abbastanza riusciti (Mirror I Birth, Mirror II Journey, Mirror III Confusion, Mirror IV Seduction, Mirror V Hope, Mirror VI Suffering) ma anche “easy dance pop song” (l’insopportabilmente lagnosa “Pure life”,”My nightmare” o “My darkest Night”, ok le vocals sono da “vampiro bello e tenebroso” ma ਠil ritornello ad essere troppo melenso, praticamente dance!)
Si ha la sensazione che il frontaman abbia provato di tutto e di pi๠per questo al primo ascolto puಠstupire che melodie cosଠeasy si alternino a pezzi pi๠complessi e “sinfonici” (la splendida “Nightfall”) o “cattivelli” (la già citata “Dreh dich nicht um”, infettata da vocals alla “Lovekiller” e un ritmo martellante corretto dal solito ritornello ballabile e synth abilmente “tirati e lasciati”), la languida “The dream” con giri armonici melodici e “Broken girl” una “Lucifer” riletta con vocals distorte -ma non troppo- e il solito recitato drammatico – personalmente stimo molto la voce di Chris che ਠsempre ben riconoscibile e personale – come in “Kind der Nacht” -solito incipit con il coro sullo stile di “Hellraiser”, ritmo seducente, una song molto Hocichiana al di là delle ovvie differenze, ma ਠuna delle track migliori del cd.
“Guardian angel” è accostabile a una “Black roses” ipervelocizzata -diciamo pure che Chris non si schioda dai suoi classici che tiene sempre presenti e ripropone velocizzati o rallentati) cosଠcome “Our empire” e la slowly “Redemption” dai rimandi non solo a “Black roses” ma anche a “Vampire romance” anche se divaga su suoni “acidi”, ed ਠincredibilmente lenta per gli standard abituali della musica che Chris ci propone,e potrebbe deludere chi si aspetta sempre song dal ritmo e dal calibro di “Children of the night”.
Certo siamo lontani da cult come “Bloody pleasures” “Mistress of the club” o “Forever” quindi potremo dire che in “Scwarzes Eis” si prosegue con la stessa attitudine di “Demon kiss” (2004) ma se già siete accoliti (dannati) del culto della ” B con le ali da angelo” sapete già cosa troverete in questo cd…inni per Electro gothic nights peccaminose…
I detrattori tra voi potrebbero replicare che non si sente il bisogno di cloni di “Demon kiss” o “Labyrinth”(2007) ed effettivamente “Schwarzes Eis” non toglie nè tantomeno aggiunge nulla all’electro erotica e compiaciuta dei Blutengel….
Unica critica. Le female vocals spesso sono veramente paludose e “rovinano” di pop le song pi๠flemmatiche (“The princess” per esempio, ma questo già succedeva anche con “Stay”…)…diciamo che l’eccesso di vocals femminili rende troppo lagnose alcune song, specie quelle con divagazioni pianistiche.
Blutengel – Schwarzes Eis
Lunaria – 2011