Sembra ormai che l’attuale scena alternative si stia sfogando con la nascita di ottime band basate sul genere folk e ambient. I tedeschi Faun ci offrono un disco folk dal gusto piuttosto dark, con evidenti contaminazioni di band come i Dead Can Dance. Dopo l’introduzione completamente ambient Prolog, partirà subito dopo la strumentale Andro; pezzo basato sulla cornamusa accompagnata da tamburelli tribali. La terza traccia dell’album Unda, presenta in buona parte le caratteristiche musicali della precedente, ma con un andamento da rituale e un cantato in latino dalla pronuncia un poco storpiata dall’accento tedesco. L’atmosfera del disco viene interrotta per qualche minuto dalla traccia Cerunnos, caratterizzata dalla narrazione di un testo in tedesco con delle percussioni di sottofondo che risulta essere davvero noiosa. Da notare Egil Saga, canzone dal sound tra l’elettronica e l’industrial rumoristico con testo cantanto in islandese (sicuramente anch’esso con pronuncia storpiata) che prende una piega quasi del tutto differente dal genere proposto nell’album. Nel disco sono presenti canzoni più improntate sul folk come Von Den Elben, Fort e poi risulta davvero piacevole lo stile orientale delle tracce Deva e Punagra. Nonostante i difetti, l’album mi è piaciuto sotto molti punti di vista e mi sento di consigliarlo in particolar modo agli amanti del folk in tutte le sue forme.
Medieval
2009
Faun