Un progetto sicuramente particolare ed originale quello di Femina Faber. Un'industria di lamiere musicali scolpite e cadenzate da innesti teatrali e latini . Emozioni ghiacciate, impresse a fuoco da clichè industriali caratterizzate da una qualità sonora a tratti imbarazzante. “ Tumultor “ è un mosaico fatto di tasselli sintetici ed industriali e dimostra come la musica italiana sia ancora in grado di partorire sonorità originali e sofferte. Registrato all'Off studio di Torino l'album contiene partecipazioni interessanti come quella di Fausto Belbo e Marco Milanesio. La sua musica è un connubio di industriale e classico e coniuga in maniera davvero perfetta i suoni industriali moderni con quelli classici latini, . Il risultato è un'opera a caratteri cubitali , densa di pathos , dove i testi ,composti e partoriti dall’eclettica mente dell’artista e tradotti in latino da Alberto Magnani , vengono incorniciati da atmosfere elettroniche . La voce di Paola Bianchi , artefice di questo tappeto magnifico dei sogni , come una ninfa dalle ali di acciaio ci accompagna attraverso i turbini del tempo in un viaggio emozionante . I suoi testi , le sue emozioni , le sue schiere di angeli e demoni in attesa di segnali di attacco sono tradotte in lingua latina rendendoli ancor di pi๠densi e magnetici e grazie a ” plastici ” innesti post industriali ed ad improvvise iniezioni elettroniche la sua musica si evolve , soffre ma non trema. Una visione se vogliamo distorta del classico infestato da banshee tribali e trip op ed inchiodato da perfetti sound eterei ed ambient. Il platter è un cofanetto musicalmente esteso , dotato di molte sfaccettature una sorta di connubio tra Dead Can Dance e Portishead. Potrebbe sembrare azzardato se si pensa alla maestosità musicale degli ultimi due gruppi citati ma qui pi๠che “ azzardare “ si potrebbe pi๠che altro dire “ ambire “ visto che la sua musica sicuramente non ha niente da invidiare a quella eterea dei DCD ed ai tribalismi dei Portishead . Consigliato agli amanti delle sonorità eteree e a chi vuole fare un tuffo nel passato e semplicemente uscire fuori dai classici paesaggi musicali.
Femina Faber – Tumultuor