Gli americani “Cage†con questo “Folding Space†giungono alla terza pubblicazione dimostrandosi di essere a tutti gli effetti una strana creatura musicale . Il cd , uscito sotto l’egida della Cold Spring, riprende, per alcune parti, quanto espresso nei precedenti lavori della band quali “Our Ears Fell Off And Then Took Fight†e “Blackhole Telepathy†riuscendo però a distinguersi attraverso un sound più ricercato , cupo ed assolutamente più ossessivo.
“Nola Ranallo†e “David Baley†riescono a coniugare variegate influenze e molteplici sonorità ,fuggendo in fretta e furia dalle sabbie mobili del derivativo e dello scontato soprattutto grazie a particolari innesti di “Jazz†che si intrecciano a composti bagliori di “Neo Folk†ed a frammenti musicali tipici del “Darkwave†di matrice neoclassica.
L’atmosfera che si respira in questo “Folding Space†risulta cupa ed ossessiva . La voce di Nola si avvicina moltissimo alle vocalizzazioni espresse da “Lisa Gerrard†o a quelle dei “Portishead†,soprattutto per quanto riguarda le atmosfere desolate , cariche di saliscendi ed angelici arpeggi. Il buio contorno espresso dalle chitarre di “Baley†, inoltre, riesce ad imprimere una sorta di mutazione industriale alla complessità della musica espressa, attraverso contrapposizioni di piroette minimali e malate.
“Dyngâ€,opener track del cd , sembra a tutti gli effetti uscire fuori da un futuro malconcio e dissestato . Nella meditativa atmosfera della traccia si fanno largo schiere di lamenti e sonorità cavernose e straziate ,che confluiscono in spasmi malsani ed alieni. Il limite invalicabile che divide i “Cage†dai “Dead Can Dance†si assottiglia sempre di più in “If It Flies It Dies†,seconda traccia del disco. David attacca la spina dell’assoluto buio con i suoi arpeggi neoclassici ,straziati e graffiati dalla voce della singer ed inghiottiti da un sottosuolo di stampo neo folk
“Dream Dit Sailorâ€risulta sospinta da vaporosissime tastiere e dalle cadenze ritmiche dense di oppio teutonico. Le intersezioni tetre e mistiche ,presenti nella traccia, rievocano alla mente quelle espresse dai “Cocteau Twins†e con esse tutti i parallelismi di turno. “Psalm To Mother†evade dagli spasmodici cancelli e dagli interminabili cunicoli malsani e folli grazie pachidermiche avanzate di strumentazioni e contrapposizioni “Jazz “e “Noise†.
In quest’ultima traccia e nella successiva “Prison Of Lightâ€, gli americani riescono ad imprimere la loro originalità e le loro idee in modo esemplare , riscrivendo in parte i frammenti musicali del passato , attraverso suoni irregolari e mai del tutto stabili , e quelli del presente , con innesti di depressi frastuoni e di frequenti dissonanze sonore . La retroattiva evoluzione si conclude nelle ultime tracce e l’antitesi viene dimostrata grazie a frequenze musicali che traggono forza dal substrato della più classica “Darkwave†condotta e dilaniata da visioni cosmiche e sperimentali.
L’unica pecca di questo denso lavoro sembrerebbe il non facile appiglio sonoro e l’assoluta non comprensione al primo ascolto. Per entrare a capofitto in questi teutonici labirinti infatti l’ascoltatore dovrebbe munirsi di una sacrosanta pazienza e di una maniaca attenzione all’aspetto strumentale che in questo “Folding Space “risulta davvero complesso , nascosto e stratificato.
Angel
New Wave
2009
Cages