Esordio discografico per il trio bolognese European Ghost composto da Giuseppe Taibi (già “Two Moons”) al basso, drum machine e synth, Mario D’Anelli (“Black Veils”) alla chitarra, e Cristiano Biondo alla voce, fautore di un post-punk con forti derive dark wave, contraddistinto da un suono estremamente cupo ma allo stesso tempo accattivante. Sia chiaro, non siamo di fronte ad un’opera che cerca facili consensi commerciali, ricca di melodie orecchiabili e di facile costrutto, ma già dal primo ascolto è pressoché impossibile rimanere indifferenti nei confronti dell’accuratezza con la quale sono state composte le 10 canzoni dell’album.
“Pale & Seek” possiede il fascino delle produzioni d’altri tempi, nelle tracce più marcatamente post-punk, come in “The Spiral” ossessivamente affascinante, o nella struggente “August in Winter” dove il basso ipnotico e le trame di chitarra giocano a rincorrersi su un beat elettro secco e diretto.
Ma i risultati sono ugualmente apprezzabili anche quando è l’elettronica a rubare la scena: episodi come l’introduttiva “Trip On Mars” che decolla nel finale dopo un incipit molto tetro, la traccia che da il titolo all’album “Pale and Seek”, il cui spettro sonoro si arricchisce con lo scorrere dei secondi, o la litania fredda di “Lost Highway”, indicano in modo cristallino la volontà del trio di non adattarsi a stilemi già definiti ma di personalizzare al massimo la propria musica.
Sicuramente la strada è quella buona perchè già dal primo ascolto viene fuori l’anima del gruppo e si ha la consapevolezza di quanto questa prova discografica non si anacronistica ma che invero racchiuda un alto potenziale espressivo che deve assolutamente esplodere nelle prossime uscite discografiche.
European Ghost – Pale & Seek
8/10
Total Score