Fondata da Sebastian ed Angelo Russo ( rispettivamente alla voce ed al basso ) , Dalibor alle chitarre , Delio Bauduzzi alle tastiere e Marco Bianchi alle percussioni, la band si inserì subito egregiamente nel microcosmo gotico popolato da decine di band vicine alla musica darkwave. Per questo non ricordare i Death in Venice sarebbe un po’ come non narrare un vero frammento di storia che ha segnato inesorabilmente l’anima musicale dello stivale .
Il nome Morte a Venezia è tratto dal celebre romanzo Det Todt in Venedig di Thomas Mann scritto nel lontano 1912. La band mosse i primi passi localmente partecipando a parecchi live sparsi nelle lande venete accumulando positivi consensi ed anche un buon numero di proseliti. Il primo loro ufficiale sussurro fu un demo-cassetta autoprodotto dal titolo Decadance. La cassetta riuscì a donare un pizzico di notorietà in più complici soprattutto le sonorità vicinissime a quelle dei Pil, Siouxsie Killing Joke e Christian Death che in quel periodo andavano parecchio forte anche nella nostra convenzionale nazione.
Il 1983 forse fu l’anno vero della svolta per i nostri grazie anche al supporto di una band culto come i Sex Gang Children che sbarcarono in Italia nel loro periodo migliore. Il supporto portò i suoi frutti tanto da permettere ai nostri di incidere il brano East per la Materiali Sonori nella raccolta RockGarage volume 2 . La compilation , ora divenuta un rarissimo pezzo da collezione , era un 45 giri che includeva tracce di varie band appartenenti alla scena underground nostrana , prodotta dalla Indie Shop di Mestre con la supervisione di Luciano Trevisan Fricchetti. Il 7″ , lo split con Frigidaire Tango , dei Death in Venice mostrò delle notevoli mutazioni rispetto agli esordi.
Le sonorità tribali lasciarono più spazio a quelle elettroniche e cupe vicinissime a quelle ossessive dei primi Bauhaus . Questâ’ultimo cambio di sonorità permise alla band di entrare nel limbo dantesco della scena dark Fiorentina , sicuramente la scena più apprezzata in quel periodo. Qui entrarono in contatto con la leggendaria Contempo Records che pubblicò il loro primo vinile Presence in absesne nel 1985 , registrato a Venezia. Il disco rappresentò forse il momento più fortunato della storia musicale dei Death in Venice e l’ep ebbe anche una certa risonanza mediatica tanto che le copie stampate sparirono immediatamente dalla circolazione.
Curioso l’artwork del vinile che con le incisioni runiche riportavano alla mente le esoteriche spire musicali dei Death in June anche se, per dover di cronaca, le sonorità dei veneziani erano lontanissime da quelle neofolk di Douglas Pierce .
Nel 1986 uscì , sempre per Contempo , Paroxismos un altro 12″. Tra le novità musicali sicuramente evidenziamo unâ’apertura verso le sonorità più marcatamente new wave quindi più calde, mettendo nel cassetto così quelle più ostiche appartenenti al pust punk vecchia maniera . Il gusto e la classe però rimasero intatti complice anche un certo gusto erotico inserito nelle liriche e nelle sonorità dellâ’ultimo lavoro . Brani come Sex of the angels , Orgasm guaranteed (che uscì anche come 45giri) e Victims dimostrano come la crescita artistica della band fu esponenziale grazie anche ad una maggior cura degli arrangiamenti e dei vocalizzi divenuti più accessibili .
Purtroppo Paroxismo non ebbe un seguito causa forse alcune divergenze musicali dei componenti o per cause di vita , tuttora resta sconosciuto l’oscuro movente della separazione dei Death in Venice. I vinili comunque sono divenuti materiale preziosi ed oggetti di ricerca collezionistica. Nel 2009 finalmente è uscita una ristampa dal titolo Prospektive che include tutti i brani della band .
Il 1986 vede l’uscita di “Paroxismos” , altro 12″ marchiato Contempo .
E’ questo il lavoro della svolta della Morte a Venezia, che apriva la strada a nuove sonorità , più aperte verso la Dark Wave meno ostica (seppur sempre di classe) ; “Sex of the angels” , “Orgasm guaranteed” (uscito anche come 45giri) e “Victims” , sono brani pieni di erotismo , dalle linee melodiche ed arrangiamenti più “accessibili” e la calda voce di Sebastian che cominciava a dimostrare le sue vere qualità . Purtroppo questo vinile, non ebbe seguito , causa probabili divergenze musicali e “di vita” tra i membri della band .
Rimangono poche e bellissime traccie, divenute oggi oggetto di ricerca collezionistica , comunque garanzia di culto , peccato .
Com’è Triste Venezia …