Reggia di Venaria Reale (TO) acura di Stefano Rassu
E’ il sei luglio, a Torino da qualche giorno oramai il termometro non scende mai sotto i 33 gradi.. insomma l’atmosfera è moooolto calda..
Per questo concerto decido che le mancate conferme di alcuni amici non mi fermeranno, e che nonostante il caldo e la solitudine sarà tra il pubblico. L’ingresso è 30 euro circa, forse un po’ caro vista la crisi, ma oramai sono davanti ai cancelli e l’eccitazione è troppa, non saranno quei 5 o 6 euro di esubero a farmi tornare sulla via di casa. La gente non è moltissima alle 20.00 sembra che ci sarà un concerto per pochi intimi e affezionati, effettivamente è martedì, ma giusto il tempo di far entrare sul palco Martina Topley Bird ed ecco che subito l’ampio anfiteatro si riempie.
Martina, collabora con i Massive da molto tempo, ed è presente nell’ultimo album in alcune delle tracce più belle, ha davvero una voce stupefacente. Rapisce tutti solamente intonando il primo brano, con lei un fantastico batterista, polistrumentista denominato “The NINJA” travestito con kimono e passamontagna neri si presenta al pubblico con una mini batteria e tutta una serie di strumenti edificati per questo live.. lo vediamo agitare tubi di plastica, travi di legno, pezzi di lamiera e quant’altro, tutto si fonde con le melodie della voce, dello xylofono e della tastiera di Martina.. che poco prima di lasciare il palco ai Massive stupisce tutti con un registratore di suoni professionale, registrandosi e riregistrandosi per poi usare la propria voce come base per cantare una canzone.. insomma lo spettacolo inizia sin da subito, i Martina Topley Bird lasciano il pubblico entusiasta e voglioso di conoscere questa artista che in Italia ancora deve essere apprezzata.
Il cambio palco non è dei più veloci, bisogna che lo staff testi tutti gli strumenti elettronici e accordi chitarre, bassi e batteria.
sul palco ci sono due postazioni per la batteria, una elettronica composta da pad e piatti e l’altra classica, un basso, una chitarra, quattro microfoni, una tastiera accanto al basso, una tastiera effettata accanto ad uno dei microfoni, una postazione audio con synth, effettistica, e alcuni pad, e un’altra postazione con altri congegni di effettistica per la voce. Mentre tutto viene sistemato sale un Dj ad intrattenere il pubblico.. purtroppo il nome non figura da nessuna parte, il Dj set è fantastico dura all’incirca quaranta minuti ma molto intensi, solitamente in questi momenti la gente è impaziente di vedereil gruppo, e parecchio disinteressata, ma le ambientazioni create riescono a coinvolgere e a far muovere parecchio i sederi!
Dopo mille peripezie, con l’arrivo del buoi eccoli salire sull’enorme palco sono loro i Massive Attack. Inizio eclatante, urla in sottofondo e moltissimi buttafuori a riempire il sottopalco insieme ai fotografi.. ad ogni canzone entra uno dei vari cantanti che suonando la propria voce collabora al miracolo sonoro creato in questi anni dai Massive, il primo Grant Marshall genera un’ovazione da stadio, poi arriva Martina che tutti già un po’ amano.. in ultimo fa la sua apparizione Horace Andy, vecchio collaboratore della band e conosciutissimo cantautore Roots.. il suo ingresso genera una vera e propria euforia tra il pubblico. Intanto sotto il palco i fotografi sono stati mandati via e ai presenti è stato fatto divieto di riprendere.. inizia la sperimentazione, Martina e Robert del Naja, formano un duo incredibile e provano a spingersi verso regioni che la musica contemporanea forse ancora nemmeno contempla. Intanto sul fondo del palco passano scritte e citazioni di svariati personaggi politici e letterari,quasi tutte a ricordarci quanto la libertà sia fondamentale, e lo spettacolo di luci lascia senza parole. Si alternano nuove canzoni a moltitudini di vecchi successi.. sembra di ripercorrere una fantomatica strada tra le evoluzioni sonore della band di Bristol.
I ritmi si fanno più serrati tutti applaudono e il megaschermo continua a trasmettere.. ad un certo punto una folata di vento freddo e appare questa scritta: “Berlusconi: si agli sbarchi di Albanesi, ma solo di belle ragazze” il pubblico si infiamma e quasi la coltre di batterie e quel piccolo basso invadente scompaiono sotto le grida. Continuano poi con Horace a trattare argomenti scottanti.. il consumo di acqua nel mondo, il debito pubblico, le false democrazie..è Il modo di fare musica di questa cooperativa di musicisti è diverso.. come ricordano spesso, cercano di passare un messaggio, e credo che questa notte siano riusciti a lasciare qualcosa a tutti noi che eravamo li a vederli. Le ultime battute del concerto vedono gli artisti salire e scendere dal palco, dopo un piccolo stop di qualche minuto sono pronti alla cavalcata finale in cui una grande assente è il nuovo grande successo “paradise Circus” che nono viene suonata, ma a rimpiazzarla ci pensa una versione azzeccatissima di Karmacoma che lascia il pubblico realmente di stucco.
Se la Reggia di Venaria quest’anno continua così non credo di riuscire a superare l’estate.. le emozioni di questa sera ancora mi tengono sveglio all’alba delle 05.53..
Speriamo bene.
Stefano Rassu.