Recensione a cura di Stefano Rassu, Fotografie a cura di Maurizio Rizzo Eccomi a recensire,con un pಠd’orgoglio, uno dei tanti concerti organizzati nella città di Torino da Darkitalia.
Si tratta del live dei romani Spiral69, promessa del rock gotico italiano, accompagnati dai neonati Gigahearts prodotti dalla torinese Breakdown Records. Apertura d’impatto… i Gigahearts hanno un sound molto diretto, si vede chiaramente che non vogliono accontentarsi, puntano in alto, e con ancora qualche prova live saranno sicuramente pronti a tenere il palco da soli. Gli unici difetti che si possono attribuire a questa giovane Band sono legati all’entusiasmo e alla voglia eccessiva di dimostrare qualcosa a chi li ascolta, cose che a volte sfociano in atteggiamenti che purtroppo penalizzano la band. La batteria è suonata con troppa forza, e gli altri membri “sommersi” devono gridare o suonare con prepotenza, risultando poi poco coordinati fra loro. Difetti che comunque possono essere colmati tranquillamente vista la tecnica molto soddisfacente di ogni singolo membro.
Veniamo agli Spiral 69, il loro genere non è facilmente definibile, sono una via di mezzo tra molte sonorità … le più cupe del Folk, le più animate del Goth Rock, e non è difficile riconoscere qualche vena Pop alla Placebo. Nonostante Torino si confermi una piazza molto difficile per la scena live nell’ultimo periodo, difatti l’affluenza è stata molto scarsa, fortunatamente i pochi erano buoni, difatti subito dopo il lungo intro d’atmosfera, l’inizio del live ha subito attirato le persone all’interno del locale, immergendo tutti nelle sensazioni personali e introspettive di Riccardo Sabetti, cantante e mente del progetto.
Notevoli gli strumentisti, capaci di impressionare per la loro bravura anche se non ci sono lunghi assoli nelle canzoni che permettano di mostrarsi come solisti. Pianoforte e chitarra accompagnano la fantastica voce con arrangiamenti degni di una band che dovrebbe cavalcare la cresta dell’onda. il concerto dura in tutto circa un’ora e verso la fine vengono presentati alcuni estratti dal prossimo album in uscita, particolare l’atmosfera che si crea sul palco e fra gli addetti ai lavori lungo Fake Love il brano uscito per i media insieme a Simone Salvatori degli Spiritual Front. Un grande plauso va fatto ai musicisti della serata capaci di stupire e di suonare al meglio nonostante il poco pubblico presente. Il consiglio che posso dare e di correre a comprare Filthy Lesson for Lovers, aspettare che esca il nuovo disco e non perdersi i prossimi live di questa band che presto potremo vedere brillare insieme a Spiritual Front e altri nell’olimpo dei musicisti italiani di livello.
Stefano Rassu