Preceduto da un video (“Reich mir die hand“) che non lascia nulla all’immaginazione (ehm…) in fatto di “fetish, blood ‘n’ vampires”, arriva questo cd dei Blutengel, che ripercorre il cammino già intrapreso nei dischi precedenti: tanta melodia, tanti beat, piacevoli e immediati, qualche ballata, qualche passagio più harsh (“Das andere ich”, notevolissima hit che ci riporta ai fasti dei Seelenkrank e di Child of glass).
Fondalmentalmente è tutto qua. è evidente che Chris ha trovato la sua strada ideale in questa formula (vincente).Aspettarsi sperimentazioni d’avanguardia è assurdo, laddove band e artisti decidono col passare del tempo di rinnovareosare nuovi sound, si può dire che i Blutengel rimangono fedeli alla linea. Se quindi odiate iBlutengel o vi piace solo Child of glass“, questo disco non vi farà cambiare idea… ma se non potete fare a meno di song come Forever, Bloody pleasures ,Engelsblut .Black roses ed in the shadows…bhè, li ritrovate tutti raccolti qui, perchè cambiano i titoli e qualche arrangiamento, ma la sostanza è questa.Volendo essere proprio cattivi, si potrebbe sostenere che è l’ennesimo riciclo, che ormai i cd dei Blutengel sono interscambiabili…eppure questodifetto diventa vincente. Song come The watcher, The lost children, Undone (bella ballata con le vocals super sexy e teatrali del Nostro Vampiro preferito che non mancherà di sedurvi se siete girls….) la già citata Das andere ich (con il contrasto tra clean e distorted vocals), Down on my knees(ballata easy altamente orecchiabile), Uber den horizont(bel video, ma mi sembra il pezzo più debole del cd, così come Save me) Irgenwald, minimale e progressiva, o Reich mir die hand (giudicatela voi…) funzionano a perfezione e si stampano in testa già al secondo ascolto.
Volendo essere precisi, si possono notare due cambiamenti: Vocals femminili più “potenti” e decise che duettano quasi sempre con le vocals maschili (tranne in the end, ma il pezzo funziona!), il che rende il sound più dinamico e meno “paludante” (…avete presente “stay”?) a voce di Chris è più enfatica e teatrale, ammaliante, alla Goethes Erben, come in “Ein Augenblick” (ballata soffusa molto alla Diary of Dreams, anche se non così “abissale”) e in “Undone”, altro pezzo molto enfatico.The end non è distante da certi pezzi alla Die Form, resi più danzabili eOrdinary darkness è sbarazzina e immediata, con vocals femminili che verso la fine diventano liricheggianti..non male… Il secondo cd -escludendo Fly away pezzo più “dance” (ehm…) così come Death is calling e Mondnacht, che virano quasi sull’House (??!)- predilige ballate a volte al confine con il Synth pop, facili, immediate, sullo stile di “Uber den horizont”… fate voi..a me paiono pezzi eccessivamente pop….>
Un cd che potrebbe avere 2 voti:- 5 se lo si considera dal punto di vista dell’innovazione musicale…- 8 se già amate i Blutengel…. le vocals, i giri di pianoforte, i ritornelli killer…mi avete inteso, no??
Blutengel – Tranenherz
2011